POLITICA, aggregazioni nel centro-sinistra. Nasce Rete Civica Solidale

Anche coloro i quali risultano alfabetizzati politicamente soltanto superficialmente sono perfettamente consapevoli del fatto che, quando si costituisce una «lista civica», lo si fa allo scopo di recuperare consensi elettorali alla propria coalizione di riferimento che, altrimenti, andrebbero perduti nel gorgo del voto di protesta oppure nel moloch sempre più gigantesco dell’astensionismo. Tuttavia, le menti un po’ più fini sono sovente portate a sospettare possibili oscure manovre di natura correntizia alla base di operazioni del genere. Ebbene, nella tarda mattinata di oggi, in una Roma morsa da un caldo insopportabile, alcune personalità della politica e della società civile hanno convocato la stampa a Monte Citorio per presentare ufficialmente una nuova aggregazione. Essi hanno anticipato le domande dei maliziosi e risposto ai quesiti delle navigate croniste politiche intervenute nella refrigerata saletta di Via della Missione; insidertrend.it era presente con i suoi microfoni, per registrare integralmente le ragioni di un’iniziativa di natura politica che potrebbe costituire il primo passo in direzione di un laboratorio nazionale, la prima tappa di un processo costituente (registrazione audio insidertrend.it A730-30GIU25)

Roma, 30 giugno 2025 – Che sta accadendo in questa Capitale assolata e afosa nella quale le antiche strade del centro sono ormai dominio di flussi infiniti di turisti sudati e disordinatamente sciamanti? Si va costituendo una nuova corrente? Un nuovo partito? Quale è il reale senso dell’operazione politica posta in essere da alcune eminenti figure della politica collocate al «centro, ma che guardano a sinistra e si muovono verso sinistra» allo scopo di rinnovare il centro-sinistra?

SGOMBRARE IL CAMPO DAI SOSPETTI

Non distragga il facile virtuosismo della rima baciata, poiché la cosa è molto seria. Infatti, quella che è stata ufficialmente presentata a Roma presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati questa mattina, la Rete Civica Solidale, non è una nuova corrente, poiché i suoi promotori non controllano pacchetti di tessere da far pesare poi in qualche congresso, ma non assume neppure le forme di un partito, perché i promotori sono parlamentari eletti come indipendenti nelle liste del Partito Democratico o, comunque, personalità politiche a livello locale del centro-sinistra. Essi, animati da entusiamo (ma anche da una certa dose di disperazione), affermano che si tratta di un nuovo progetto che si andrà sviluppando, qualcosa che si costituirà in modo «aperto» e «certo».

CRISI DELLA DEMOCRAZIA

È una rete che debutta nel bel mezzo di una crisi della democrazia, laddove la politica rinviene sempre meno credibilità nell’opinione pubblica, un combinato composto non certo incoraggiante corroborato in negativo dai venti di guerra che aleggiano sinistri sull’Europa e il Mediterraneo. «È una rete – asseriscono i promotori dell’iniziativa – concepita allo scopo di aiutare la politica (i partiti) a trovare un cuore», questo a fronte di un vuoto di rappresentanza apertosi da tempo nel Paese che va giocoforza colmato. «Una rete che dovrà abbracciare i più deboli, gli ultimi della società, come qui giovani che fanno la valigia e se ne vanno all’estero perché in Italia non nutrono speranze». Una rete contro la rassegnazione, divenuta tratto comune di questi tempi.

UN PROGETTO «APERTO» E «CERTO»

A detta dei promotori, la rete sarà un luogo aperto, inclusivo, collocato in un luogo certo, la coalizione di centro-sinistra. «Essa non nasce per scissione – è stato sottolineato -, ma si organizza per unione: nessuna delle persone che la forma è iscritta a un partito politico. Un nuovo progetto da sviluppare in un campo in questo momento perdente, che tuttavia sarebbe vincente qualora riuscisse a parlare a tutta la società. Insomma, una nuova casa, uno spazio aperto, accogliente e dialogante». Ecco dunque svelato il senso di questa operazione politica: aggregare in quell’ampio bacino di scontenti che attualmente non si sentono adeguatamente rappresentati dal centro-sinistra così come è ora.

IL SENSO DI UNA OPERAZIONE POLITICA

Intercettare i consensi mediante una efficace offerta politica di matrice riformista, che si esprima attraverso, tra l’altro, una nuova legge elettorale che reintroduca le preferenze, maggiore giustizia sociale, pace e Difesa europea. Oggi il deficit viene rinvenuto nell’assenza di un soggetto caratterizzato da una radicalità sociale tesa a rimuovere gli squilibri in essere nel Paese, agendo con gli strumenti della politica di bilancio, cioè indirizzando diversamente la spesa pubblica. Senza fanatismo, ma neppure agitando con piglio emergenziale i temi chiave esclusivamente in maniera strumentale nei periodi che la coalizione è all’opposizione. Insomma, colmare lo spazio al centro degli schieramenti politici unendo laici e cattolici oggi privi di rappresentanza. Un tentativo che segue quelli fallimentari del Terzo Polo di Matteo Renzi e Carlo Calenda e dei federatori di centro come  Ernesto Maria Ruffini

