EVENTI, Carrara con-vivere. Il bilancio dell’edizione 2023

Consuntivo di un festival che vive per la città e nella città; il racconto di un’invasione gentile nelle vie, nelle piazze e nei palazzi

«Non è mai semplice, a caldo, riuscire a quantificare il successo di una manifestazione. Sarebbe impossibile dare oggi i numeri per un festival come con-vivere a Carrara che sin dalla prima edizione prevede ingressi gratuiti a tutte le iniziative senza biglietti e prenotazioni. È però un festival che vive per la città e nella città. Ed è ascoltandola che possiamo dire che di certo la diciottesima è stata l’edizione di maggior successo. Siamo tornati ai livelli pre-Covid e li abbiamo di sicuro superati, nettamente».

IL SUCCESSO DI QUATTRO GIORNATE

È il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara, Enrico Isoppi, a tracciare un primo sommario bilancio sulla XVIII edizione del Festival con-vivere, ricavando dalla risposta del pubblico e del territorio il giusto grado di stima del successo. «Non lo affermiamo noi – egli afferma -, che in questi giorni abbiamo ricevuto soltanto giudizi positivi, lo abbiamo visto di persona e negli scatti fotografici che hanno raccontato le quattro giornate, lo abbiamo raccolto dai numeri e i resoconti che arrivano persino dal mondo virtuale che ruota attorno a con-vivere. Ristoranti pieni, tavoli a cui ruotavano clienti, tanti negozi aperti fino a tardi. La città ha risposto. Migliaia e migliaia di persone per quella che definirei un’invasione gentile della città: nelle vie, nelle piazze e nei palazzi. Ovunque c’era vita, coinvolgimento attivo di tutto il tessuto sociale ed economico nel centro storico e oltre».

IL DESIDERIO DI STARE INSIEME

Concorda la direttrice del festival, Emanuela Mazzi, che ha dichiarato come «non si possa che essere soddisfatti per la partecipazione del pubblico sempre numeroso, e per la risposta della città. Abbiamo visto movimento, locali e negozi aperti fino a tardi. È evidente che il numero delle presenze è stato in netta crescita rispetto all’ultima edizione e di certo anche oltre i numeri vissuti dal festival prima dalla pandemia.  Si respirava un’aria attenta, partecipata e positiva, in cui l’interesse per la cultura e il sapere si univano al desiderio di stare insieme. Le duecento magliette arancioni hanno portato una carica di energia ed entusiasmo. Alcuni eventi hanno fatto registrare numeri incredibili, basta pensare a Ferraris, Massini, Bergonzoni, Pievani, Boella, Cingolani solo per citarne alcuni. Poi i concerti serali sono andati oltre il sold out e di molto».

APPUNTAMENTO AL 2024

Il presidente della Fondazione Progetti, la società che organizza il festival, Roberto Dell’Amico, si unisce a questa coro di soddisfazione: «Un successo del festival e di tutta la città. Ringraziamo quindi tutti coloro che lo hanno reso possibile, chi ha partecipato alle iniziative in programma e collaterali, gli enti e gli sponsor che hanno sostenuto la manifestazione nella convinzione e con l’auspicio di poter fare ancora meglio il prossimo anno. Per il festival e per Carrara».

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