CULTURA, lingua italiana. LXXXIV Congresso internazionale della Società Dante Alighieri

L’evento ha avuto luogo dal 21 al 24 giugno nella città argentina di Rosario. Ad avviso del presidente del sodalizio, il professor Andrea Riccardi, «abbiamo un grande orgoglio: fare parte del mondo italiano»

Rosario, giugno 2023 – «Traggo da questo convegno una grande lezione di orgoglio. È una parola che può sembrare non efficace, ma noi siamo figli di una storia nazionale, culturale, linguistica e popolare e siamo orgogliosi di appartenere a un universo e a un mondo italiano». Con queste parole il presidente della Società Dante Alighieri, professor Andrea Riccardi, ha concluso il LXXXIV congresso della Società Dante Alighieri che quest’anno ha avuto luogonella città argentina di Rosario. Egli ha inteso ringraziare i presenti, i collaboratori che hanno consentito il successo dell’iniziativa e, in particolare, il presidente dell’Asociación Cultural Dante Alighieri, Luis Maria Martinel Ferreyra, il vicepresidente Amadeo Lombardi e il rettore dell’Universidad Católica Argentina, Miguel Angel Schiavone.

UNA FEDERAZIONE DI SCUOLE DI LINGUA

La sessione che ha avuto luogo il 24 giugno scorso oggi, moderata dal vicesegretario Andrea Vincenzoni, si è aperta con un confronto tra i comitati Dante di Mar del Plata, Città del Messico, Ramos Mejía e il Centro Cultural Dante Alighieri dell’Uruguay e un altro tra le scuole Dante Alighieri di Asunción e Campana, la scuola italiana a Tirana, la scuola italiana Italo Calvino di Mosca e il Profesorado della scuola di Rosario. Per l’Instituto Cultural Ítalo Brasileiro è intervenuto Gabriele Frigerio. Pur non essendo comitato Dante, ICIB accoglie con favore la prospettiva di una federazione tra scuole d’italiano cui la Dante si propone di offrire servizi, assistenza e formazione.

L’ITALIANO DI QUALITÀ

Il segretario generale Alessandro Masi ha invece puntato sull’italiano di qualità: «Parlare bene significa pensare bene – ha egli affermato -, anche per costruire una ecologia della lingua cui la Dante dedica il progetto Le parole verdi. L’italiano si adatta a tutte le forme di pensiero: politico, scientifico, sociale, artistico, religioso, è infatti la lingua della Chiesa, scelta da Giovanni Paolo II e confermata da Papa Francesco. Con tante ragioni per sceglierla, se molto spesso si chiede perché studiarla: voi perché la studiereste?». Mario Giro, Amministratore Unico di Dante LAB, ha richiamato la complessità del momento attuale e ha parlato di lingua e cultura italiane che non si contrappongono alle altre, poiché «l’italiano convive con le altre culture e questo è anche il suo grande valore geopolitico».

INTERGENERAZIONALITÀ E INTERCULTURALITÀ

Un colloquio sulla didattica e sul rapporto tra maestri e alunni, in forme inclusive, intergenerazionali e interculturali, è stato guidato da Barbara D’Annunzio, responsabile UO Didattica e formazione della Dante con Emanuela Vercalli (Reggio Children) e Alessandra Falconi (Centro Alberto Manzi). Nel corso della mattina è stata proiettata la video intervista a María Kodama, realizzata dallo stesso Alessandro Masi e da Marco Gallo, direttore della Cattedra Pontificia di UCA, che lo ha presentato. Il video si può rivedere su congresso.dante.global (2 ore e 57 minuti dall’inizio della registrazione).

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