IMPRESE, eventi. Radici e Futuro: Conflavoro al MIMiT lancia “Vita”, la certificazione Made in Italy

Nel corso dell’iniziativa è intervenuto il ministro Adolfo Urso, attuale titolare del Dicastero di via Molise, che ha sottolineato l’importanza del completamento e dell’ulteriore rafforzamento dell’offerta produttiva del Made in Italy, «sostenendo da un lato i settori tradizionali (quali l’agroalimentare, l’abbigliamento e l’arredo), dall’altro investendo in ambiti che registrano performance significative e che possono contribuire a rafforzare la competitività delle imprese italiane a livello globale». Ad avviso di Roberto Capobianco (presidente di Conflavoro) «la qualità distintiva del Made in Italy rappresenta il più grande vantaggio competitivo delle nostre piccole e medie imprese». La registrazione audio integrale degli interventi (insidertrend.it A716-16APR25) è disponibile in calce a questo articolo

Roma, 17 aprile 2025 – Ha avuto luogo nel pomeriggio di ieri presso la Sala degli Arazzi del Ministero delle Imprese e del Made in Italy “Radici e Futuro: Il Made in Italy tra Arte e Impresa”, evento promosso da Conflavoro in occasione della Giornata nazionale del Made in Italy.

RADICI E FUTURO: L’EVENTO AL MIMIT

Una vera e propria festa dell’impresa italiana celebrata all’interno dei sontuosi ambienti del Dicastero di via Molise lo stesso giorno dell’annuncio relativo all’acquisizione da parte di un colosso cinese del caffè di uno storico marchio italiano, quello della Bialetti, nonché alla vigilia dell’attesa visita ufficiale negli Stati Uniti d’America della Presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni, che a Washington incontra Donald Trump, artefice dei catastrofici dazi commerciali che, qualora confermati nella misura attuale, preluderanno con ogni probabilità a una pericolosa fare di recessione economica. Al momento in cui l’articolo va in pagina, la Meloni nella Sala Ovale della Casa Bianca e, al netto della retorica di circostanza sulla decantata very special relationship tra Giorgia e Donald, da Palazzo Chigi hanno pensato bene di mettere un poco le mani avanti sottolineando che nell’incontro «si parlerà di dazi, seppure i due non si concentreranno esclusivamente sulle tariffe».

L’INCOGNITA TRUMP

Tuttavia, riguardo al dossier commercio Trump è stato oltremodo chiaro nel ribadire la sua volontà di imporre politiche e dazi che offrano accesso ai mercati internazionali alle industrie americane. Ci si dovrà aspettare, dunque, una posizione decisa sulle questioni fiscali quali la tassa italiana sui servizi digitali, interpretata come una misura che penalizza le società americane. Inoltre, si parlerà di Difesa, energia e delle modalità mediante le quali potrà essere possibile incrementare la cooperazione nello spazio. Se le cose non cambieranno saranno quindi tempi difficili per un sistema paese come quello italiano, che nel 2024 – come ricordato ieri al MIMiT dal ministro Adolfo Urso – si posizionato al quarto posto nella classifica mondiale dei paesi esportatori alle spalle di Usa, Cina Popolare e Giappone, in virtù delle capacità delle imprese di intercettare i trend globali di crescita.

LA TRADIZIONALE «TRIPLA A» ITALIANA

L’intento era quello di valorizzare un patrimonio unico attraverso l’apertura di uno spazio nel quale imprese d’eccellenza, Istituzioni e portatori di interessi (stakeholder) abbiano la possibilità di confrontarsi sul presente e il futuro della manifattura italiana. Nel corso della iniziativa è intervenuto il ministro Adolfo Urso, attuale titolare del Dicastero di via Molise, che ha sottolineato l’importanza del completamento e dell’ulteriore rafforzamento dell’offerta produttiva del Made in Italy, sostenendo da un lato i settori tradizionali (quali l’agroalimentare, l’abbigliamento e l’arredo), dall’altro investendo in ambiti che registrano performance significative e che possono contribuire a rafforzare la competitività delle imprese italiane a livello globale. «Mi riferisco in particolare alla farmaceutica e alle scienze della vita – ha aggiunto Urso -, alla space economy e alla blue economy, all’industria della Difesa, a quella culturale e creativa, nonché ai comparti dell’accoglienza, del turismo e del benessere».

