«Per la prima volta dal 2001, siamo rammaricati di annunciare che l’edizione primaverile di Romics, prevista dal 30 maggio al 2 giugno, non potrà tenersi a causa delle misure nazionali di contenimento del Covid-19».
Così recitava il lapidario comunicato stampa diffuso in giornata da Fiera di Roma e ISI Urb, gli organizzatori dell’ormai tradizionale e seguitissimo evento che ha luogo due volte all’anno nella capitale.
«Posticipando l’evento di quasi due mesi – proseguiva il medesimo comunicato -, avevamo sperato che lo svolgimento della nostra kermesse sarebbe stata possibile, ma le disposizioni delle Autorità nazionali impongono innanzitutto la salvaguardia della salute e della sicurezza di tutti i nostri appassionati e visitatori».
La micidiale falce della pandemia si è dunque abbattuta anche su questo vero e proprio fenomeno «pop» che, affermatosi nel tempo, è andato via via includendo uno scibile di aspetti che spaziano dai videogiochi elettronici alla tecnologia, dal fumetto manga alla narrativa fantasy, dalla musica al cinema passando attraverso diverse e innovative forme di spettacolo: insomma, un momento di aggregazione sociale – e non soltanto delle varie tribù – che racchiude in sé un po’ tutto.
Tuttavia l’evento è soltanto rimandato, infatti l’auspicio è che presto gli organizzatori possano tornare ad annunciare le date del la prossima edizione del Romics, riaprendo i cancelli di un luogo dove condividere assieme le varie passioni che animano le diverse generazioni di visitatori.