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MEDIO ORIENTE, Israele e la pace. Incognite dietro la grande felicità

Dopo due anni di guerra, la popolazione israeliana vive oggi un momento di felicità per la liberazione degli ostaggi sequestrati da Hamas e per il cessate il fuoco nella striscia di Gaza. Gli accordi perfezionati nel corso del vertice di Sharm el-Sheikh, in Egitto, costituiscono un passo importante e un grande successo del presidente americano Donald Trump. Tuttavia, non pochi analisti permangono cauti riguardo al grado di ottimismo da attribuire alla situazione così come è venuta delineandosi attualmente. Uno di essi è Ely Karmon, che nel corso di un’intervista rilasciata all’emittente sudamericana “radiojai”, si è detto «sì ottimista, però cauto», riferendosi egli non soltanto al rilascio degli ostaggi, ma anche ai quasi duemila palestinesi detenuti nelle carceri dello Stato ebraico che, sulla base degli accordi, sono stati liberati. «Quello di oggi è un avvenimento che può aprire un nuovo scenario se c'è pragmatismo – egli sostiene -, ciononostante, in assenza di un reale mutamento nella politica israeliana riguardo ai palestinesi, la situazione di fondo non cambierà». Di seguito un estratto dell’intervista e il video integrale di essa in lingua spagnola

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Herzliya, 13 ottobre 2025 – L’analista israeliano Ely Karmon, esperto di sicurezza e contrasto del fenomeno terroristico, ricercatore senior presso la Reichman University di Herzliya i Israele, ri guardo agli ultimi importanti sviluppi della situazione a Gaza e nel suo paese si dice «sì ottimista, ma cauto».[…]

Strategia

BALCANI, analisi di scenario e criticità. Cessato il fuoco a Gaza si guarda con preoccupazione oltre l’Adriatico

Ad avviso dell’estensore dell’articolo, la mancata integrazione euro-atlantica della regione espone oggi questa parte dei Balcani al rischio di derive autoritarie e di ingerenze esterne sempre più pervasive. Su queste tematiche la la NATO Defence College Foundation ha organizzato la conferenza “Balkans and Black Sea Perspectives 2025”, sede di confronto volta a promuovere un’analisi approfondita delle sfide attuali e delle possibili traiettorie di stabilizzazione

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