ARTE, esposizioni. Roma: “Chiudi gli occhi” di Giusy Lauriola, dal 18 maggio all’Aranciera di San Sisto

Si tratta della personale della pittrice curata da Federica Di Stefano e allestita nella suggestiva cornice nei pressi delle Terme di Caracalla

«Il rapporto essere umano-natura – scrive lo storico dell’arte Carlo Ercoli nel suo testo critico all’interno del catalogo realizzato dalla casa editrice Il Cigno GG Edizioni – è il focus sul quale si concentra l’ultima produzione della Lauriola, trovando completamento nelle tele realizzate per la mostra site specific presso l’Aranciera di San Sisto, edificio costruito nel 1926 per dare riparo a quelle piante che maggiormente risentono delle temperature invernali. Proprio qui, in questo lembo di Roma carico di storia, si percepisce una dimensione di sospensione temporale. Tale atmosfera protettiva verso piante delicate, in un luogo dove l’idillio bucolico tutt’ora risplende incastonato nel cuore pulsante della città, ha profondamente ispirato l’artista».

LA NATURA CO-PROTAGONISTA DELL’ARTE

Così foglie e fiori, arbusti e rami vengono elevati a coprotagonisti nei nuovi lavori. «Assistiamo ad esempio allo germogliare sulle superfici pittoriche di bianchi petali, icone di purezza e caducità, colmi di suggestioni orientali – prosegue Ercoli -. Sono presenze discrete poste su fondi in cui la stesura cromatica priva lo sguardo di reali riferimenti spaziali. L’occhio è avvolto da una sensazione aleatoria indefinita la quale trasmette una naturale sensazione di calma e tranquillità. Quindi quello che osserviamo nelle opere di Lauriola è il dissolvimento del mondo fenomenico, o quanto meno la sua scomposizione, a favore di una realtà metafisica in cui l’oggetto raffigurato appare come il perno sul quale poggia l’intera architettura compositiva in una serrata relazione tra figura, gesto e colore; l’artista pone in relazione strutturale il proprio mondo interiore con quello esteriore attraverso una narrazione dove le immagini sono dense di concetti legate ai simboli e l’astrazione di base ha la capacità di accogliere e coinvolgere il pensiero riflessivo».

LA RICERCA DELLA FELICITÀ

A ispirare la pittrice nella realizzazione delle opere esposte, quindi, è stato proprio il luogo che le ospita. «Questa mostra nasce proprio dal primo sopralluogo all’Aranciera di San Sisto – sottolinea infatti la stessa Lauriola -, all’interno dell’Assessorato all’Ambiente del Comune di Roma, dove ci sono piante enormi di banano, che hanno stimolato la mia capacità creativa. Appena sono tornata in studio ho iniziato a dipingere: il collegamento con la natura e il rapporto uomo-natura è stato il fil rouge che mi ha ispirato per tutte le opere e come sempre il passato torna alla mente. Ricordo come se fosse ieri, quella bambina di tredici anni che all’esame di terza media non voleva mollare il disegno che stava realizzando: le ultime foglie di una foresta tropicale che rappresentavano la felicità. Con questo progetto ritorna in me la passione di disegnare foglie e natura».

L’ARANCIERA DI SAN SISTO

L’Aranciera di San Sisto, non solo è fonte di ispirazione per l’artista, ma anche luogo deputato dall’Assessorato all’Ambiente a ospitare eventi artistici dedicati all’ambiente. «Fin dall’inizio della mia esperienza da assessora all’Ambiente di Roma Capitale ho ritenuto che il Semenzaio di San Sisto e, in particolare all’interno di questo, il meraviglioso edificio dell’Aranciera, sarebbero stati luoghi ideali per ospitare eventi artistici dedicati all’arte ambientale – dichiara al riguardo la titolare dell’Assessorato all’Ambiente, Agricoltura e Rifiuti di Roma Capitale, Sabrina Alfonsi -, sono infatti convinta che l’arte in tutte le sue forme espressive, dalla pittura alla fotografia alla scultura, e altro ancora, sia uno strumento estremamente potente per raccontare, grazie alle diverse personalità e sensibilità delle artiste e degli artisti, il complesso rapporto che esiste tra gli esseri umani e la natura, nelle sue mille sfumature, e la necessità per gli umani di conservarne l’equilibrio. Così come per gli altri artisti che l’hanno preceduta, questa mostra site specific di Giusy Lauriola ci racconta, attraverso i suoi dipinti, la sua personale lettura della realtà e il suo mondo interiore».

