STRATEGIA, scenari globali. Strategie della Russia tra la Germania del nuovo governo e i rapporti sempre più stretti con la Cina

La Germania e la sua industria trainante in Europa hanno bisogno del gas russo e la Nuova via della seta dalla Cina Popolare fa tappa a Francoforte arrivano i treni: un bel problema per Berlino e per la sua diplomazia, che devono decidere da che parte stare

di Giuseppe Morabito, membro del Direttorio della NATO Defence College Foundation, pubblicato da meridianoitalia.tv il 22 dicembre 2021 https://www.meridianoitalia.tv/index.php/italia-e-il-mondo/geopolitica/416-strategie-della-russia-tra-la-germania-del-nuovo-governo-e-i-rapporti-sempre-piu-stretti-con-la-cina La Germania, paese di riferimento e traino di tutta la comunità europea (con buona pace della Francia) ha un nuovo governo e agli analisti sembra chiaro che la politica estera e di sicurezza tedesca potrebbero cambiare marginalmente: i principi essenziali rimarranno generalmente gli stessi.

COALIZIONE A BERLINO

Il patto di coalizione che si  è formato a Berlino pare ben  orientato in politica estera e di sicurezza, più di quanto alcuni si aspettassero e si baserebbe su un accentuato atlantismo (leggasi: come massimo supporto alle politiche dell’ambito NATO). Il linguaggio su Russia e Cina Popolare è più fermo di quello dell’amministrazione Merkel, ma la nuova amministrazione cercherà anche di allentare le tensioni in e sull’Ucraina e l’atteggiamento preso nelle relazioni Washington – Berlino sembrerebbe  meno “amichevole” del passato.

Non c’è ancora nessuna decisione sul futuro del gasdotto Nord Stream 2 nonostante la “enorme pressione” per far fallire l’opera. Ci sarebbero, inoltre, profonde contraddizioni nella politica energetica tedesca e sulla sicurezza energetica. Berlino e il suo sistema economico sono alle prese con il rispetto degli impegni presi sul carbonio, pur mantenendo le forniture di energia in essere, senza diventare eccessivamente dipendente dalla Russia di Putin. Semplificando, potrebbe benissimo succedere  che la Germania “non ce la possa fare ad andare avanti” senza il gas russo.

SOVRANITÀ EUROPEA

Per il nuovo ministro degli Esteri tedesco la “sovranità europea” è “non principalmente una questione militare, ma piuttosto economica e tecnologica”. Il presidente Macron dedicherà la presidenza francese dell’UE a lavorare per un'”Europa pienamente sovrana libera di plasmare le proprie scelte esterne e il proprio destino”, che a prima vista potrebbe apparire in linea con la politica tedesca. Tuttavia, la natura e il costo delle ambizioni di Macron porteranno probabilmente a scontri con Berlino che pare voglia portare avanti sia una legislazione nazionale sia europea per limitare le esportazioni di armi. Questo potrebbe creare particolare contesa con la Francia anche perché Berlino non vorrebbe sostenere Parigi nel Sahel, tanto è vero che la prima direttiva emessa dal nuovo ministro della Difesa è stata quella di preparare un “piano di uscita” per il Mali.Come indicato, negli accordi per la formazione del nuovo governo a Berlino c’è un forte sostegno alla NATO, un impegno a soddisfare gli obiettivi di pianificazione dell’Alleanza e raggiungere gli obiettivi di spesa (2% del Prodotto Interno Lordo).

MOSCA E LA CRISI 

Attesa l’attuale posizione tedesca su NATO, Cina Popolare, Ucraina e Nord Strem 2, si deve far convergere l’attenzione  su una recente intervista dell’ambasciatore russo negli Usa, Anatoly Antonov, in cui ha esposto la posizione del suo paese sull’attuale crisi dell’Ucraina, ha discusso dell’importanza del partenariato strategico con la Cina e ha cercato di mettere le cose in chiaro su una serie di altre questioni geopolitiche che affliggono i legami tra Mosca e l’Occidente.

Le relazioni tra i rivali del periodo della Guerra Fredda sono state caratterizzate a lungo da tensioni e contrassegnate da punti significativi di cooperazione. Ma una grave flessione si è verificata nel 2014 dopo che Washington avrebbe sostenuto una rivolta osteggiata da Mosca in Ucraina, dove la Russia avrebbe, comunque, annesso la penisola di Crimea dopo un referendum contestato dall’Occidente.

SEPARATISMO RUSSO IN UCRAINA

Altrove, in Ucraina, è scoppiata un’insurrezione separatista sostenuta da ribelli allineati con la Russia e di conseguenza un conflitto con le forze di Kiev ad est dell’Ucraina nel Donbass che dura ormai da sette anni. Un conflitto recentemente salito alla ribalta dell’attenzione internazionale tra i timori di una grave escalation poiché Mosca chiede la fine dell’espansione della NATO verso i confini russi.  Siccome i legami con gli Stati Uniti e tutto il mondo occidentale sono diventati sempre più tesi negli ultimi anni, le relazioni della Russia con un’altra potenza, la Cina Popolare, sono fiorite. Le due nazioni e i loro capi di Stato, che hanno tenuto recentemente il loro ultimo vertice, hanno regolarmente propagandato le loro relazioni come le migliori della storia e hanno chiesto una cooperazione ancora più profonda in ambito politico, economico e militare.

