CULTURA, beni storici e archeologici. Roma, il Templum Gentis Flaviae

Ad avviso di Italia Nostra i lavori in Via Emanuele Orlando, si tratta del cantiere antistante il Planetario, costituiscono un’occasione per effettuare uno scavo archeologico alla ricerca del sepolcro e sede di culto della sua famiglia fatto edificare da Diocleziano accanto alle sue terme

Dalle fonti storiche si è saputo che Domiziano fece costruire nella zona del Quirinale, dove scavi recenti hanno riconosciuto la sua presenza nell’area in seguito occupata dall’angolo occidentale delle Terme di Diocleziano, in particolare al di sotto del Planetario, un edificio destinato ad essere allo stesso tempo sepolcro e sede di culto della sua famiglia, il Templum Gentis Flaviae.

TEMPLUM GENTIS FLAVIAE

Il complesso monumentale lungo 125 metri, esteso fino all’attuale chiesa di San Bernardo, comprendeva un edificio a pianta centrale che ricade in un cortile delle terme e che pare sia stato risparmiato dalla successiva eliminazione e realizzazione delle Terme di Diocleziano. I numerosi frammenti di rilievi di età domiziana appartenenti alla decorazione del tempio, rinvenuti nel 1901, al momento della realizzazione di piazza della Repubblica, e il ritrovamento a un centinaio di metri di distanza del gigantesco ritratto marmoreo di Tito, certamente postumo, appartenente a una statua di circa nove metri di altezza (ora al Museo Archeologico di Napoli), confermano l’esistenza del tempio.

UN INTERVENTO RITENUTO FONDAMENTALE

La struttura principale comprendeva il sepolcro e in alto una rotonda a cupola modellata sul Pantheon che si trova più o meno al centro del largo antistante al Planetario, a pochi centimetri al di sotto del piano di calpestio, e quindi si può facilmente scavare: si tratta di un’operazione di costo limitato, ma certamente di grandissimo rilievo storico e artistico, che permetterebbe il recupero di un monumento fondamentale per la conoscenza dell’architettura romana. In ogni caso, Italia Nostra ritiene impensabile realizzare qualsiasi tipo di intervento in un sito di tale rilevanza senza prima aver effettuato una preliminare ricognizione tramite uno scavo archeologico.

QUALE ASSETTO CONFERIRE AL MUSEO NAZIONALE ROMANO?

L’occasione è anche motivo di riflessione sull’assetto del Museo nazionale Romano delle Terme, attualmente in corso di riprogettazione e anche delle sue parti, come lo stupendo pavimento in mosaico della palestra, assurdamente divise dalla via Cernaia: una strada che forse può essere rimossa in funzione di un più logico ricongiungimento dell’importantissimo monumento conforme a una partecipata proposta di cultura civica. Se ne parlerà durante l’incontro che si svolgerà nella mattinata di venerdì 27, presso la sede centrale di Italia Nostra in Viale Liegi 33, al quale parteciperanno Filippo Coarelli (accademico dei Lincei), Gianni Bulian (architetto, cultore del restauro architettonico) e Michele Campisi (segretario generale Italia Nostra).

info: ufficiostampa@italianostra.org

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