Monreale, 19 giugno 2025 – «Questa mostra è importante per i nomi di artisti di grande richiamo – ha dichiarato il sindaco di Monreale, Alberto Arcidiacono -, ed è una esposizione importante anche per la nostra Monreale, grazie all’intuizione del mio assessore, Fabrizio Lo Verso, che ha deciso di alzare notevolmente la qualità delle iniziative culturali all’interno della nostra città. È anche il battesimo per la Sala Novelli, che ospita la mostra, uno spazio recuperato secondo il desiderio dell’amministrazione di utilizzare le sale all’interno del Complesso monumentale Guglielmo II, di bellezza rara, che devono essere rese fruibili al pubblico nel migliore dei modi».
MONREALE CITTÀ DELLA CERAMICA
Tra le quarantasei città italiane riconosciute di antica e affermata tradizione ceramica dal Consiglio nazionale ceramico del Ministero per lo Sviluppo economico, Monreale ospita la mostra “Da Picasso a Warhol. La ceramica dei grandi artisti”, promossa dal Comune di Monreale attraverso l’Assessorato ai Beni culturali in collaborazione con la società produttrice Renaissance srl; l’evento è curato da Vincenzo Sanfo. L’esposizione, allestita nella Sala Novelli del Complesso monumentale normanno Guglielmo II, che gode del patrocinio dell’Assemblea Regionale Siciliana (ARS), è stata aperta al pubblico oggi, 20 giugno 2025,e sarà visitabile fino al prossimo 8 dicembre. «Renaissance dopo una lunga esperienza di esposizioni all’estero, tra il Messico e gli Stati Uniti, e ritorna in Italia con una grande mostra partendo da una delle città culturalmente più importanti della Sicilia: Monreale – sottolinea al riguardo Emanuele Lacagnina, produttore della mostra -, abbiamo scelto di portare qui i più grandi artisti che si sono espressi anche attraverso la ceramica proprio perché Monreale è una delle città che rappresentano la ceramica in Italia».
L’EVENTO
In esposizione presso il Complesso monumentale normanno sono un centinaio di opere provenienti da collezioni private che sono state realizzate da sessanta artisti con la ceramica, la terracotta e la porcellana. Esse prendono le forme di piatti, brocche, tazze, sculture e oggetti decorativi. La rassegna si presenta come una antologica senza confini, né geografici né stilistici, che ripercorre l’approdo della ceramica, tradizionalmente collocata nel campo dell’artigianalità, al campo dell’arte e della sperimentazione linguistica. Il percorso espositivo prende avvio dalla svolta impressa da Pablo Picasso alla metà del 1900, quando iniziò a frequentare Vallauris in Francia, avvicinandosi alla produzione della ceramica del luogo. «L’idea di questa mostra nasce per raccontare l’avventura della ceramica, della terracotta, dell’oggetto ceramica attraverso l’arte del molto tempo; quindi, l’arte del Novecento – illustra Vincenzo Sanfo, curatore dell’esposizione -, partendo ovviamente dal grande maestro Picasso, colui che ha in qualche modo sdoganato e rivoluzionato l’idea di decorazione della ceramica. È proprio questo il senso di questa mostra, far vedere come artisti, a volte anche lontani dal nostro immaginario rispetto all’oggetto decorativo, ceramico, riescono a trasportare la ceramica in un modo più alto come Andy Warhol, che realizza la ceramica in tarda età, spinto da Rosenthal, o artisti di latitudini diverse, dalla Cina al Sud America, dall’Africa all’Italia e all’Europa».
PICASSO E L’INFLUENZA SUI «NON» CERAMISTI PURI
La grande realizzazione di ceramiche firmata da Picasso, oltre tremila pezzi prodotti dalla fabbrica di Madoura, in Costa Azzurra, influenzò infatti le generazioni successive di artisti abitualmente dediti ad altre forme di arte, dunque non ceramisti puri. Si va dalle avanguardie storiche di Sonia Terk Delaunay e Marc Chagall, a quelle di Andy Warhol e di Salvador Dalì: il primo, con la rappresentazione delle inquietudini e ironie della cultura di massa della Pop Art, l’altro, con la rappresentazione del sogno surrealista trasferito nella ceramica. Tra i differenti approcci all’arte fittile e della ceramica d’autore, Salvatore Fiume, Luigi Mainolfi, Marco Lodola e Marco Nereo Rotelli rappresentano, in questa mostra, la complessità della ricerca plastica italiana, mentre le esperienze femminili di Marina Abramović, Yayoi Kusama, Louise Bourgeois, Paola Gandolfi e Jenny Holzer testimoniano invece un approccio radicale, preciso e consapevole all’arte della ceramica, con evidenti connotazioni personali.
POP ART, MITI E SIMBOLI
Diversi, in questa rassegna, gli artisti e le artiste che hanno conciliato la propria ricerca e il proprio stile con il radicamento territoriale, così come espresso dai cinesi Ai Weiwei, Pan Lusheng, Zhang Hong Mei e Xu De Qi, ma anche dagli artisti sudamericani, come Nicolás Leiva, Darío Ortíz, Vik Muniz, che riattivano il mito e il simbolo nelle loro opere, rifacendosi alle antiche tradizioni Maya e Azteca, e Julio Le Parc che, invece, applica alla ceramica le sue ricerche sulla luce e percezione ottica. Originale, infine, il contributo recato dagli artisti nordamericani Jean-Michel Basquiat, Keith Haring e Sol LeWitt, che approcciano il medium ceramico quale spazio di traduzione di una poetica già consolidata, i primi due nella Street Art, LeWitt nell’arte concettuale e nel movimento minimalista.
INFO
La mostra “Da Picasso a Warhol: la ceramica dei grandi artisti” sarà aperta al pubblico dal lunedì al venerdì dalle ore 09:00 alle ore 18:30, il sabato e la domenica la chiusura avverrà invece alle ore 19:00.
info: +393807841266