TRUPPE AL CONFINE

Per Antonov questa relazione tra Mosca e Pechino non è rivolta contro gli Stati Uniti o nessun altro paese, ma va considerata comunque più importante che mai in un mondo pieno di instabilità, alcune delle quali, secondo lui, sono il prodotto delle politiche estere  di Washington.

Ultimamente, alcune informazioni da fonti NATO e da Kiev hanno parlato di una concentrazione di truppe russe vicino al confine con l’Ucraina, con la preoccupazione che fosse pianificata una sorta di offensiva. Mosca ha negato questo ma, dato l’attuale stato di tensione, ritiene che i quotidiani moniti da parte del Dipartimento di Stato e del Pentagono sull’aumento della presenza militare della Russia vicino al confine con l’Ucraina non siano altro che propaganda. Inoltre, la Russia sostiene di avere  tutto il diritto di spostare liberamente le truppe sul suo territorio e di svolgere attività di addestramento, m anche   di non minacciare nessuno, sostenendo che l’ipotesi di un piano aggressivo di Mosca è assolutamente infondata e che l’unico modo per raggiungere la stabilità nella regione del Donbass è mettere alla base di tutto l’attuazione degli accordi presi nella conferenza di pace di Minsk.

LA MILITARIZZAZIONE DI KIEV

In aggiunta, per la Russia, la militarizzazione in corso dell’Ucraina da parte della NATO, la presenza di truppe occidentali sul suo territorio e l’ipotetica appartenenza di Kiev all’Alleanza sono inaccettabili (ne hanno parlato di recente i presidenti Putin e Biden).Passando al gas, Mosca ritiene che Washington continui a utilizzare sanzioni contro la Russia nel tentativo di influenzare la politica relativa al progetto Nord Stream 2.  Secondo Washington e alcuni alleati europei, Mosca sta usando l’energia come arma contro le politiche occidentali a lei sfavorevoli.

La Russia respinge queste accuse e ha dichiarato più volte che il gasdotto che collega le aree di estrazione sul suo territorio con la Germania è un progetto esclusivamente commerciale e che le sanzioni e altre minacce contro i membri del consorzio sono utilizzate come concorrenza sleale. È noto che nonostante quanto messo fino ad ora in atto per interrompere il progetto, la costruzione è stata completata. Ora è in corso il processo di certificazione e la Russia sostiene di essere pronta a fornire tutti gli idrocarburi di cui i consumatori (oltre la Germania) hanno bisogno.

VERTICE PER LA DEMOCRAZIA

Per quanto riguarda il “Vertice per la democrazia” recentemente organizzato dagli Stati Uniti, si è svolto in un momento di ascesa per le relazioni tra Mosca e Pechino, nonché a un punto minimale per le relazioni tra Washington e Pechino. I contatti tra Russia e Cina oggi includono  anche uno scambio di opinioni sul rischio di aggressione di Pechino alla democrazia della Repubblica di Cina – Taiwan.  Taiwan stessa ha partecipato al Summit per la democrazia in una delle numerose attività degli Stati Uniti tese a  chiarire al mondo democratico quale sia il rischio di dare spazio all’espansionismo della Cina Popolare.

Gli eventi di Hong Kong  sono un indicatore inequivocabile delle attitudini di Pechino.  In queste ore si tengono nella  città cinese, semiautonoma, le elezioni per il rinnovo del Consiglio legislativo, il parlamento cittadino.

ELEZIONI A HONG KONG

Le elezioni, che si svolgono con un anno di ritardo, sono considerate una farsa da tutti gli osservatori in quanto nel corso dell’ultimo anno e mezzo, il governo della Cina Popolare  ha annullato gran parte dei diritti politici della popolazione di Hong Kong, represso l’opposizione, arrestato o costretto alla fuga centinaia di persone e cambiato la legge elettorale per fare in modo che soltanto candidati amici possano partecipare. Va sottolineato che una parte importante del partenariato strategico russo-cinese è il coordinamento sulle questioni di politica estera.

Russia e Cina hanno opinioni simili su molti problemi globali e regionali. Tale cooperazione dei due paesi è diventata, purtroppo, un fattore stabilizzante negli affari internazionali. La sua importanza è stata ribadita durante una telefonata del 15 dicembre tra il presidente Vladimir Putin e il presidente Xi Jinping.

LA QUESTIONE DI TAIWAN

Per quanto riguarda la possibile aggressione di Pechino a Taiwan,  appare chiaro che per Mosca è necessario che tutte le controversie regionali dovrebbero essere risolte sulla base del dialogo tra le parti coinvolte e che la partecipazione di rappresentanti del governo di Taipei al Vertice per la Democrazia non avrebbe contribuito a rafforzare la pace e la stabilità nello stretto di Taiwan.

La Germania e la sua industria trainante in Europa hanno bisogno del gas russo e la Nuova via della seta dalla Cina Popolare all’Europa fa tappa in Germania (a Francoforte arrivano i treni). Un bel problema per la Germania, e la sua diplomazia, che deve decidere da che parte stare o, meglio, andare.

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