Presentati ieri mattina a Roma presso la Sala del Carroccio in Campidoglio alcuni risultati del progetto “No Women No Panel: senza donne non se ne parla”, iniziativa promossa dalla Radiotelevisione italiana (Rai) su impulso della Commissione europea, attività finalizzata al monitoraggio e alla valutazione di impatto della partecipazione equilibrata e plurale di donne e uomini nella comunicazione pubblica, con l’obiettivo di favorire l’equilibrio di genere, valorizzando il talento e le competenze, anche femminili.
NO WOMAN NO PANEL (NWNP)
I dati analizzati concernono le attività di monitoraggio effettuate dalle istituzioni nazionali e territoriali (pubbliche amministrazioni, università, enti di ricerca e accademie) firmatarie dell’accordo con la Rai, tra cui lo stesso Consiglio nazionale delle ricerche. Dopo gli indirizzi di saluto della presidente dell’Assemblea capitolina Svetlana Celli e dell’assessore alle Attività produttive e alle Pari opportunità di Roma Capitale, Monica Lucarelli, sono intervenute Arianna Voto (giornalista della Rai e coordinatrice del progetto No Women No Panel), Lucio Pisacane (ricercatore presso l’Istituto di ricerche sulla popolazione e le politiche sociali del Consiglio nazionale delle ricerche, Cnr-Irpps), Iside Castagnola (avvocatessa, esperta di diritto minorile e delle donne, già consigliere del Corecom Lazio); la scrittrice Dacia Maraini ha rivolto il suo saluto al convegno attraverso un video messaggio.
I RISULTATI DEL PROGETTO
Pisacane (Cnr-Irpps) ha così commentato i risultati del progetto: «I dati 2024 del monitoraggio NWNP di Roma Capitale mostrano un bilanciamento nella composizione nel 30% degli eventi di comunicazione pubblica analizzati. I restanti eventi sono sbilanciati nella partecipazione maschile nel circa il 40% dei casi e verso quella femminile nel 30% dei casi. Selezionando i panel per il profilo di esperto/esperta è interessante notare come gli eventi solo al maschile, i cosiddetti manels, sono il 29% del totale, così come quelli tutti al femminile, sono il 25% del totale. Gli eventi che risultano maggiormente sbilanciati a favore degli uomini ricadono nella categoria Scienza ed Economia. Quelli dove maggiore è il bilanciamento risulta maggiore hanno invece trattato Ambiente e Cultura. Società/attualità e Politica appaiono invece quelli che vedono una maggiore partecipazione femminile. Il dato degli eventi di Politica, più del 50% con predominanza femminile e il 25% bilanciato per genere è un dato interessante perché in controtendenza con i dati registrati a livello nazionale aggregando i dati dei firmatari del progetto NWNP».
LA PARITÀ DI GENERE NON È UN’OPINIONE
Arianna Voto, responsabile della Rai per il progetto NWNP, ha al riguardo dichiarato: «La parità non è un’opinione, e come per la matematica, sono le cifre a certificare il divario di genere ancora persistente, anche nella comunicazione pubblica. I dati del monitoraggio di genere sono importanti, oltre che per fotografare l’esistente, anche per verificare l’impatto delle buone pratiche e dare indicazioni al decisore politico. Le istituzioni, le amministrazioni territoriali e le Università, come Roma Capitale, si sono impegnate a invertire la rotta, siglando un patto insieme alla maggiore industria culturale del Paese per garantire l’affermazione paritaria di donne e uomini in tutti gli ambiti del sapere, delle professioni, dello spazio pubblico come degli organismi di rappresentanza. Da segnalare inoltre come Roma Capitale sia, fra i sessantuno partner a oggi del progetto, il Comune che ha fornito in assoluto il maggior numero di dati, monitorando quasi settecento eventi in poco più di sei mesi».
UNA SIGNIFICATIVA FOTOGRAFIA DELLA REALTÀ
Ad avviso della presidente dell’Assemblea capitolina, Svetlana Celli, «il report realizzato dalla Rai attraverso il Cnr costituisce una fotografia significativa dell’impegno che, come Roma Capitale, stiamo mettendo in atto al fine di garantire la parità di genere. È un bilancio che dimostra che siamo sulla strada giusta. Tuttavia, resta ancora molto da fare, soprattutto per raggiungere un vero cambiamento culturale. L’obiettivo è valorizzare le donne per il loro talento, le loro capacità e il loro merito, e non semplicemente in quanto quota rosa. Auspico che il protocollo No Women No Panel possa essere esteso anche alle società partecipate e a tutti i Municipi di Roma, per un’azione davvero capillare».
ASSENZA DI VOCI FEMMINILI
Monica Lucarelli, assessore alle Attività produttive e Pari opportunità di Roma Capitale, ha quindi aggiunto che: «Guardando i risultati del monitoraggio emerge un’immagine che ci obbliga a riflettere: troppi eventi pubblici continuano ancora a svolgersi senza voci femminili, ma quando si parla di parità di genere o di temi sociali, troppo spesso a farlo sono solo le donne. La parità non è un tema da affidare solo a una parte della società, è una questione che riguarda il riconoscimento delle competenze, la qualità del confronto, la credibilità del dibattito pubblico. I dati non offrono soluzioni, ma ci mettono di fronte a un’evidenza: se non cambiamo il modo in cui costruiamo la narrazione pubblica, continueremo a lasciare fuori 50% della realtà».
UN IMPORTANTE MOMENTO DI FORMAZIONE
Iside Castagnola, avvocatessa esperta di Diritto minorile e delle donne ha infine dichiarato: «Ringrazio la Rai per aver utilizzato la sua forza di impatto e la sua capacità di dialogare con i territori, a supporto della campagna No Women No Panel. Durante questo importante momento di formazione ho ricordato una delle misure di conciliazione che ha contraddistinto una best practice di Roma Capitale, cioè la modifica del regolamento dell’assemblea capitolina per poter favorire la partecipazione delle consigliere durante il periodo di allattamento. Bisogna anche continuare con l’orientamento STEM, affinché le ragazze possano esser in grado di esser valorizzate in ciò che desiderano e meritano».