ECONOMIA, Italia. La scomparsa di Fabrizio Saccomanni, presidente di Unicredit

L’economista romano è stato colpito da un malore intorno alle ore tredici, quando si trovava sulla scogliera nei pressi del campo da golf di Puntaldia, in Gallura.

Nella tarda mattinata di oggi è improvvisamente scomparso Fabrizio Saccomanni. L’economista romano alla presidenza di Unicredit è stato colpito da un malore intorno alle ore tredici, quando si trovava sulla scogliera nei pressi del campo da golf di Puntaldia, in Gallura.

Al momento dell’arrivo sul posto del personale medico del 118, Saccomanni era steso sugli scogli già in arresto cardiaco.

I medici hanno tentato a lungo di rianimarlo, ma non c’è stato nulla da fare ed è stato dunque inutile anche l’arrivo dell’eliambulanza.

Nato nella capitale nel novembre 1942, si laureò all’Università Bocconi di Milano e poi venne assunto alla Banca d’Italia nel 1967 dopo aver partecipato a un concorso.

A Palazzo Koch vi rimase tre anni, poiché nel 1970 in qualità di economista passò al Fondo monetario internazionale, dove lavorò cinque anni.

Nel 1975 rientrò in Banca d’Italia, posto a capo della Sezione internazionale del Dipartimento di ricerca fino al 1983, per poi transitare al vertice dell’Ufficio Esteri. Sono gli anni della fine del Sistema monetario europeo della nascita dell’euro.

Dal 2003 al 2006 è vicepresidente dell’European Bank for Reconstrution and Development, fondata da Mario Sarcinelli e con sede a Londra, del quale avrebbe poi assunto la presidenza.

In seguito sarebbe stato direttore generale della Banca d’Italia fino all’aprile 2013, quando venne chiamato da Enrico Letta, allora Presidente del Consiglio dei ministri, a ricoprire la carica di ministro dell’Economia.

Un’esperienza che sarebbe durata soltanto dieci mesi fino al defenestramento di Letta da Palazzo Chigi a opera del «rottamatore» Matteo Renzi.

Negli anni che seguirono insegnò alla Luiss Guido Carli e a SciencesPo, quindi venne chiamato alla presidenza di Unicredit.

 

Del professor Fabrizio Saccomanni insidertrend.it è in grado di riproporre uno degli ultimi interventi in pubblico, registrato nel corso della presentazione del suo libro “Economia globale, frantumazione: crepe nel sistema

 

A083 – ECONOMIA GLOBALE, FRANTUMAZIONE: CREPE NEL SISTEMA. Presentazione del libro di FABRIZIO SACCOMANNI edito da Il Mulino, Roma, Palazzo De Carolis, 18 gennaio 2019. Dibattito organizzato dall’Istituto Affari Internazionali e dalla School of European Political Economy della Libera Università Internazionale di Studi Sociali; interventi di: Ferdinando Nelli Feroci (ministro Plenipotenziario e Presidente dello IAI), Pier Carlo Padoan (parlamentare della Repubblica, già ministro dell’Economia e delle Finanze), Marcello Messori (professore di Economia e Direttore della LUISS School of European Political Economy), Valeria Termini (professore ordinario di Economia politica all’Università Roma Tre), Fabrizio Saccomanni (già Direttore Generale della banca d’Italia e ministro dell’Economia e delle Finanze, Presidente di UniCredit, Vicepresidente dello IAI e Senior Fellow LUISS-SEP).

Sostanziale pessimismo riguardo al futuro espresso nel libro poiché non sussistono le condizioni favorevoli a una collaborazione a livello internazionale: ci vorrebbe un “G2” Usa-Cina, ma è poco credibile; gli Usa rappresentano una nazione “indispensabile”? la tendenza verso il bilateralismo che Trump ha portato alle estreme conseguenze; la Cina popolare sarebbe favorevole al potenziamento del G20, tuttavia è attiva nella creazione di sue istituzioni finanziarie alternative al Fondo monetario internazionale e alle altre istituzioni concepite per lo sviluppo oltre a porre in essere politiche monetarie basate sul renminbi/yuan; oligopolio: dialettica permanente e conseguente instabilità; pandemie e crescente inefficacia dei farmaci tradizionali: urgente e necessaria cooperazione a livello internazionale nella ricerca di soluzioni al grave problema; World Trade Organization, attuale crisi; Martin Wolf, Financial Times.

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