MADE IN ITALY TRA ARTE E IMPRESA

Attraverso un percorso che unisce esposizione, dibattito e networking, Radici e Futuro ha messo in luce il valore culturale e artistico del Made in Italy, la sua capacità di generare impatto economico e sociale, il suo ruolo nel contesto internazionale come modello di qualità e creatività. La selezione di tre imprese rappresentative di questo tessuto produttivo (U-Boat, Annamaria Cammilli Gioielli Firenze e Dedem) ha consentito di illustrare attraverso le esperienze maturate, come la tradizione manifatturiera possa evolversi grazie alla ricerca, alla sostenibilità e alle nuove tecnologie. «Il Made in Italy rappresenta l’essenza stessa della nostra identità nazionale – ha dichiarato al riguardo il presidente di ConflavoroRoberto Capobianco -, è il risultato di secoli di tradizione artigianale che si è evoluta abbracciando l’innovazione, senza mai perdere di vista le proprie radici. Conflavoro è profondamente impegnata nella tutela di questo patrimonio inestimabile».

CONFLAVORO E LE PMI: PRESENTATA LA CERTIFICAZIONE ITA

«Le nostre piccole e medie imprese affrontano sfide senza precedenti – ha poi egli aggiunto -, ma è proprio la qualità distintiva del Made in Italy a rappresentare il loro più grande vantaggio competitivo. Per questo motivo, è fondamentale investire in politiche che favoriscano la digitalizzazione, la sostenibilità e l’export del nostro Paese, preservando al contempo quell’artigianalità che ci rende unici al mondo». Presentata inoltre ufficialmente la certificazione “Vita”, definita da Conflavoro, che la promuove, come un «innovativo strumento di riconoscimento dell’origine Made in Italy». Essa, concepita in linea con la Legge 206/2023 per la valorizzazione e tutela del Made in Italy, costituisce un importante passo verso la difesa dell’autenticità dei prodotti italiani. Attraverso l’adozione di criteri di conformità tecnico-normativa, tracciabilità e trasparenza nella filiera, la certificazione Vita consente alle imprese italiane di attestare in modo oggettivo il rispetto dei parametri di qualità, origine e sostenibilità previsti dalla normativa di riferimento.

A716 – IMPRESE, EVENTI: RADICI E FUTURO, CONFLAVORO AL MIMIT LANCIA VITA, LA CERTIFICAZIONE DEL MADE IN ITALY. Ha avuto luogo nel pomeriggio del 16 aprile 2025 presso la Sala degli Arazzi del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, “Radici e Futuro: Il Made in Italy tra Arte e Impresa”, iniziativa promossa da Conflavoro in occasione della Giornata nazionale del Made in Italy.
Si è trattato di una vera e propria festa dell’impresa italiana celebrata all’interno dei sontuosi ambienti del Dicastero di via Molise, lo stesso giorno dell’annuncio relativo all’acquisizione da parte di un colosso cinese del caffè di uno storico marchio italiano (quello della Bialetti) e alla vigilia dell’attesa visita ufficiale negli Stati Uniti d’America della Presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni, che a Washington ha poi incontrato Donald Trump, artefice dei catastrofici dazi commerciali che, qualora confermati nella misura attuale, preluderanno con ogni probabilità a una pericolosa fare di recessione economica. Moderati dal giornalista de La7 ANDREA PANCANI, sono intervenuti ROBERTO CAPOBIANCO (presidente nazionale di Conflavoro), ADOLFO URSO (ministro delle Imprese e del Made in Italy), ITALO FONTANA (titolare dell’impresa produttrice di orologi U-Boat), ALBERTO RIZZI (amministratore delegato di Dedem) e RICCARDO RENAI (CEO di Anna Maria Cammilli Gioielli Firenze).
Condividi: