Il gabinetto di guerra israeliano si è detto favorevole a una risposta militare all’attacco iraniano della notte scorsa, tuttavia è diviso su quando e come effettuarlo. Da Gerusalemme viene reso noto che una risposta ci sarà, seppure il massimo organo decisionale in materia di Difesa ha concluso i suoi lavori senza giungere alla decisione di sferrare un attacco contro strutture della Repubblica Islamica dell’Iran quale ritorsione ai raid effettuati dalle unità militari di quest’ultima la notte scorsa, quando nel corso di cinque ore di attacchi il territorio dello Stato ebraico è stato bombardato con 331 sistemi tra missili balistici, missili da crociera e droni kamikaze. Sul governo presieduto da Benjamin Netanyahu da Washington vengono esercitate forti pressioni affinché, almeno per il momento, un attacco in ritorsione non venga scatenato, onde evitare un allargamento del conflitto.
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