ARTE, esposizioni. Melodie cromatiche: la pittura di Paolo Salviati alla Camera dei Deputati

Il pittore raffigura l’immagine come il portato di una trama sentimentale, legata a ricordi, a condizioni emotive, momentanei stati d’animo sempre relazionati al mondo naturale a cui l’artista si sente intimamente legato». L’artista è in sintonia con la natura e agendo come essa formalizza paesaggi intuiti attraverso il suo terzo occhio sicché si tratta di un’arte visionaria che in parte debitrice della lezione impressionista ne rifiuta però la percezione ottica

Trentaquattro opere di Paolo Salvati per una mostra antologica senza precedenti nel cuore della Capitale, una esposizione aperta al pubblico fino al 15 dicembre che ha registrato la partecipazione di numerosi collezionisti, artisti, accademici e istituzioni da tutto il mondo.

OPERE ESPOSTE ALLA SALA DEL CENACOLO

L’esclusivo progetto è stato sviluppato presso la Sala del Cenacolo e la Sacrestia del Complesso di Vicolo Valdina, Camera dei Deputati in Piazza di Campo Marzio a Roma. Melodie Cromatiche, mostra antologica delle opere di Paolo Salvati, artista che tra quelli della sua generazione è rimasto fedele alla figurazione, pone al centro della ricerca il colore, col quale ha realizzato lirici paesaggi visionari. Salvati, diversamente da molti della stessa generazione, ha sempre asserito il valore della pittura pura. Nella concezione della sua arte si avverte l’idealismo di Benedetto Croce, infatti, il pittore rimane sempre convinto della necessità di dover dare sfogo alla propria fantasia e risoluto nell’affidarsi primariamente all’immaginazione per esprimere la propria voce interna; ciò a tal punto che, anche, nelle occasioni nelle quali lui si trova a dipingere sollecitato dal motivo, dall’oggetto, la sensazione interiore è talmente prepotente da determinare costruzione e visione della forma finale. L’artista in sintonia con la natura l’avverte in sé e agendo come essa realizza visionari paesaggi, semplici e profondi, intuiti con il terzo occhio.  Dunque Salvati elabora e dipinge una trama sentimentale di ricordi, lasciandosi trasportare dall’opera stessa.

IL PITTORE SENZA TEMPO DEI LIRICI PAESAGGI VISIONARI

Scomparso nel 2014, vive tuttavia grazie alle sue opere nelle collezioni private tra Roma, Milano, all’estero in Francia e nel Principato di Monaco, https://www.monacoecoart.com/post/save-the-date-19th-january-h%C3%B4tel-des-ventes-in-monte-carlo-boosts-monaco-liver-disorder; numerosi sono i rinvenimenti delle opere eseguite dall’artista italiano del Novecento, che confermano la sua eccezionale e ricercata qualità espressiva di matrice poetica. Noto come uno dei principali artisti figurativi della pittura poetica ed espressiva dal forte impatto cromatico come metafora di espressione interiore dell’individuo che affronta tematiche di carattere psicologico. Il critico d’arte Cesare Sarzini ha scritto che «Salvati dipinge l’immagine come il portato di una trama sentimentale, legata a ricordi, a condizioni emotive, momentanei stati d’animo sempre relazionati al mondo naturale a cui l’artista si sente intimamente legato». L’artista è in sintonia con la natura e agendo come essa formalizza paesaggi intuiti attraverso il suo terzo occhio sicché si tratta di un’arte visionaria che in parte debitrice della lezione impressionista ne rifiuta però la percezione ottica. Tra le tante opere recuperate di recente, pubblichiamo su autorizzazione dell’archivio dedicato all’artista il dipinto Marina, sogno, del 1994, olio su tela 30 x40 cm, proveniente da una collezione privata italiana.

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