Sulla base dei primi exit pool effettuati in Grecia il partito di centrodestra Nea Dimokratia di Kyriakos Mitsotakis è dato in vantaggio rispetto alle formazioni della sinistra e potrebbe dunque affermarsi in questa seconda consultazione elettorale resasi necessaria a seguito dalla sostanziale impossibilità di formare un governo dopo le precedenti elezzioni politiche svoltesi lo scorso 21 maggio.
NEA DEMOKRATIA IN VANTAGGIO
Se verranno confermati i risultati delle urne il partito di Mitsotakis potrà dunque formare un esecutivo monocolore facendo a meno del sostegno di alleati in parlamento. Nea Dimokratia ha infatti ottenuto oltre il 40% dei consensi dell’elettorato ellenico, ponendosi davanti a Syriza (partito guidato da Alexis Tsipras, chenon avrebbe ottenuto più del 19,1%), al Pasok (socialisti, che spaziano nella forbice di consensi tra il 10 e il13%) e al Kke (comunisti), tra il 7,2 e il 9,2 per cento. Il partito dell’ex ministro delle finanze Yanis Varoufakis, Mera25, è dato tra il 2 e il 4%, quindi in precaria posizione rispetto alla soglia di sbarramento del 3% prevista per entrare in parlamento.
VERSO UN ESECUTIVO MONOCOLORE
La legge elettorale greca stabilisce che qualora a seguito di una consultazione elettorale non si riesca a formare un esecutivo, nella tornata successiva viene assegnato un premio di maggioranza pari a venti seggi se il partito di maggioranza supera la quota del 25% dei voti, che lievita ogni mezzo punto per attestarsi ai cinquanta seggi nel caso quel partito superi la soglia del 40% dei consensi, appunto quello che si sta verificando oggi con Nea Dimokratia, che secondo le proiezioni dovrebbe assicurarsi 158 seggi sui 300 complessivi del parlamento greco, a fronte dei 45 di Syriza e dei 20 del Pasok.