LIBIA, relazioni bilaterali. Il primo ministro Dbeibeh è a Roma: in agenda numerosi affari, soprattutto la stabilizzazione

Il dossier nelle mani del Governo Draghi viene ripreso dopo l’importante vertice italo francese su Mediterraneo e Sahel al centro dei colloqui. Alla luce di esso oggi verranno riaffrontate dunque tutte le tematiche d’interesse, dallo sforzo per riunire i protagonisti della crisi, all’immigrazione e alle relazioni economiche, con l’Oil&Gas e la realizzazione di infrastrutture nel Paese nordafricano

È indubbia la dinamicità che caratterizza il primo ministro libico attualmente alla guida del processo di transizione seguito al cessate il fuoco. Abdul Hamid Mohammed Dbeibeh è a Roma. Il businessman misuratino incaricato di condurre la Libia alle prossime elezioni democratiche, le prime dopo la devastante guerra civile, è in visita ufficiale in Italia, dove affronterà con i suoi omologhi e referenti italiani di immigrazione, affari e, soprattutto, di stabilizzazione. Dbeibeh «gioca» su più tavoli, riaprendo numerosi fascicoli sia con l’Europa che con i Paesi del Maghreb, riavviando gradualmente le vitali dinamiche economiche.

LA STABILIZZAZIONE AL PRIMO POSTO

La stabilizzazione del Paese nordafricano, infatti, è essenziale alla ripresa delle normali attività economiche e sociali, da quelle precedentemente in essere, come l’Oil&Gas, a quelle invece attese che si auspica si realizzino presto, come la ricostruzione del Paese e la realizzazione di nuove infrastrutture (come assi viari e aeroporti, non ultimo quello di Tripoli).

Si tratta di una grossa opportunità per le imprese italiane, che la situazione libica seguono costantemente, concentrando estrema attenzione sul consolidamento della sicurezza nelle varie zone del paese. Al riguardo va rilevato che a oggi la situazione nella capitale è buona, mentre permangono alcune incertezze su Bengasi e sul Sud del Paese. In ogni caso, anche alla luce dell’ultimo importante vertice italo-francese, si procede nella politica dei piccoli passi in attesa di un avvio dei lavori.

INFRASTRUTTURE E IDROCARBURI: L’ITALIA GUARDA ALLA LIBIA

Oggi dunque tutti alla Farnesina, dove si potrà avere maggiore contezza sui prossimi passi da compiere in Libia. Del settore infrastrutture si è detto, peer quanto riguarda invece quello delle materie prime energetiche, si deve prendere atto delle dichiarazioni espresse questa mattina dal presidente di FederPetroli Italia Michele Marsiglia, che auspica che il soggiorno italiano di Dbeibeh «tra strette di mano e pranzi abbia un seguito proficuo».

Uno scenario delicato quello libico, afferma Marsiglia, «che ancora oggi, a distanza codi qualche mese dalla nomina alla guida del governo transitorio del primo ministro libico, non si riesce ad avere una chiara fotografia di come procedere negli investimenti da parte delle imprese italiane».

SFIDE IMPORTANTI ED ELEMENTI DI INCERTEZZA

Secondo il presidente di FederPetroli Italia, la Libia oggi va incontro a sfide importanti «e l’Italia può essere braccio portante al fianco del Paese nordafricano».

«La delegazione libica che accompagna Dbeibeh è ampia – prosegue Marsiglia -, ci auguriamo che a seguito di un possibile accordo sulla transizione energetica libica i temi dell’Oil&Gas vengano trattati con il medesimo rilievo conferito a quelli dell’immigrazione e degli altri importanti argomenti oggi all’ordine del giorno».

Nella sua nota Marsiglia riferisce che attualmente la politica industriale della National Oil Company (NOC) «non è ben delineata», né lo sarebbe la gestione degli introiti petroliferi da parte della Banca centrale libica.

«Il nostro indicatore di mercato – conclude l’esponente di vertice di FederPetroli Italia – resta comunque l’ENI» poiché «fortunatamente siamo dei followers industriale del Gruppo di piazzale Mattei e, nel comparto petrolifero per le imprese italiane il miglior indicatore di investimento in Libia resta la compagnia energetica nazionale».

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