IRAN, attacco israeliano. Scatta l’Operazione «Rising Lion»: decapitata la catena di comando militare di Teheran

Nella notte oltre duecento velivoli da combattimento dell'aeronautica militare israeliana, indirizzati dall'intelligence sugli obiettivi nel territorio della Repubblica Islamica hanno colpito più di un centinaio di siti riconducibili al programma nucleare degli ayatollah, inoltre sono stati eliminati elementi di vertice della catena militare iraniana e scienziati di notevole rilievo impegnati nello sviluppo della bomba atomica di Teheran, colpite anche le difese antiaeree. Ora Israele è in all’erta a causa della prevedibile ritorsione all’attacco da parte iraniana. Alle ore tre nello Stato ebraico sono suonate le sirene di allarme. In seguito, nella mattinata, velivoli a pilotaggio remoto decollati dall’Iran per bombardare Israele sono stati intercettati sui cieli dell’Arabia Saudita, Siria e Giordania, mentre poco fa è stata diffusa la notizia dell’intercettazione di numerosi droni sul Mar Rosso, anche questi presumibilmente provenienti dall'Iran. Ma, a questo punto, per Israele il pericolo potrebbe derivare soprattutto da ciò che rimane dell’arsenale missilistico di Hezbollah in Libano, oltreché (forse) anche dagli Houti dallo Yemen. La testata giornalistica specializzata “Difesa Online” ha raccolto la testimonianza «a caldo» del professor Ely Karmon, in collegamento da Tel Aviv, un collegamento audio da Herzliya che viene qui riproposto da insidertrend.it

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13 giugno 2025 – Israele ha dunque sferrato la sua prima ondata di attacco contro l’Iran, ulteriore fase di una guerra che da strisciante è divenuta palese e diretta. Si tratta della maggiore offensiva sferrata contro l’Iran, resa possibile da anni di preparazione e dettagliata pianificazione, che ha visto le Israel Defense Force (IDF) e il suo servizio di informazioni, l’Aman, agire di concerto con l’altro servizio segreto dello Stato ebraico, il Mossad. A seguito dei raid delle IDF sono stati decapitati i vertici militari iraniani ed eliminati fisicamente scienziati di notevole rilievo che erano applicati allo sviluppo della bomba atomica di Teheran.

PRIMA ONDATA DI ATTACCHI

Nei raid israeliani è stato ucciso il generale Mohammad Bagheri, capo di stato maggiore delle forze armate iraniane dal 2016, personalità ritenuta tra i principali fautori dello sviluppo di missili balistici in Iran. Egli rivestiva un ruolo di vertice nella Repubblica Islamica, tuttavia va rilevato che da sempre l’Artesh (le forze armate dell’Iran rivoluzionario islamico) sono in competizione con il Corpo delle Guardie della Rivoluzione (IRGC, note anche come Pasdaran), che dispongono di proprie forze armate e articolano una propria catena di comando separata che è direttamente riconducibile alla Guida suprema della Repubblica Islamica, posizione apicale attualmente ricoperta dall’ayatollah Seyyed ʿAlī Ḥoseynī Khāmeneī.

DECAPITATA LA CATENA DI COMANDO IRANIANA

Al comando dei Pasdaran c’era Hossein Salami, però, anche lui eliminato nelle prime ore di questa mattina, prontamente sostituito su nomina della Guida suprema da Mohammad Pakpour, già capo di stato maggiore della componente terrestre dell’IRGC, mentre il generale Abdolrahim Mousavi sostituirà Bagheri al vertice dell’Artesh. Gerusalemme ha inoltre confermato l’eliminazione fisica del comandante delle forze aeree dell’IRGC, generale Amir Ali Hajizadeh, avvenuta a seguito di un raid nel quale sono stati uccisi anche il comandante dell’unità UCAV (droni armati da combattimento), generale Taher Pour, e il responsabile del comando aereo dell’Irgc, generale Davoud Shaykhian. Secondo fonti militari israeliane, tutti questi ufficiali al momento dell’attacco che ha portato alla loro morte si trovavano in riunione in un posto comando sotterraneo.

COLPO DURO AI PASDARAN

Sempre secondo le medesime fonti dello Stato ebraico, «la componente aerea dei Pasdaran è responsabile dei ripetuti attacchi compiuti contro i civili israeliani. In particolare, Hajizadeh e i suoi subordinati hanno diretto gli attacchi missilistici e con droni dall’Iran contro Israele nell’ottobre 2024 e nell’aprile del 2024. Inoltre, gli alti ufficiali eliminati hanno guidato l’attacco contro le strutture petrolifere dell’Arabia Saudita nel settembre 2019. Hajizadeh ha dichiarato pubblicamente il suo impegno per la “distruzione di Israele” in occasione di vari eventi negli ultimi anni e ha svolto un ruolo centrale nello sviluppo del piano iraniano per attuare questo proposito». Un’altra vittima dell’attacco israeliano è l’alto consigliere politico della Guida suprema Khamenei, Ali Shamkhani, ucciso – ad avviso del giornale di opposizione alla teocrazia “Iran International” – mentre si trovava all’interno della sua abitazione.

ELIMINATI ELEMENTI DI PRIMO PIANO

Secondo alcuni osservatori, Shamkhani interloquiva con l’amministrazione statunitense guidata da Donald Trump allo scopo di pervenire a un accordo sul programma nucleare iraniano, inoltre, veniva considerato l’artefice del tentativo di normalizzazione delle relazioni con l’Arabia Saudita. Tra le personalità di rilievo della Repubblica Islamica a venire ucciso, infine, è stato il responsabile del Comando di emergenza (Khatam al Anbiya), Gholam Ali Rashid, unitamente ad almeno sei scienziati applicati al programma nucleare di Teheran. Si tratterebbe di Abdolhamid Minouchehr, Ahmadreza Zolfaghari, Amirhossein Feqhi, Motalleblizadeh, Mohammad Mehdi Tehranchi (quest’ultimo fisico e rettore dell’Università islamica Azad di Teheran) e Fereydoun Abbasi, capo dell’Organizzazione per l’energia atomica iraniana tra il 2011 e il 2013.

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