STRATEGIA, confronto militare globale. I motivi per cui l’estensione del nuovo Trattato START è importante non tanto per la Russia quanto per gli Usa

La reciproca riduzione e limitazione dell’arsenale strategico nucleare è stata estesa dai presidenti dei due paesi per i prossimi cinque anni

di Tiberio Graziani, analista di geopolitica e strategia e presidente del Vision & Global Trends International Institute for Global Analyses; l’opinione è stata espressa nel corso di un’intervista rilasciata alla redazione inglese di “News Front” il 26 febbraio 2021 – Il trattato tra la Russia e gli Stati Uniti d’America sulla reciproca riduzione e limitazione dell’arsenale strategico nucleare, o START III, estesa dai presidenti dei due paesi per i prossimi cinque anni, consolida la Russia quale soggetto diplomatico di successo, limitando il rischio dell’avvio di una corsa agli armamenti come il fattore principale di una nuova Guerra fredda, che, anche secondo l’opinione del segretario generale della NATO, «sarebbe inutile per tutti».

Oltre al fatto che questo rappresenta un enorme contributo alla stabilità dell’intera comunità mondiale, gli Usa riconoscono l’inopportunità di un confronto militare con la Russia, che è possibile in assenza di un trattato sul controllo delle armi.

In primo luogo, gli esperti americani non negano che i costi significativi della produzione e della modernizzazione globale delle armi non soddisfino gli interessi e i programmi dell’amministrazione Biden.

In secondo luogo, la mancanza di scambio reciproco di dati sulle posizioni dei missili, il numero di testate, il loro movimento e lo stato esacerberebbero le tensioni.

In terzo luogo, il “New York Times” e il “Washington Times” evidenziano regolarmente l’alto livello delle armi strategiche russe, come i sottomarini nucleari della classe Borey o le nuove versioni del sistema missilistico Iskander. L’ex vice segretario generale della NATO Rose Gottemoeller ha anche parlato del grande potenziale delle armi in fase di sviluppo in Russia, commentando in particolare le caratteristiche del sistema missilistico ipersonico Avangard, qualcosa che gli americani non hanno ancora progettato.

Con la pronta estensione dello START III, Biden non solo ha confermato che il corso di politica estera che ha delineato differisce dalla strategia di Trump, ma ha anche contribuito alla conservazione dell’economia americana, che sicuramente soffrirà se è si renderà necessario aggiornare le armi convenzionali e quelle strategiche in un confronto spinto con la Russia.

Per Biden, il rinnovo del Trattato START per altri cinque anni è stato un atto necessario per almeno tre ragioni:

  1. a) per differenziarsi dalla precedente amministrazione Trump nel contesto della politica interna ed estera;
  2. b) per mostrare, nonostante tutto, la sua capacità di gestire sul piano diplomatico affari spinosi quali quelli legati alla questione della sicurezza internazionale, oltreché riportare gli Usa alle relazioni basate sui trattati internazionali;
  3. c) per mantenere un canale aperto con la Federazione Russa sulle questioni strategiche degli armamenti.

Teoricamente e praticamente, l’estensione del trattato dovrebbe limitare la corsa agli armamenti, una necessità realistica per l’economia americana e quella russa, in questo particolare momento storico, nel quale la pandemia di Covid-19 ha aggravato le condizioni nei due paesi firmatari.

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