ENERGIA, partnership. Eni firma Memorandum of Understanding di cooperazione con la Repubblica Popolare cinese

L’accordo tra il Gruppo di piazzale Mattei e l’International Cooperation Center della National Development and Reform Commission (ICC-NDRC) promuoverà la collaborazione tra il Gruppo italiano e gli attori cinesi del settore

Il direttore generale dell’International Cooperation Center della National Development and Reform Commission, Huang Yong, e l’amministratore delegato di Eni Claudio Descalzi lunedì scorso hanno firmato un Memorandum of Understanding (MoU) nel campo della cooperazione energetica. Presente all’evento, che ha avuto luogo presso l’Ambasciata d’Italia a Pechino in occasione del Comitato governativo Italia-Cina, anche l’ambasciatore italiano Luca Ferrari.

L’intesa stabilisce un quadro di cooperazione volto a favorire iniziative congiunte tra il Gruppo partecipato dallo Stato italiano e le controparti cinesi lungo tutta la catena di valore dell’energia, sia in Cina che a livello internazionale.

Una partnership che permetterà a Eni e ICC-NDRC di condividere conoscenze e best practices, valutare l’impatto di politiche energetiche e regolazioni di mercato, identificare aree di interesse comune e sviluppare le relazioni con le istituzioni e le compagnie cinesi a livello nazionale, provinciale e municipale.

Nel comunicato stampa emesso da piazzale Mattei si afferma che: «Alla luce del comune obiettivo dello sviluppo sostenibile e transizione energetica verso la decarbonizzazione, le parti approfondiranno potenziali opportunità di collaborazione focalizzandosi su fonti energetiche a basse emissioni di carbonio, tecnologie avanzate e iniziative di economia circolare».

Relazioni consolidate

Eni è presente nella Cina comunista dal 1984, ha recentemente ha aperto un nuovo ufficio di rappresentanza nella capitale Pechino.

Il vero colpo del Cane a sei zampe è stato l’accordo con Bank of China che apre non solo il mercato cinese, ma anche quello asiatico e africano

Si consolidano dunque i rapporti di affari tra il Cane a sei zampe e i colossi cinesi del settore, poiché di intese importanti ve ne erano state altre anche in precedenza, soprattutto nel corso della vista ufficiale del presidente della Repubblic Popolare cinese Xi Jinping in Italia della primavera del 2019.

Allora, nel corso della due giorni romana e palermitana, vennero stipulati accordi in campo sia energetico che economico.  In particolare quella di natura finanziaria con Bank of China, quarto istituto più grande al mondo in termini di asset trattati e una delle “Big Five” della RPC, un risultato che aprì la strada a una collaborazione più stretta con i due colossi energetici cinesi, la China National Offshore Oil Corporation e PetroChina.

Un occhio all’Asia e uno all’Africa

Le parti avviarono così lo sviluppo di relazioni di lungo periodo non solo in Asia, ma anche in altri continenti, in particolare in Africa, dove sia l’Eni che le aziende cinesi sono importanti investitrici.

Si affermò ufficialmente allora che: «Le attività finanziarie di Eni in relazione con Bank of China sono, fondamentalmente, il prolungamento strategico della relazione intessuta con l’Impero di Mezzo dalla controllante del gruppo, Cassa depositi e prestiti (Cdp). L’importante banca partecipata pubblica è la capofila dell’apertura italiana a Oriente e, in occasione della visita di Xi, ha firmato con Bank of China un memorandum finalizzato a supportare le imprese italiane desiderose di sbarcare in Cina».

In quella fase China National Offshore Oil Corporation stava negoziando numerosi altri progetti con l’Eni, che a sua volta aveva già avviato diverse partnership in Cina. Nel corso del Business Forum Italia-Cina che ebbe luogo a Palazzo Barberini, il vice direttore generale di CNOOC Lyu Yongfeng ebbe a dire che con Eni c’erano contratti a lungo termine e si stavano discutendo altre possibilità di collaborazione sia in Cina sia in mercati terzi, in Asia ed Europa. «Speriamo – aggiunse quindi il manager cinese – che le società italiane possano aiutarci a entrare in Europa per raggiungere, con la loro competenza, una collaborazione di reciproco beneficio».

Nella medesima occasione, Lapo Pistelli, direttore delle relazioni internazionali di Eni, auspicò nuove possibilità di collaborazione in futuro, mentre Wang Zhongcai (vicepresidente di PetroChina) sottolineò che piazzale Mattei e a sua società già operavano assieme in Mozambico, nel giacimento caspico di Kashaghan e in Arabia Saudita.

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