ESTERI, conflitti e islamisti. L’attivismo e i diversi obiettivi di Erdoğan e bin Salman

Nella lucida analisi del professor Mario Giro pubblicata oggi dal quotidiano “Domani” vengono delineate le prospettive di scenario regionali (e non solo). Il politologo, autorevole esponente della Comunità di Sant’Egidio già viceministro degli Affari esteri con delega alla Cooperazione internazionale, prende in esame «la sfida» tra Turchia e Arabia Saudita e i loro rispettivi differenti obiettivi. Al centro della questione ci sono gli islamisti radicali palestinesi di Hamas, responsabili dell’attacco terroristico del 7 ottobre: si deve mediare con loro come starebbe facendo Ankara, oppure la loro struttura politica e militare va totalmente distrutta, come auspicano a Riyadh? Di seguito un estratto dell’articolo

Gridare allo scandalo perché Recep Tayyip Erdoğan ha ricevuto i vertici di Hamas non aiuta a comprendere cosa il presidente turco stia davvero facendo. Forse sta riuscendo a ottenere un’intesa tra l’organizzazione islamista radicale e Israele, ponendo sul tavolo dei negoziati, da un lato la liberazione di tutti gli ostaggi sequestrati il 7 ottobre dello scorso anno e il disarmo della milizia palestinese, dall’altro, quale contropartita, l’impegno dello Stato ebraico a non attaccare la città di Rafah, nella striscia di Gaza.

L’ATTIVISMO DI ERDOĞAN IN MEDIO ORIENTE

Se riuscisse a fare questo, argomenta Mario Giro, si dovrebbe considerare Erdoğan un vero game changer. Questo, sottolinea sempre l’ex viceministro degli Esteri e autorevole esponente della Comunità di Sant’Egidio, mentre di segno diverso è il tentativo posto in essere da Mohamed bin Salman, che intenderebbe invece riprendere la via degli Accordi di Abramo a seguito di una distruzione totale del gruppo islamista palestinese filiazione dei Fratelli musulmani.

RIYADH E IL SUO NEMICO STORICO

«In altre parole – conclude Giro -, mentre il presidente turco vuole che i fondamentalisti rimangano in gioco, il principe ereditario saudita vorrebbe prenderne il posto. Ma, da entrambi, e in particolare dal leader turco, ci si dovrà sempre attendere sorprese».

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