EURISPES, agenda della settimana. Attività in programma fino alla fine di febbraio

Il coronavirus è arrivato: «Telegiornali attenti ma non isterici»; la Regione Basilicata ritocca la legge sul gioco pubblico; digitalizzazione dei procedimenti: economicità, rapidità e sicurezza, il convegno all’Interporto di Nola; Nicola Graziano vince il Premio Falcone e Borsellino

Annullata la presentazione dell’indagine internazionale “I giovani e la loro idea di futuro”. L’incontro di presentazione dei risultati dell’indagine internazionale su giovani e futuro, condotta dall’Eurispes, previsto per la mattinata di domani, 25 febbraio alle ore 11,00, presso l’Aula Oriana dell’Università Sapienza di Roma (via Salaria 113), è da considerarsi annullato.

L’afflusso del pubblico, dei giornalisti e degli studenti non avrebbe consentito di attenersi alle indicazioni di cautela e precauzione che stanno accompagnando in queste ultime ore l’evoluzione della diffusione sul territorio italiano dei casi di coronavirus.

Report Osservatorio Tg Eurispes-Coris Sapienza. Il coronavirus è arrivato: «Telegiornali attenti, ma non isterici». Il manifestarsi dei primi focolai di coronavirus nel Nord Italia monopolizza da venerdì le edizioni di prime time, occupando più di metà delle scalette. Titolo unico per Tg4 e Tg La7, che aprono col medesimo annuncio: «Il virus è arrivato». Di fronte ad un’emergenza di cui non si può ancora prevedere la concreta portata, le testate operano per garantire report efficaci sulla situazione dei malati e delle operazioni di contenimento del contagio; diversi gli esperti consultati. In un quadro che offre notizie inevitabilmente allarmanti, i Tg si dimostrano attenti, ma non “isterici”, rilanciando i messaggi rassicuranti del Premier Conte e del Ministro Speranza, invitando la popolazione alla calma. Unica eccezione il Tg4 che, nonostante la conduzione rinnovi gli inviti alla calma, scivola a metà edizione su un servizio particolarmente ansiogeno il quale – con sottofondo musicale inquietante – parla dei pericoli del contagio, dei limiti nelle azioni di controllo e del ruolo avuto da alcuni superuntori nel diffondere, inconsapevolmente, il virus. Diverso l’atteggiamento del Tg5, che nei suoi servizi ricorda ai telespettatori le opportune misure da prendere nel caso si sospetti il contagio: restare a casa, non andare in ospedale, chiamare un medico. Tg5, Tg3 e Tg1 si interessano, inoltre, dei fronti del contagio negli altri paesi, segnalando la situazione problematica in Iran e in Corea.

Renzi vs Maggioranza, scontro rimandato. Scuola: Tg4 intervista la ministra Azzolina. Le schermaglie tra la maggioranza e Matteo Renzi si impongono nella prima parte della settimana, collezionando 10 aperture, per attenuarsi giovedì con l’annuncio di un incontro chiarificatore tra il leader di Italia viva e il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Tg La7 apre lunedì sul “paradosso” di uno scontro che vede il Governo sempre più in bilico, nonostante «tutti dichiarino di non volere la crisi»; martedì il primo titolo su diverse edizioni va al voto sul “mille proroghe”, seguito mercoledì dal nuovo affondo di Renzi, che con l’annuncio di una possibile sfiducia verso il ministro Bonafede, colleziona 5 aperture e la copertina del Tg5. Come nelle passate settimane, i Tg Rai cercano di non accentuare lo scontro, mentre le testate Mediaset rilanciano le spaccature nel Governo, anche attraverso il giudizio dei commentatori ospitati dal Tg4. Sempre la testata di News Mediaset propone giovedì un’interessante intervista alla ministra Azzolina, verso la quale era stata molto critica in passato, permettendole di illustrare la sua linea di intervento per la scuola e per lo sblocco dei concorsi per gli insegnanti, fermi da 2 anni.

Strage in Germania: matrice xenofoba. L’attenzione del prime time agli episodi di razzismo. Mattarella in visita alla Sinagoga di Roma. La strage xenofoba di Hanau, in Germania, spicca giovedì in apertura per Studio Aperto, Tg1, Tg La7 e Tg2. Nonostante l’orrore che nasce da questa vicenda, i Tg di serata non se ne fanno più di tanto influenzare, com’era accaduto per altre stragi “europee”. Ciò si deve, probabilmente, ad una mancanza di allarme dovuta alla matrice dell’attacco, che non viene dall’“esterno” (islamici, fondamentalisti), ma da “casa nostra” e, quindi, una matrice xenofoba che negli ultimi anni non rappresenta una novità e viene, erroneamente, considerata meno pericolosa. L’attenzione dei prime time verso gli ulteriori episodi di razzismo e antisemitismo si mantiene comunque accettabile, con Tg2 che mercoledì apre su di un nuovo atto di vandalismo a Ravenna, per dedicare un reportage ai casi già denunciati nel torinese. Spazio anche per “Studio Aperto”, che venerdì titola su ulteriori episodi di questo genere, come le aggressioni ad un cingalese da parte di una baby-gang (servizi per tutti). Sempre venerdì, tutte le testate coprono la visita del Presidente della Repubblica Mattarella alla Sinagoga di Roma (titoli per i Tg Rai e Tg5), con Tg2 che parla di «momento storico».

