MEDIA, televisione e approfondimenti. Rai 3: Un alieno in Patria: si è parlato di guerra e di politica

Nel corso della trasmissione condotta dal giornalista Peter Gomez e mandata in onda quest’oggi sono intervenuti Lucio Caracciolo e Paolo Mieli: il primo ha commentato le vicende relative alla guerra e alle politiche di riarmo, mentre il secondo, prendendo le mosse dal medesimo argomento lo ha affrontato attraverso la lente della politica italiana, parlando della manifestazione di piazza contro il riarmo di oggi e la posizione della sinistra

Roma, 5 aprile 2025 – «Se ci fosse una guerra la gran parte della popolazione non vi parteciperebbe». Questo è quanto ha affermato daal direttore della rivista di geopolitica “Limes”, Lucio Caracciolo, nel corso del suo intervento al programma televisivo “Un alieno in patria”, trasmesso in diretta da Rai 3 e condotto dal giornalista Peter Gomez.

GUERRA E RIARMO

«Siccome i giovani sono pochi – ha proseguito Caracciolo -, e siccome la maggior parte dei giovani italiani non ambisce a fare la guerra allora dobbiamo in qualche modo rieducarli. Se vi fosse una guerra la gran parte della popolazione non vi parteciperebbe». A suo avviso il presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin, non avrebbe voglia di porre subito fine alla guerra e, quindi, prendersi successivamente dei pezzi di Ucraina, «penso che la possibilità di prendersi dei pezzi ce l’abbia, penso che il rischio di un crollo del fronte ucraino sia concreto e questo dovrebbe spingerci ad accelerare. Certo Trump non mi pare un gran negoziatore».

L’ASSENTE ELLY SCHLEIN

«La vera protagonista della manifestazione di oggi è l’assente Elly Schlein – ha invece dichiarato il giornalista e storico Paolo Mieli -, e ha fatto benissimo a non andarci perché ha il compito di tirare le reti tra tutti questi che sembrano parlare la stessa lingua. Mieli ha analizzato il sentiment degli italiani rispetto alla guerra, soprattutto alla luce degli ultimi sondaggi. «Perché poi a un certo si andrà a votare – ha aggiunto Mieli – e immagino che questi sondaggi si tradurranno in una valanga di voti per i partiti pacifisti, che significa la sinistra, Giuseppe Conte, ma anche la Lega, che è ancora più pacifista di Conte».

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