UN MOMENTO GRAVE

«Siamo preoccupati per il momento grave che il nostro mondo sta vivendo – ha esordito stamani Paolo Ciani -, sui diritti umani stiamo tornando indietro. Non possiamo accettare un regresso della nostra civiltà. In un tempo di ego smisurati, di mentalità della forza e dell’io, di società fortemente individualiste, vogliamo costruire un ‘noi’, non un capo che comanda ma persone che si mettono insieme per costruire un luogo aperto accogliente e dialogante. La Rete Civica Solidale è l’inizio di un cammino condiviso da cattolici e laici. Questo è l’appello che oggi facciamo a tutti: c’è uno spazio che va colmato, cioè rimettere insieme coloro che oggi non sono rappresentati da partiti tradizionali e per questo scelgono di non votare e non partecipare».

RETE CIVICA SOLIDALE

Il progetto prende vita dall’iniziativa di amministratori ed eletti, tra i primi firmatari dell’iniziativa figurano Angelo Chiorazzo (vicepresidente del Consiglio regionale della Basilicata, Basilicata Casa Comune), Paolo Ciani (parlamentare della Repubblica e segretario Democrazia Solidale, Demos), Alberto Felice De Toni (sindaco di Udine e presidente della Federazione Quadrifoglio), Giuseppe Irace (segretario di Persone e Comunità), Stefania Proietti (presidente della Regione Umbria), Marco Tarquinio (giornalista, europarlamentare nel Gruppo S&D), tutti intervenuti quest’oggi nel corso della conferenza stampa a Monte Citorio. Presenti anche Marta Bonafoni (coordinatrice della segreteria nazionale del Partito Democratico), Maria Elena Boschi (capogruppo di Italia Viva alla Camera dei Deputati), Donatella Di Cesare, Luca Riccardi e Gianni La Bella (docenti ordinari), Alessio Pascucci (coordinatore nazionale di Italia in Comune), Mario Giro (docente di Politica internazionale e già viceministro degli Esteri), Barbara Funari e Monica Lucarelli (assessori al Comune di Roma), Elena Apollonio (consigliere al Comune di Torino), oltreché numerosi amministratori locali.

A730 – POLITICA, AGGREGAZIONI NEL CENTRO-SINISTRA: NASCE RETE CIVICA SOLIDALE. Si tratterà di un luogo aperto e collocato con certezza: la coalizione di centro-sinistra. «Rete Civica Solidale non nasce per scissione – è stato sottolineato -, ma si organizza per unione: nessuna delle persone che la forma è iscritta a un partito politico. Un nuovo progetto da sviluppare in un campo in questo momento perdente, che tuttavia sarebbe vincente qualora riuscisse a parlare a tutta la società. Insomma, una nuova casa, uno spazio aperto, accogliente e dialogante».
Il senso di questa operazione politica è aggregare consensi nell’ampio bacino di scontenti che attualmente non si sentono adeguatamente rappresentati dal centro-sinistra. Intercettarli mediante una efficace offerta politica di matrice riformista, che si esprima attraverso una nuova legge elettorale che reintroduca le preferenze, maggiore giustizia sociale, pace e Difesa europea. Oggi il deficit viene rinvenuto nell’assenza di un soggetto caratterizzato da una radicalità sociale tesa a rimuovere gli squilibri in essere nel Paese, agendo con gli strumenti della politica di bilancio, cioè indirizzando diversamente la spesa pubblica. Senza fanatismo, ma neppure agitando con piglio emergenziale i temi chiave esclusivamente in maniera strumentale nei periodi che la coalizione è all’opposizione. Insomma, colmare lo spazio al centro degli schieramenti politici unendo laici e cattolici oggi privi di rappresentanza. Un tentativo che segue quelli fallimentari del Terzo Polo di Matteo Renzi e Carlo Calenda e dei federatori di centro come  Ernesto Maria Ruffini.
Alla presentazione ufficiale, che ha avuto luogo il 30 giugno 2025 presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati, sono intervenuti PAOLO CIANI (parlamentare della Repubblica, segretario di Democrazia Solidale – Demos), MARCO TARQUINIO (giornalista, parlamentare europeo), STEFANIA PROIETTI (presidente della Regione Umbria), ANGELO CHIORAZZO (vicepresidente del Consiglio regionale della Basilicata ed esponente di Basilicata Casa comune), ALBERTO FELICE DE TONI (sindaco di Udine, presidente della Federazione Quadrifoglio), GIUSEPPE IRACE (segretario di Persone e Comunità, PER), WANDA MARRA (giornalista de “Il Fatto Quotidiano”) e DANIELA PREZIOSI (giornalista de “Il Domani”).
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