AMBIENTE, blocco delle attività. Nuove rilevazioni satellitari sulle concentrazioni di biossido di azoto nell’atmosfera cinese

Cessato il «lockdown» il livello di inquinamento atmosferico è ritornato ai livelli precedenti alla pandemia da Covid-19. I cambiamenti sono stati rilevati dal satellite Copernicus Sentinel-5P dell’ESA, in orbita allo scopo di monitorare l’atmosfera

I dati forniti dai satelliti all’inizio del 2020 sono hanno evidenziato un decremento del livello di inquinamento atmosferico, fenomeno verificatosi in coincidenza con il blocco delle attività (lockdown) imposto in Cina su tutto il territorio nazionale allo scopo di limitare la diffusione del virus Covid-19.

A un anno di distanza da allora, mentre le restrizioni vengono gradualmente allentate in non pochi paesi e, parallelamente, le attività sociali e produttive sono riprese regolarmente, è stato rilevato che i livelli di biossido di azoto sono ritornati ai livelli pre-pandemici.

Il 23 gennaio 2020, il mondo ha assistito alla prima imposizione di un blocco di questo tipo da parte delle autorità della Repubblica Popolare cinese nella regione di Wuhan, luogo di iniziale diffusione del coronavirus. Esso ha costituito un precedente per le altre città cinesi, che hanno ben presto fatto ricorso a misure del genere, arrestando in pratica le quotidiane attività produttive e il traffico automobilistico, con il contestuale confinamento nelle proprie abitazioni delle persone. Lo stesso è poi accaduto nel resto del mondo nelle settimane e nei mesi seguenti.

Blocco delle attività e riduzione degli agenti inquinanti nell’atmosfera

Il blocco delle attività ha avuto tra le sue conseguenze anche quello della significativa riduzione delle emissioni di inquinanti atmosferici in tutta la Cina, aspetto che è stato rilevato dal satellite Copernicus Sentinel-5P dell’ESA, in orbita per il monitoraggio dell’atmosfera.

Ad esempio del biossido di azoto, gas prodotto principalmente dalla combustione fonti fossili nei processi industriali e nei motori.

Oggi, a più di un anno di distanza, a seguito dell’allentamento delle restrizioni, il livello medio degli inquinanti atmosferici è nuovamente aumentato. Le mappe tracciate dai satelliti indicano come nelle regioni centrali e orientali della Cina le rilevazioni effettuate nei mesi di febbraio 2019, febbraio 2020 e febbraio 2021 siano risultate incrementate le concentrazioni medie mensili di biossido di azoto. La mappa riporta la fluttuazione dei livelli nei tre periodi considerati, con il rosso scuro che indica le elevate concentrazioni di biossido di azoto.

Nella zona della capitale Pechino le concentrazioni di biossido di azoto sono diminuite di circa il 35% tra il febbraio 2019 e il febbraio 2020, ma poi sono tornate a livelli elevati nel febbraio 2021. Allo stesso modo, nell’area di Chongqing il biossido di azoto è sceso del 45% tra il febbraio 2019 e il febbraio 2020, per poi raddoppiare dopo la fine della fase acuta dell’emergenza coronavirus.

Il «rimbalzo» delle concentrazioni di inquinanti

Al riguardo, Claus Zehner (responsabile della missione Copernicus Sentinel-5P dell’ESA) ha affermato che ci si aspettava un “rimbalzo” dell’inquinamento atmosferico mano mano che i blocchi venivano revocati in tutto il mondo.

«Le concentrazioni di biossido di azoto nella nostra atmosfera non dipendono solo dall’attività umana – ha egli aggiunto -, anche le condizioni meteorologiche, come la velocità del vento e la copertura nuvolosa influiscono su tali livelli, tuttavia, una buona parte di questi decrementi sono dovute alle restrizioni imposte a causa della pandemia, che hanno svolto una funzione attenuante».

Per i prossimi mesi all’ESA prevedono degli aumenti di concentrazione del biossido di azoto, anche in Europa.

Zehner ha poi concluso affermando che: «Le caratteristiche speciali del satellite Copernicus Sentinel-5P, in particolare la sua elevata risoluzione e la capacità di osservare accuratamente i gas in traccia rispetto ad altre missioni satellitari atmosferiche, consentono di realizzare queste mappe di misurazione della concentrazione di biossido di azoto direttamente dallo spazio».

Oltre al biossido di azoto, Tropomi è in grado di mappare una moltitudine di gas, quali ozono, formaldeide, anidride solforosa, metano, monossido di carbonio e aerosol, materiali presenti nell’aria e che possono incidere sulla salute degli esseri viventi e sul clima.

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