PALESTINESI, guerra a Gaza. Tregua, monito dei sostenitori di Hamas: o accettate, oppure fuori dal Qatar (e dalla Turchia)

«Se Hamas non accetterà la tregua, verrà cacciato fuori dal Qatar», questo è quanto dichiarato dall’emiro del Bahrein. Si tratta di un avvertimento al quale seguirebbe una’analoga iniziativa da parte della Turchia. Al momento si tratta di una voce non confermata che l’organizzazione islamista radicale responsabile del pogron del 7 ottobre si è affrettata a smentire, tuttavia la situazione a Rafah si fa sempre più critica e questo evidentemente pesa anche a livello internazionale, perfino nelle cancellerie delle capitali e nei rami clanici che detengono il potere nel Golfo che, almeno fino a ora, hanno sostenuto la filiazione palestinese dei Fratelli musulmani. Questo mentre il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant avverte che le forze armate israeliane sono già penetrate nell’area e «raggiungeranno anche Rafah»

a cura di di Shorsh Surme, pubblicato su “Panorama Kurdo” il 5 maggio 2024, https://www.panoramakurdo.it/2024/05/05/gaza-hamas-tergiversa-minacciata-lespulsione-da-qatar-e-turchia/ «Se Hamas non accetterà la tregua, verrà cacciato fuori dal Qatar», questo è quanto dichiarato dall’emiro del Bahrein. Si tratta di un avvertimento al quale seguirebbe un’analoga iniziativa da parte della Turchia.

VOCI NON CONFERMATE, MA HAMAS SMENTISCE

Al momento si tratta di voci non confermate e Hamas si è affrettata a smentire la notizia, tuttavia è certo che crescono le pressioni esercitate dal mondo arabo sull’organizzazione islamista radicale palestinese affinché accetti la tregua mediata nel corso dei negoziati in Egitto. Nella striscia di Gaza negli attacchi notturni di quest’ultima domenica sono rimaste uccide decine di persone, è avvenuto dopo che Hamas aveva reso noto di avere bisogno di un tempo maggiore per vagliare la proposta di tregua che fermerebbe la sua guerra contro Israele nel territorio palestinese assediato.

I COMBATTIMENTI DELLA NOTTE

Il ministero della Sanità di Gaza (gestito dalla stessa Hamas), questa mattina ha diffuso un bollettino nel quale si affermava che almeno novantadue persone erano state uccise nel corso della notte, anche a seguito di quello che l’ufficio stampa dell’organizzazione islamista palestinese filiazione del Movimento dei Fratelli musulmani aveva indicato come il bombardamento a opera delle Forze di Difesa israeliane (IDF) di un asilo nella città di Rafah, luogo dove si stavano rifugiando gli sfollati, notizia in seguito riferita anche da AFP.

IN ATTESA DELL’ATTACCO DI TERRA A RAFAH

Negli ultimi giorni sono aumentate le preoccupazioni relative a una possibile incursione di terra delle forze armate israeliane nella città al confine meridionale della striscia di Gaza, un’area estremente urbanizzata che registra la presenza di centinaia di migliaia di sfollati che cercano rifugio dai combattimenti in accampamenti di fortuna. Molti provengono da  zone ancora più interessate dai combattimenti, giunti a Rafah dopo che era stato comunicato loro che la città sarebbe stata una zona sicura, invece i bombardamenti sono proseguiti anche lì. Questo mentre il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha avvertito che le IDF, che già sono penetrate nell’area, «raggiungeranno anche Rafah».

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