IMMOBILIARE, affitti brevi. Self check-in, FIAIP al Viminale: proposta identificazione turistica a distanza

Ad avviso di Gian Battista Baccarini (presidente nazionale della Federazione agenti immobiliari professionali - FIAIP) «oggi la tecnologia consente l'identificazione del turista in maniera semplice e sicura anche a distanza». Egli, assieme al presidente di Pro.Loca.Tur Dario Pileri, e ai rappresentanti di altre dieci associazioni di categoria, ha preso parte a una riunione convocata dal vicecapo di Gabinetto del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. Oggetto dell'incontro è stata la circolare emanata del Capo della Polizia il 18 novembre scorso, relativa all'identificazione delle persone ospitate presso strutture ricettive, che stabiliva il riconoscimento «de visu» dei locatari degli alloggi posti in affitto ai turisti

Durante l’incontro è stato ribadito quanto inviato in precedenza a mezzo documentazione a nome della Consulta nazionale immobiliare turistica il 17 gennaio scorso al Ministero dell’Interno. Si è invitato a definire uno standard identificativo a distanza semplice e sicuro, nel rispetto delle necessità di pubblica sicurezza, attraverso le moderne tecnologie disponibili, che non dovrebbe tradursi in un ulteriore aggravio per i proprietari di appartamenti concessi in locazione turistica o in un ulteriore adempimento per gli agenti immobiliari professionali e operatori/gestori di locazioni turistiche, evitando così ulteriori costi.

MODIFICARE L’IMPIANTO REGOLATORIO

Nella memoria depositata dagli istanti al Ministero dell’Interno viene evidenziato come risulti possibile soddisfare il criterio del riconoscimento de visu delle persone alloggiate, insieme al confronto con il rispettivo documento di identità, anche a distanza tramite dispositivi mobili attraverso video, fotografie o scansioni. «Nell’era della digitalizzazione – sottolinea Baccarini – abbiamo suggerito uno standard identificativo a distanza tecnologicamente semplice e sicuro, facile da assimilare e quindi da rispettare». Questo standard non deve essere percepito come un ulteriore aggravio di adempimenti ma come un contributo concreto al rafforzamento della sicurezza e legalità in un settore strategico per l’economia turistica locale e nazionale.

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