ARTE, pittura. Turi Sottile: esposizione a Ragusa

L’omaggio al grande artista siciliano protagonista dell’arte moderna, “L’Ombra del gesto, metalinguaggi astratti”, a cura di Antonio Vitale, avrà luogo al Museo del Silva Suri Country Hotel di Marina di Ragusa; l’inaugurazione della mostra sarà sabato 15 gennaio

a cura di Rosario Sprovieri – La mostra presenta un’importante e corposa sintesi del lavoro del maestro Turi Sottile, siciliano di nascita e romano d’adozione, pittore di rilievo internazionale, presente con le proprie opere in oltre trenta musei d’arte moderna e contemporanea e importanti collezioni pubbliche e private. Ha effettuato, dal 1958, mostre personali e collettive in Italia e nel mondo e dal 1967, per diciotto anni consecutivi ha ideato, promosso e diretto la Rassegna d’Arte Internazionale di Acireale.

SESSANTAQUATTRO OPERE

L’esposizione costituita da un corpus di sessantaquattro opere, a simboleggiare i sessantaquattro anni trascorsi dalla sua prima mostra personale del 1958 a Messina, ripercorre l’itinerario di un’artista che ha colto, con intelligenza ed acuta sensibilità, passaggi e snodi dell’arte contemporanea, spesso anticipandoli, come per altro dichiarato dallo stesso Sottile: «Nella mia vita di artista mi perseguita uno scarso tempismo: arrivo sempre due anni prima».

Nella sua lunga narrazione pittorica e di “mestiere”, il maestro Sottile da un iniziale impianto figurativo, risalente agli anni Cinquanta, vira verso misteriose visioni cosmiche. In seguito, la sua pittura giunge attraverso un percorso di crescita alla rivisitazione della grande arte, della quale egli coglie l’originaria sostanza sul piano pittorico, fino a pervenire allo splendore cromatico del suo ultimo periodo. Costante dell’artista è la ricerca e la resa poetica della luce: studioso delle alchemiche vie dell’arte e spinto dalla curiosità, questo “ricercatore” è riuscito ad aggiungere ancora un quid a ciò che era già conosciuto.

ARTISTA E RICERCATORE

Infatti, ha trovato nelle miniere di Boccheggiano (e altrove) la fonte degli stessi pigmenti con i quali dipingevano gli artisti del Cinquecento; ha scoperto la posizione matematicamente certa della Riga di Fraunhofer nello spettro solare, ha giocato nelle sue opere con la finzione prospettica, ha timbricamente espresso le superfici diverse fatte di tele destinate ad altri usi per arrivare, infine, ai supporti tecnologici trasparenti e morbidi protagonisti principali della mostra. Tutto ciò poiché egli è fermamente convinto che l’artista debba essere testimone indelebile del periodo storico e sociale nel quale vive. Essere, insomma, coetaneo della propria contemporaneità.

Un evento da non perdere, che riscopre e ripropone al grande pubblico italiano le fattezze di un uomo che ha lasciato tracce fondamentali del suo percorso pittorico nella storia dell’arte di questo nostro Paese. Un grande protagonista del passato e un grande artista del futuro.

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