URBANISTICA, rigenerazione. Sicilia: dagli architetti alcune note per un auspicato dialogo con gli Enti locali

La progettazione dell'area degli ex-Ospedali S. Marta-Villermosa e Vittorio Emanuele a Catania e della nuova sede della Regione a Palermo

Un attivismo senz’altro apprezzabile e positivo ha consentito in pochi mesi dall’inizio del 2020 alla Regione siciliana di lanciare ed esitare concorsi di progettazione per grandi attrezzature direzionali, proporre e realizzare il maquillage di spazi a verde, preannunciare idee per il rinnovamento di spazi urbani.

A Palermo sono in corso di svolgimento le procedure per l’aggiudicazione di un concorso di progettazione per la nuova sede della Regione, nell’area di viale Ugo la Malfa.

A Catania, le ex-poste di viale Africa sono state oggetto di un concorso di progettazione per definire la nuova cittadella della Giustizia, sede unificata degli Uffici giudiziari della città, mentre ancora nella città di Catania si prepara l’intervento sulla base di diverse procedure per l’affidamento della progettazione sull’intero comprensorio degli ex-Ospedali Santa Marta, Villermosa e Vittorio Emanuele, siti tra via del Plebiscito e la zona di Montevergini.

In/Arch Sicilia propone una metafora ammiccante all’imperante discussione sull’emergenza pandemica: lo stato della città di Catania come un corpo trasportato in sala rianimazione e per il quale si aprono due possibilità: un’applicazione terapeutica energica ma debilitante e soprattutto totalmente affidata ad agenti esterni e meccanici; oppure una stimolazione per inserimento di anticorpi vaccinali che mirano ad attivare reazioni endogene, durevoli.

E in relazione a quest’ultima possibilità, In/Arch Sicilia sviluppa alcuni punti nodali per aprire una più complessiva riflessione e proposta che veda concorrere le energie della città.

Condividi: