Durante l’incontro è stato ribadito quanto inviato in precedenza a mezzo documentazione a nome della Consulta nazionale immobiliare turistica il 17 gennaio scorso al Ministero dell’Interno. Si è invitato a definire uno standard identificativo a distanza semplice e sicuro, nel rispetto delle necessità di pubblica sicurezza, attraverso le moderne tecnologie disponibili, che non dovrebbe tradursi in un ulteriore aggravio per i proprietari di appartamenti concessi in locazione turistica o in un ulteriore adempimento per gli agenti immobiliari professionali e operatori/gestori di locazioni turistiche, evitando così ulteriori costi.
MODIFICARE L’IMPIANTO REGOLATORIO
Nella memoria depositata dagli istanti al Ministero dell’Interno viene evidenziato come risulti possibile soddisfare il criterio del riconoscimento de visu delle persone alloggiate, insieme al confronto con il rispettivo documento di identità, anche a distanza tramite dispositivi mobili attraverso video, fotografie o scansioni. «Nell’era della digitalizzazione – sottolinea Baccarini – abbiamo suggerito uno standard identificativo a distanza tecnologicamente semplice e sicuro, facile da assimilare e quindi da rispettare». Questo standard non deve essere percepito come un ulteriore aggravio di adempimenti ma come un contributo concreto al rafforzamento della sicurezza e legalità in un settore strategico per l’economia turistica locale e nazionale.