EVENTI, arte contemporanea e design. Hilton Rome EUR Lama: Collateral Display, ovvero riflettersi oltre il visibile

Ha senso fotografare ascensori nell’imponente quanto arioso grande albergo della Capitale? E perché no… in fondo è l’effetto dell’applicazione di un’adatta causa esterna: l’allestimento in plexiglas e pellicola dicroica dell’artista romano Valerio D’Angelo. Infatti, nella dinamica dell’osservazione, l’attenzione non viene incolpevolmente distratta da cristalli e acciaio alla luce del tramonto, bensì focalizzata in virtù del potente catalizzatore: la lunga teoria di pannelli di vario colore inseriti dall’artista nella lobby del moderno e fotonico hotel. «Creare un contenuto d’arte in un luogo di accoglienza quale è un hotel – afferma al riguardo la curatrice dell’evento, Valentina Ciarallo -, rende quest’ultimo uno spazio espositivo, nel solco di un’arte sempre più diffusa». La potenza della luce solare genera effetti sui pannelli, offrendo diverse percezioni, esse inducono poi chi è immerso in tale dimensione, appunto, a riflettersi oltre il visibile. In occasione dell’inaugurazione dell’evento, che ha avuto luogo venerdì 11 aprile 2025, alla fruizione di questo lavoro site-specific, che attraverso nuove prospettive è in grado di mutare la percezione dello sguardo, hanno introdotto Paolo Bellè (Cluster General Manager ICARUS S.p.A.) e Valentina Ciarallo (curatrice della mostra Collateral Display) (registrazione audio insidertrend.it A715-11APR25)

L’evento inaugurale ha avuto luogo nel pomeriggio di ieri, venerdì 11 aprile 2025, presso il futuribile hotel della Capitale, l’Hilton Rome Eur la Lama, nel quadro degli appuntamenti con LamArte, progetto incentrato sull’arte che prende vita nelle aree della monumentale hall e del bar The Blade, estendendosi alla Library. Protagonista della stagione primaverile è dunque l’artista romano Valerio D’Angelo, con la sua esposizione “Collateral Display”, curata da Valentina Ciarallo e aperta al pubblico dal 12 aprile all’8 giugno 2025.

 

COLLATERAL DISPLAY: STAGIONE PRIMAVERILE A LAMARTE

Attraverso lo sviluppo del progetto, l’artista e la curatrice hanno perseguito il fine dell’esplorazione delle le potenzialità fisiche della luce, ricorrendo a soluzioni che vedono le opere integrarsi nel contesto architettonico dell’hotel progettato dall’architetto Massimiliano Fuksas, con interior design a cura di Lorenzo Bellini Atelier. Arte e design sono infatti il leit motiv dell’Hilton Rome Eur La Lama, divenuto in poco tempo un punto di riferimento internazionale e (anche) nello stesso quartiere dell’Eur, grazie alle sue peculiarità e alle diverse attività che vi si svolgono. La mostra “Collateral Display” è stata appositamente concepita per questo luogo di accoglienza. Il primo impatto d’effetto è con la hall, che svetta all’interno per i sedici piani d’altezza dell’edificio e che accoglie una installazione site-specific composta da una serie di pannelli in plexiglass rivestiti di pellicola dicroica, il medesimo materiale utilizzato dalla NASA nelle sue tecnologie spaziali e per le visiere degli astronauti. La superficie rivestita vibra di riflessi iridescenti ingenerando nell’osservatore un miraggio sospeso, velo luminoso in costante movimento che reagisce agli spostamenti dell’uomo. Valerio d’Angelo scultore indaga poi, da sempre, il legame insito luce naturale e architettura, un interesse scaturito dai suoi esordi nelle vesti di restauratore di decorazioni barocche, laddove la luce modella lo spazio creando effetti scenografici sorprendenti.

Collateral Display lens (2025), pellicola dicroica su vetro, cornice seicentesca in legno e fogli d’argento a mecca, cm 44 x 44 (Foto Paolo Amadei)

 

 

RIFLETTERSI OLTRE IL VISIBILE

Lo stesso principio viene reinterpretato nelle linee pure dell’architettura de La Lama, con le vetrate, trasparenti finestre che guardano a nuove prospettive e si trasformano in dinamici display sui quali il bagliore prende forma e si trasfigura. All’interno della Library, come in una quadreria trovano spazio specchi dalle forme e superfici dicroiche diverse. I materiali utilizzati vengono sapientemente lavorati dall’artista tramite arricciature, bruciature e fratture ottenute mediante l’escursione termica caldo-freddo dagli esiti metamorfici imprevedibili. La combinazione di elementi apparentemente contrastanti come la raffinatezza delle dorate cornici seicentesche, recuperate e restaurate dall’artista e la modernità dell’elemento dicroico che muta la natura degli specchi, danno vita ad un originale risultato tra tradizione e presente. Nelle opere dell’artista romano l’immagine specchiata diviene una presenza interrogativa, un ponte verso mondi invisibili e dimensioni inesplorate. L’artista concepisce lo specchio non solo come riflesso del visibile, anche come strumento capace di esplorare la coscienza e mettere a nudo le contraddizioni dell’identità osservando e rivelando frammenti di altre esistenze. Come Narciso e il suo riflesso la realtà si dissolve in una continua e mutevole illusione.