Libia, profughi e controllo dei porti, parola d’ordine: «Dimenticate». Caso Zaky, Mentana prefigura sviluppi negativi. La situazione in Libia, con il progetto di una nuova missione europea per assicurare l’embargo sulle armi e mettere un freno al conflitto tra il Governo di Tripoli e il generale Haftar, risulta sostanzialmente assente, e riceve titoli solo da parte del Tg3 e Tg La7. L’impressione che se ne ricava è che, in assenza delle parole gridate della politica, questo fronte sia uscito dalla priorità del prime time; il Tg4 affronta questo tema solo in presenza di Giorgia Meloni, la quale rivendica la bontà della sua proposta di un blocco navale – che sembra diretta a voler “imporre e difendere” le esportazioni del petrolio libico, più che la salute dei migranti. Buono il report del Tg3 di giovedì, che mostra ancora una volta la debolezza di una tregua di fatto inesistente.

Le manifestazioni in favore dello studente egiziano Patrick Zaky sono coperte lunedì dai Tg delle 20. Tg La7 dedica forte attenzione alla vicenda, registrando giovedì un probabile sviluppo negativo a seguito delle accuse di omosessualità rivolte allo studente, che in Egitto si identificano come un grave reato.

Gioco pubblico: la Basilicata ritocca la legge anche grazie al contributo scientifico dell’Osservatorio dell’Eurispes. Il Consiglio Regionale della Basilicata, nella seduta del 10 febbraio scorso, ha modificato la Legge Regionale nr. 31, approvata nel 2014, per il contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo patologico.
Il testo approvato rimodula alcuni articoli della legge vigente, attingendo dai risultati dei dati forniti dall’Istituto Superiore di Sanità, valorizzati dagli studi dell’Osservatorio dell’Eurispes, diretto dagli avvocati Chiara Sambaldi e Andrea Strata, in merito alle tipologie di giochi con vincita in denaro preferite dalla popolazione e alle propensioni dei giocatori.

Il Consiglio Regionale della Basilicata, nella seduta del 10 febbraio scorso, ha modificato la Legge Regionale n.31, approvata nel 2014, per il contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo patologico.

A fare da spartiacque sono state le audizioni tenutesi presso la Quarta Commissione Consiliare (Politica sociale), finalizzate allo svolgimento dei necessari approfondimenti sul tema.

Infatti, è all’indomani degli interventi degli enti e dei soggetti espressione delle differenti realtà sociali e professionali – alle quali ha contribuito anche l’Osservatorio su Giochi, Legalità e Patologie dell’Eurispes – che si è di fatto aperta una nuova fase di riflessione sull’efficacia delle misure già adottate e su quelle da adottare per il contrasto delle dipendenze da gioco d’azzardo.

In questo solco di “ripensamento” e “miglioramento” si colloca anche la Legge Regionale n. 28 approvata a dicembre 2019, che, al fine di rafforzare le misure di prevenzione, rispetto a quanto già previsto nel testo del 2014, ha istituito la giornata lucana per la lotta alla dipendenza da gioco d’azzardo, nella consapevolezza dell’importanza primaria di ogni azione di sensibilizzazione sul tema dei rischi connessi al gioco d’azzardo, specie delle fasce giovanili della popolazione.

In un’ottica che valorizza il profilo culturale e della conoscenza, in occasione della giornata dedicata al tema (il 2 dicembre di ogni anno), sono state previste iniziative volte alla diffusione della cultura della legalità e alla consapevolezza dei danni e dei rischi, attraverso campagne di informazione, convegni, studi, dibattiti e il coinvolgimento del Dipartimento Regionale delle Politiche della Persona.

Il legislatore regionale ha, pertanto, compiuto un passo avanti rispetto all’impianto della legge approvata cinque anni prima e ispirata alla tutela prioritaria della salute delle persone e famiglie nella condizione di dipendenza da gioco. In sostanza, ci si è resi conto che non è possibile prescindere da uno sguardo d’insieme, attento e responsabile, proiettato anche sugli effetti delle misure già adottate, specie se questi possono interferire con la tutela dell’ordine pubblico e della sicurezza e impattare in misura assai rilevante sui livelli occupazionali.

