SPAZIO, rifiuti vaganti. Rottamazioni siderali

Lanciato un grido di allarme: i detriti vaganti sono un pericolo, non soltanto per i rischi di collisione con altri corpi nello spazio, ma anche a causa delle possibili ricadute sulla Terra

di Giordana Di Giacomo – Dopo Usa e Russia l’Italia è il terzo paese al mondo per invio di moduli spaziali in orbita. Ovviamente si tratta di una ragione di vanto per l’industria aerospaziale nazionale, tuttavia queste attività, considerate assieme al complesso di tutte quelle altre similari, hanno contribuito a rendere più grande il problema dei cosiddetti «rifiuti spaziali», già grave in precedenza.

IL PERICOLO COSTITUITO DAI DETRITI NELLO SPAZIO

I detriti vaganti possono infatti costituire un pericolo, non soltanto per i rischi di collisione con altri corpi, ma anche a causa delle possibili ricadute sulla Terra.

Fino ad appena un decennio fa si riteneva che essi si disintegrassero venissero trasportati lontano, verso luoghi remoti nello spazio siderale, invece negli ultimi anni la loro moltiplicazione in misura esponenziale ha fatto sì che lo spazio più vicino al nostro pianeta ne venisse riempito. Stazioni spaziali, vecchie navette, materiali di consumo, carburanti, materiale elettrico e di scarto, gli stessi satelliti non più operativi, oltre naturalmente a tutte le apparecchiature che servono per lanciarli.

ERRONEE CONVINZIONI

Non pochi studiosi del settore affermano che è ormai difficile mantenere condizioni di sicurezza nello spazio, perché hanno calcolato che i detriti vaganti sono più di 20.000 e il rischio è quello che anche il più piccolo frammento di essi provochi danni gravissimi a satelliti attualmente in orbita oltreché all’umanità.

Per anni si è erroneamente ritenuto che lo spazio fosse in grado di pulirsi da solo e che questi detriti venissero inghiottiti o frenati dall’atmosfera, ma purtroppo non è così. È vero che molti si autodistruggono, però molti altri rimangono all’interno dell’orbita terrestre.

L’auspicio è dunque quello che si percepisca il livello di gravità della minaccia e che si trovino soluzioni adeguate al problema, perché se è vero che non si può fare a meno di utilizzare lo spazio per le esigenze della Terra (previsioni meteorologiche, geolocalizzazioni, impieghi militari, eccetera) è parimenti vero che i potenziali danni derivanti non possono e non devono superare i benefici che se ne ricavano.

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