Collateral Display black hole, green (2025, dettaglio)

 

 

LA DIMENSIONE DEL TEMPO

Allegoria della vanitas e della superbia, ma anche simbolo di verità in grado di conferire saggezza e conoscenza, lo specchio ha sempre incarnato un ruolo centrale nella storia, inteso non solo come strumento di introspezione ma come oggetto magico in grado di vedere ciò che è invisibile all’occhio umano, un portale capace di connetterci a un mondo alternativo dove le leggi della realtà sono sovvertite come suggerisce lo stesso Lewis Carroll in Alice attraverso lo specchio. In esposizione a Collateral Display anche alcune colonne realizzate in plexiglass, avvolte e rivestite sempre dallo stesso mutevole materiale dicroico. La luce, riflessa e filtrata attraverso la pellicola, trasforma la proiezione sul soffitto in una tela viva e vibrante. Una scultura in gesso e resina della serie Default Orbit, dalla forma di un meteorite cristallizzato, diventa l’elemento di congiunzione tra il vissuto e il divenire. In questo caso d’Angelo si concentra sulla dimensione del tempo, la relazione tra antico e contemporaneo e la scultura, dalla forma arcaica, incarna la stratificazione di un luogo come catalizzatore di memorie passate che scorre e conduce a una continua dilatazione del proprio immaginario.

opera con pellicola dicroica (dettaglio)

 

 

VALERIO D’ANGELO

Valerio D’Angelo è nato a Roma nel 199 e nella Capitale vive e lavora. Si è formato nel campo del restauro, specializzandosi nelle tecniche decorative barocche (doratura e laccatura), presso il laboratorio Nazzareno Fontana Restauri a Roma. Le conoscenze acquisite sono rielaborate e reinterpretate dall’artista mettendo in relazione antico e contemporaneo. Il suo linguaggio, attraverso la sperimentazione materica, prende forma mediante installazioni e sculture. La luce, in costante mutamento nello spazio e nella realtà stessa diviene l’elemento formale e simbolico, fulcro della sua ricerca. Attraverso ambienti immersivi le sue opere trasformano lo spazio e invitano alla riflessione sulla percezione e l’immaginazione. Ha esposto in spazi pubblici e privati. Nel 2024 si è classificato terzo al Talent Prize-Roma; nel 2022 è stato uno dei finalisti del VII Premio Fregellae dedicato alla piccola scultura, evento promosso dal Comune di Ceprano.

Too Far for Light to Travel (2024, dettaglio)

 

 

HILTON ROME EUR LA LAMA

L’Hilton Rome Eur La Lama è la struttura avveniristica che si sviluppa su sedici piani per sessanta metri di altezza, centotrenta di lunghezza, sedici di larghezza, con sei ascensori panoramici, 439 tra camere e suite, tra le quali la suggestiva Presidential, che domina dai suoi due piani la città di Roma con i suoi confini, il bar The Blade e il ristorante The Green al piano terra, fitness e benessere, sette sale riunioni, nonché un collegamento diretto con La Nuvola. Hilton Rome Eur La Lama è di proprietà della Icarus S.p.A., che già opera con l’Hilton Rome Airport e l’Hilton Garden Inn Rome Airport.

immagine di apertura: Hotel Rome EUR La Lama, effetti di luce e colori prodotti dai pannelli in plexiglas e pellicola dicroica 

 

A715 – EVENTI, ARTE CONTEMPORANEA E DESIGN: HILTON ROME EUR LAMA, Collateral Display, ovvero riflettersi oltre il visibile. Ha senso fotografare ascensori nell’imponente quanto arioso grande albergo della Capitale? E perché no… in fondo è l’effetto dell’applicazione di un’adatta causa esterna: l’allestimento in plexiglas e pellicola dicroica dell’artista romano Valerio D’Angelo.
Infatti, nella dinamica dell’osservazione, l’attenzione non viene incolpevolmente distratta da cristalli e acciaio alla luce del tramonto, bensì focalizzata in virtù del potente catalizzatore: la lunga teoria di pannelli di vario colore inseriti dall’artista nella lobby del moderno e fotonico hotel. «Creare un contenuto d’arte in un luogo di accoglienza quale è un hotel – afferma al riguardo la curatrice dell’evento, Valentina Ciarallo -, rende quest’ultimo uno spazio espositivo, nel solco di un’arte sempre più diffusa». La potenza della luce solare genera effetti sui pannelli, offrendo diverse percezioni, esse inducono poi chi è immerso in tale dimensione, appunto, a riflettersi oltre il visibile. In occasione dell’inaugurazione dell’evento, che ha avuto luogo venerdì 11 aprile 2025, alla fruizione di questo lavoro site-specific, che attraverso nuove prospettive è in grado di mutare la percezione dello sguardo, hanno introdotto PAOLO BELLÈ (Cluster General Manager ICARUS S.p.A.) e VALENTINA CIARALLO (curatrice della mostra Collateral Display).

Hotel Rome EUR La Lama, scultura di Valerio D’Angelo

 

 

 

 

 

 

 

Hotel Rome EUR La Lama, opere di Valerio D’Angelo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Hotel Rome EUR La Lama, opere di Valerio D’Angelo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Hotel Rome EUR La Lama, opere di Valerio D’Angelo

 

 

 

 

 

 

Hotel Rome EUR La Lama, opere di Valerio D’Angelo

 

 

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