«Il distretto tessile di Prato, che, indotto incluso, si avvicina al 40% dell’occupazione complessiva, ha però bisogno di un intervento globale per uscire da una crisi molto più profonda, come ho più volte denunciato già dall’inizio dell’anno presentando proposte ai Ministeri competenti e sempre disponibili all’ascolto», questo il commento espresso ieri sulla questione da Erica Mazzetti, parlamentare di Forza Italia a margine di un incontro in Comune nella città toscana.
IL DISTRETTO TESSILE DI PRATO
«È bene che il distretto tessile – ha ella proseguito -, realtà operosa e reattiva, insieme a tutte le Istituzioni si presenti unito e porti avanti richieste logiche e incisive come quelle che abbiamo discusso quest’oggi. Ne usciamo solo lavorando insieme, passo dopo passo, con azioni mirate e concrete. Si deve lavorare sul fronte delle bollette energetiche con il riconoscimento del distretto energivoro, ma anche sulla cassa integrazione in deroga, come fatto durante il Covid, ma si deve anche pensare al domani rinnovando Industria 4.0 con detrazioni, così da ammodernare le fabbriche che hanno necessità di evolvere sempre, soprattutto in questo mercato come sanno i nostri imprenditori».
IL CONTRIBUTO DELLA REGIONE TOSCANA
«Anche la Regione Toscana deve fare la sua parte in tutto questo – ha sottolineato la parlamentare pratese -, destinando eventuali residui per la cassa integrazione in deroga per le aziende sotto quindici dipendenti, concentrando qui le risorse disponibili soprattutto per formazione del personale in azienda. È indispensabile fissare adesso le priorità, per scrivere emendamenti mirati già nell’immediato provvedimento dl Concorrenza, contestualmente alla Legge di Bilancio, valutando di ripetere i dieci milioni per il distretto di due anni fa oppure un’altra formula incentivante avendo ben chiara una politica per il settore».
RICHIESTI INCENTIVI E SGRAVI FISCALI
«C’è da fare anche un intervento fronte tasse e oneri, partendo da moratoria con F24 su finanziamenti e mutui, perché le aziende sono in affanno – ha concluso la Mazzetti -, le criticità sono note, ora bisogna passare all’atto pratico, sbloccando fondi e misure straordinarie per bloccare l’emorragia e contestualmente mettere in sicurezza le aziende, così che possano pianificare il futuro in un settore già in forte evoluzione a livello mondiale. Oggi abbiamo messo da parte la giacchetta di partito perché c’è da mettere in campo una strategia unitaria per salvare il distretto tessile più importante d’Europa. Rinnovo da parte mia il massimo impegno per raggiungere l’obiettivo, ben consapevole dell’importanza di fare sinergia fra tutti, coinvolgendo lo Stato centrale, consci di voler preservare quella che è un’eccellenza pratese riconosciuta a livello mondiale».