Nella relazione illustrativa alla proposta di modifica della legge si riporta che «dalle audizioni sono emersi chiaramente i rischi connessi ad una eccessiva restrizione dell’offerta pubblica di gioco, in ragione del presidio di legalità rappresentato dalla rete dei concessionari dello Stato e alla luce dell’interesse della criminalità organizzata a penetrare nei territori attraverso canali di raccolta non autorizzati ed in grado di soddisfare la domanda di gioco pur sempre presente». A partire da questa presa di coscienza, il testo approvato rimodula alcuni articoli della legge vigente, attingendo dai risultati dei dati forniti dall’Istituto Superiore di Sanità, valorizzati dagli studi dell’Osservatorio dell’Eurispes, diretto dagli avvocati Chiara Sambaldi e Andrea Strata, in merito alle tipologie di giochi con vincita in denaro preferite dalla popolazione ed alle propensioni dei giocatori. Quelli cosiddetti “patologici” risultano, infatti, ricercare luoghi lontani da casa che garantiscano maggior privacy, occultando in qualche misura la propria condizione di difficoltà.

Ne deriva che la misura del cosiddetto “distanziometro”, contenuta anche nella Legge della Basilicata, che impone distanze minime da luoghi definiti sensibili degli esercizi che offrono gioco pubblico, non risulta mitigare la pulsione al gioco dei giocatori “problematici” e “patologici” facendo emergere, piuttosto, criticità rispetto alla tutela di altri interessi pubblici meritevoli di altrettanta attenzione e considerazione.

È alla luce di questo dato che il percorso avviato dal legislatore regionale ha portato alla revisione della parte della legge dedicata proprio al “distanziometro”. La distanza minima pari a 500 metri, come prevista dal testo originario della legge, avrebbe di fatto reso impossibile l’insediamento di nuove attività con chiusura e distorsione del mercato a vantaggio delle attività preesistenti che sarebbero rimaste prive di concorrenza e a favore del gioco illegale. Così la “distanza minima” è passata da 500 a 250 metri per i Comuni fino a 20.000 abitanti e a 350 metri per i Comuni con oltre 20.000 abitanti.

Sul fronte occupazionale, l’esigenza di tutelare i lavoratori del comparto, impostasi nel dibattito politico con una dignità spesso mortificata in altre sedi, è stata recepita nella previsione di salvaguardia della validità delle autorizzazioni concesse prima della data di entrata in vigore della disposizione, mettendo così al sicuro quasi 5.000 posti di lavoro. Al contempo, nel solco dei princìpi contenuti nell’Intesa siglata in Conferenza Unificata Stato Regioni Enti Locali il 7 settembre 2017, è stata evidenziata la necessità di implementare la responsabilità sociale degli operatori a tutela dell’utenza e per facilitare un accesso equilibrato e controllato ai sevizi di gioco attraverso una formazione mirata e specifica.

Il nuovo intervento legislativo ha anche previsto l’inasprimento delle sanzioni amministrative, una maggior chiarezza nell’individuazione dei luoghi sensibili, e ha gettato le basi per il vaglio di una disciplina omogenea, a livello regionale, in ordine agli orari di funzionamento degli apparecchi da gioco. Infatti, entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge, la Giunta Regionale dovrà approvare una regolamentazione uniforme in materia di orari evitando, così, regole a macchia di leopardo.

La modifica della Legge Regionale va letta in chiave positiva poiché rappresenta il frutto di un diverso approccio culturale, più volte evocato dall’Osservatorio dell’Eurispes, e che valorizza lo spirito di leale collaborazione che dovrebbe informare sempre i rapporti tra Stato, Regioni ed Enti locali.

Tale approccio è stato altresì valorizzato dal Ministero dell’Interno (Dipartimento di Pubblica Sicurezza) che con la Circolare del 6 novembre 2019, ha evidenziato la valenza dell’Intesa raggiunta in seno alla Conferenza Unificata a settembre 2017, confermando il contenuto dell’accordo raggiunto in materia di orari in tale sede: massimo sei ore complessive di interruzione del gioco durante il giorno.

In conclusione, la revisione della legge lucana si è ispirata a quel bilanciamento degli interessi in campo, più volte segnalato come indispensabile quando si tratta di disciplinare fenomeni complessi, come quello del gioco pubblico, che presentano indubbi e conclamati rischi di degenerazione criminale.

