STORIA, Novecento. Le relazioni fra Italia e Albania 1910-1940

Edito per i tipi di Mursia, nelle librerie è disponibile il saggio di Niccolò Lucarelli, storico militare. Un’opera che evidenzia luci e ombre dell’amministrazione italiana del Paese delle aquile al tempo della monarchia dei Savoia e del fascismo

Roma, 11 ottobre 2025 – «Agli occhi dei mazziniani, per le vicende storico-politiche che stava attraversando, quello albanese era un popolo fratello impegnato nella costruzione della patria indipendente…»

RELAZIONI CONTROVERSE

La controversa storia delle relazioni che, alla fine, culminarono nella breve parentesi imperiale italiana sulla sponda orientale dell’Adriatico è oggetto dell’analisi di Niccolò Lucarelli, storico militare e saggista, che nel suo volume “Le relazioni fra Italia e Albania. 1910-1940” (pagg. 368, euro 20,00), edito per i tipi di Mursia e attualmente disponibile nelle librerie ripercorre in maniera analitica e documentata trent’anni di rapporti diplomatici tra i due Stati, storicamente legati dalla prossimità geografica e da elementi culturali. Dalla nascita dell’Albania indipendente, all’annessione all’Italia e la sua fascistizzazione, nel suo saggio il Lucarelli ricostruisce con perizia le vicende storiche evidenziando le luci e le ombre colte nell’amministrazione italiana del Paese delle aquile. «Sempre, mancò la fiducia degli albanesi negli italiani, una fiducia che più volte i primi si dimostrarono pronti a concedere, e che venne più volte tradita…», si afferma.

L’ULTIMA AVVENTURA COLONIALE DI MUSSOLINI

Nel volume vengono ripercorse le relazioni italo-albanesi a partire dai moti per l’indipendenza del Paese delle aquile, cui seguirono l’impegno militare del Regio Esercito nella Grande guerra, il tentativo di protettorato e le ambigue relazioni politiche ed economiche intrattenute dal fascismo quando a Tirana regnava Ahmet Lekë Bej Zog, fino all’invasione militare del 1939 e alla successiva occupazione. Trent’anni di storia politica e militare ripercorsa anche attraverso fonti albanesi, tedesche e statunitensi poco note o addirittura inedite in Italia, documentando i complessi rapporti diplomatici fra i due paesi e le strategie politiche dei vari governi che, da Giolitti a Mussolini, affrontarono la «questione albanese». In mezzo c’era un territorio complesso, caratterizzato da un mosaico sociale radicato nelle proprie tradizioni, nel quale allignavano orgoglio e diffidenza, due caratteri che hanno influenzato lo sviluppo delle relazioni con l’Italia.

L’AUTORE

«L’Albania fu l’ultima avventura coloniale dell’impero fascista prima della tragedia della Seconda guerra mondiale, fu l’illusione che avrebbe dovuto aprire all’Italia le porte dei Balcani, fu la terra di operazioni commerciali e industriali non sempre andate a buon fine, spesso con risultati al di sotto delle attese». Niccolò Lucarelli, laureato in Studi internazionali, collabora come storico militare con lo Stato Maggiore dell’Esercito italiano scrivendo per “Rivista Militare”; ha pubblicato vari volumi sulla Seconda guerra mondiale e il colonialismo, tra i quali “Le Camicie Nere in Africa 1923-1943” (Mursia, 2023); è anche critico d’arte per “Artribune” e “Contemporary Lynx”, inoltre, da curatore indipendente ha sviluppato progetti espositivi in Europa e Africa.

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