CINEMA, docufilm. Gotico padano: sulle tracce di Buono Legnani, il pittore delle agonie

Quarantasette anni dopo il capolavoro horror di Pupi Avati, “La casa dalle finestre che ridono”, evoca ancora terrore, paura e inquietudine. Il film, che venne girato tra le terre allora nebbiose dell’entroterra ferrarese e del delta del Po, destò tale interesse tanto da divenire un «cult». Ma, come è stato possibile? Dove origina la sua innegabile «aura maledetta»? Da questi interrogativi Roberto Leggio e Gabriele Grotto hanno iniziato la loro ricerca nei luoghi dove l’opera venne realizzata. Cercando risposte. Fondendo realtà e fantasia. Raccordando le parole dello stesso Avati, con quelle di scrittori e giornalisti che della pellicola si coocuparono. Alla fine del loro viaggio i due registi sono stati in grado di tessere una intricata ragnatela fatta di risposte e supposizioni, una trama che ha rafforzato il mito di quel film anche attraverso il gioco della magia del cinema. Così è nato “Gotico padano: sulle tracce di Buono Legnani, il pittore delle agonie”, docufilm che verrà presentato all’Anica giovedì 11 gennaio

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Dopo “Road to L. Il mistero di Lovecraft” (Mèliés d’Argento al Fantafestival 2004), Roberto Leggio torna a indagare i misteri dei territori bagnati dal Po. Lo fa a quattro mani con il regista e musicista Gabriele Grotto attraverso “Gotico Padano: sulle tracce di Buono Legnani, il pittore delle agonie”, un docufilm che, a quarantasette anni dall’uscita de “La Casa dalla Finestre che ridono”, propone la genesi di quel lungometraggio che evoca ancora terrore, paura e inquietudine.

DAL CAPOLAVORO HORROR DI PUPI AVATI

Infatti, il capolavoro horror diretto da Pupi Avati, girato tra l’entroterra ferrarese e il delta del Po, desta ancora molto interesse tanto da essere diventato un cult inaspettato. Ed è tuttora un film che continua ad attrarre molti estimatori. Da dove nasce la sua innegabile aura maledetta? Da questo inciso Leggio e Grotto, vestendo i panni dei fan più sfegatati, sono partiti alla ricerca delle location dove il film è stato girato alla caccia di risposte. Buono Legnani, il pittore pazzo, è un personaggio inventato oppure è davvero esistito e aleggia ancora sul mistero di quei luoghi?

LO SPIRITO DI BUONO LEGNANI ALEGGIA SUL DELTA DEL PO

Gotico Padano è sì un documentario, ma anche un film; un ibrido metacinematografico si potrebbe dire, oppure, come usano dire «quelli bravi» del giorno d’oggi, un crossover di idee che parte come un documentario e finisce come un film horror. In ogni caso, si tratta di un’opera del tutto originale che si evidenzia nel panorama del cinema italiano, fregiandosi in qualcosa di unico. In questo modo i registi “dipingono” la natura leggendaria di Buono Legnani, il pittore pazzo che fa da motore agli orrori de La casa dalle finestre che ridono. Come tutti i miti e le leggende, la figura del pittore delle agonie ha dato vita a un cortocircuito.

MITI E LEGGENDE SUL PITTORE DELLE AGONIE

La verità è riposta nelle parole dei fan, desiderosi che terrore e paura suscitati in loro da quel film non cessino mai. Prodotto da Roberto Leggio, Gabriele Grotto e Corrado Lannaioli per Mola Film International, Gotico Padano: sulle tracce di Buono Legnani, il pittore delle agonie verrà proiettato nelle sale nel corso di un tour che prenderà avvio da Roma per toccare diverse località del nord Italia. Prima di uscire, l’opera ha riscontrato un successo di pubblico all’Isola Vicentina Doc Festival VI Edizione, manifestazione diretta da Luca Dal Molin. Inoltre, si è aggiudicato il premio quale miglior documentario al Ciak Film Festival 2023, oltreché quello Direzione Nuovo Cinema Italiano all’Ostia Film Festival Italiano III Edizione 2023.

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