UNA PITTRICE IN CRESCITA

«Conosco Giusy Lauriola dal 2008, quando partecipò con la personale Extra-urbane al ciclo di mostre “Nel segno delle donne”, nella Galleria 196 che allora dirigevo – racconta Federica Di Stefano, curatrice della mostra –, negli anni l’ho vista crescere ed evolversi con una rapidità rara, aggiungendo e sottraendo elementi e tecniche nei suoi lavori in maniera incessante, sempre alla ricerca di nuovi stimoli e di nuovi traguardi. In questa mostra, in questa location meravigliosa, il nostro sguardo si perde nei colori resi ancora più brillanti dalla resina che fluidamente e anarchicamente riveste le superfici. Ed è qui che la nostra mente va indietro con la memoria a ricordare fatti e sensazioni che aveva dimenticato o, al contrario, va avanti immaginando che ciò che sta guardando possa essere lo scenario del suo futuro. Perché l’opera di Giusy si muove in uno spazio a-temporale e indefinito che pone l’uomo, che ha voglia di guardarsi dentro, davanti al proprio passato, al proprio presente e perché no, al proprio possibile futuro, svolgendo così perfettamente uno dei compiti precipui dell’arte contemporanea».

ASTRATTISMO SIMBOLISTA E PRESENZA UMANA

Tra i colori molto forti e la rappresentazione della natura esplosiva, nei dipinti di Giusy Lauriola ci sono spesso sedie e poltrone vuote. «Nel dualismo tra astrattismo di base e figurativo di carattere simbolista la presenza umana viene introdotta da oggetti legati alla sfera della quotidianità i quali rimandano ad una fruizione dell’ambiente consapevole. Sedie, poltrone e interni annunciano donne e uomini senza renderli manifesti lasciando nell’osservatore una sensazione di vissuto legata alla propria sfera emotiva. Tali oggetti hanno anche un’altra funzione fondamentale nell’ultima produzione di Lauriola. Tramite questi l’artista ci invita a fermarci, a chiudere gli occhi per godere del respiro del Creato e, così facendo, poter finalmente vedere una nuova realtà da vivere in sintonia con la natura», conclude la Ercoli.

OPERE IN ESPOSIZIONE

Tra le opere esposte, insieme ad opere di piccole dimensioni, 18 grandi dipinti in acrilico, smalto e resina su tela, tutti del 2023: “Chiudi gli occhi” (120×120 cm),  “Sguardo liquido”  (Dittico 170×100 cm – due tele 100×100 cm e 70×100 cm), “L’ascolto delle mangrovie”   (Dittico 170×100 cm – due tele 100×100 cm e 70×100 cm), “Fiori di zucchero”  (Dittico 170×100 cm – due tele 100×100 cm e 70×100 cm), “Foresta interiore” (Dittico 170×100 cm – due tele 100×100 cm e 70×100 cm), “Guarda natura”  (Dittico 170×100 cm – due tele 100×100 cm e 70×100 cm), “Fatti avvolgere”  (Dittico 170×100 cm – due tele 100×100 cm e 70×100 cm), “Profumo di viola” (Dittico 170×100 cm – due tele 100×100 cm e 70×100 cm), “Pensieri naturali” (150×100 cm), “Assenza presenza” (150×100 cm), “Nel blu dipinto di blu” (150×100 cm), “Posto regale per la natura”  (150×100 cm), “Natura silente” (100×100 cm), “Silenzio natura” (100×100 cm), “Mangrovia meditativa” (Dittico 160×120 cm – due tele 80×120 cm), “Momento di luce” (Dittico 200×120 cm – due tele 120x120cm e 80×120 cm), “Naturalmente in attesa”  (Trittico  180×100 cm – tre tele 60×100 cm), “Luogo incantato” (Trittico  180×100 cm – tre tele 60×100 cm).

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