LAVORO, blocco dei licenziamenti. Si avvicina la scadenza e i sindacati scendono in piazza per una ulteriore proroga fino al 31 ottobre

Manifestazioni unitarie a Torino, Firenze e Bari. Qualora non vi sarà una proroga il rischio è quello dell’innesco di una «bomba sociale» nel Paese

I sindacati scendono a manifestare in piazza contro lo sblocco dei licenziamenti, lo fanno mentre il Governo è alla ricerca di una soluzione in vista della scadenza della proroga al decreto del prossimo giovedì primo luglio per le grandi imprese.

Le manifestazioni unitarie dei lavoratori organizzate dai sindacati confederali CGIL, CISL e UIL hanno avuto luogo nelle città di Torino, Firenze e Bari, Attraverso di esse è stata chiesta proroga del blocco dei licenziamenti per tutti fino al 31 ottobre, oltre alla riforma degli ammortizzatori sociali e delle politiche attive per il lavoro.

Lo slogan scandito dai manifestanti è stato «ripartiamo insieme con il lavoro, la coesione e la giustizia sociale per l’Italia di domani».

Secondo il segretario generale della CGIL Maurizio Landini il governo deve fare «questo atto di attenzione verso il mondo del lavoro».

Per Pierpaolo Bombardieri (UIL) «bisogna fare attenzione perché ci sono crisi e situazioni che rischiano di esplodere, dobbiamo evitare che diventi una bomba sociale». Immediata la replica del ministro del Lavoro Andrea Orlando: «Il rischio sociale esiste, tuttavia abbiamo gli strumenti per gestirlo».

Sui temi al centro della mobilitazione, a cominciare dal blocco dei licenziamenti, lo stesso Landini ha poi ricordato che i sindacati hanno già chiesto un incontro al Governo Draghi, e augurandosi che ciò avvenga. Quindi ha aggiunto che «ci sono le condizioni per trovare le soluzioni, il problema è la volontà politica delle imprese e del governo, dopo di che, se ciò non dovesse succedere valuteremo insieme a Cisl e Uil che cosa fare, Ma io mi auguro che prevalga la responsabilità e l’intelligenza di tutti».

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