La Basilicata si va ad aggiungere alle altre regioni che hanno già ripensato, o stanno ripensando, le proprie leggi per il contrasto dei rischi connessi al gioco d’azzardo, quale frutto di una più attenta ed equilibrata analisi del fenomeno a 360°. Dopo la Puglia, il Piemonte sta valutando correttivi, e la Campania ha appena approvato un Testo Unico sul Gioco che recepisce le stesse istanze che hanno riportato ad equilibrio normative figlie di una risposta frettolosa, emotiva e non ragionata, a quella che è stata definita un’emergenza sociale.

Emergenza che, tuttavia, non sembra rientrare tra le priorità di intervento del legislatore nazionale che tarda ancora a varare una normativa organica che possa indirizzare le iniziative locali, garantendo l’unitarietà dell’ordinamento e quindi la certezza del diritto e delle regole. È questo, invero, il primo passo necessario per un’adeguata azione di contrasto dei tentativi di infiltrazione criminale nel settore.

Dalla tutela della salute pubblica a quella dell’ordine pubblico fino alle entrate erariali che continuano a crescere: secondo il rapporto pubblicato dal Mef, le entrate totali, dirette e indirette, dai giochi pubblici segnano un +6,4%, assestandosi a 12 miliardi di euro nei primi 11 mesi del 2019.

La “Dogana Paperless”: digitalizzazione dei procedimenti, economicità, rapidità e sicurezza, il presidente Osservatorio Eurispes infrastrutture, logistica e trasporti al convegno all’Interporto di Nola. Giovedì 27 febbraio, alle ore 14,30, presso il Palazzo dei Convegni dell’Interporto di Nola, Luca Danese, Presidente dell’Osservatorio Infrastrutture, Logistica e Trasporti dell’Eurispes, partecipa in qualità di relatore al convegno “L’azienda del mercato internazionale: strumenti e opportunità per le imprese del territorio nolano. La Dogana “Paperless”: Digitalizzazione dei procedimenti, economicità, rapidità e sicurezza”, organizzato da CIS, Agenzia Dogane e Monopoli, Ordine dei Commercialisti di Nola, Interporto Campano.
Sono previsti i saluti di: Ferdinando Grimaldi, Presidente CIS S.p.A; Alfredo Gaetani, Presidente Interporto Campano S.p.A; Gaetano Minieri, Sindaco di Nola, Carmine Laudiero; Direttore Ufficio delle Dogane di Napoli 2; Domenico Ranieri, Presidente Ordine dei Commercialisti di Nola. Alla prima sessione di lavori dedicata a “Il ruolo delle Dogane nel commercio internazionale: controlli, crescita e sviluppo” intervengono: Giovanni Santaniello, Responsabile Sez. Doganale di Nola – Uff. Dogane Napoli 2; Tiziana Ronga, Responsabile Reparto Regini Doganali e Fiscali – Uff. Dogane Napoli 2; Rocco Giordano, Prof. Economia del Trasporto Locale e di Trasporto e Logistica (Università di Salerno); Assunta Di Vaio, Prof. Economia Aziendale (Università Parthenope). Alla seconda sessione di lavoro, dedicata a “Le opportunità per l’impresa nolana”, intervengono: Antonio Marchiello, Assessore alle Attività Produttive Regione Campania; Pietro Spirito, Presidente Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale; Giosi Romano, Presidente Asi Napoli; Claudio Ricci, Amministratore delegato Interporto Campano S.p.A. – Cis S.p.A.; Augusto Forges Davanzati, Associazione Spedizionieri Doganali Napoli (History Case). Conclude: Giovanni De Mari, Presidente del Consiglio Nazionale degli Spedizionieri Doganali.

Sicurezza sul lavoro e caporalato, Maurizio Martina: «La legge contro lo sfruttamento sta funzionando». Dal lavoro nero alla sicurezza sui luoghi di lavoro, dal fenomeno del caporalato agli effetti della legge 199/2016, fino alle conseguenze dei Decreti sicurezza di Salvini. L’ex ministro Maurizio Martina risponde alle domande di Marco Omizzolo (continua a leggere su www.leurispes.it).

Nicola Graziano vince il Premio Falcone e Borsellino per il “Manuale contro la mafia”.
Con il loro «Manuale per sconfiggere le mafie» Nicola Graziano e Livia De Gennaro hanno vinto il Premio Giovanni Falcone e Paolo Borsellino 2019 per la Sezione Dottrina dedicata alle opere in materia di diritto penale, processuale penale e criminologia. Si tratta di un volume che mette mano alla dottrina su sequestri penali, misure di prevenzione e procedure concorsuali fornendo per la prima volta soluzioni interpretative essenziali per quanti operano in questo àmbito (continua a leggere su www.leurispes.it).

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