ARTE, Progetto Cramum. La «Bella Estate» a Milano: al Museo Francesco Messina la mostra “Transitory Bodies”

Fino al 29 agosto attraverso le sculture di Andreas Senoner il racconto di un'umanità sospesa e in attesa di rinascere

Fino al 29 agosto allo Studio Museo Francesco Messina Cramum presenta “Transitory Bodies”, prima mostra personale di Andreas Senoner a Milano. Il percorso espositivo, curato da Sabino Maria Frassà, mette in mostra venti opere dell’artista altoatesino noto per le sue sculture in legno e che ha fatto dell’immobilismo arcaico e severo il cardine della sua ricerca artistica. Il curatore introduce la mostra spiegando che «Andreas Senoner dà forma alla fragilità e alla solitudine umana attraverso frammenti di corpi trafitti da spine o ricoperti da piume e licheni. L’essere umano è così ritratto sospeso e in attesa di un cambiamento e di una rinascita che sembrano non arrivare mai».

CORPI UMANI COME MERI INVOLUCRI

L’artista considera i corpi meri involucri transitori di un’anima laicamente intesa ed impegnata in un processo di metamorfosi continua verso un’inafferrabile forma finale. Senoner realizza opere sospese, immobili, avvolte da un alone di mistero ed intrise di solitudine. Sabino Maria Frassà spiega come «dopo gli anni trascorsi tra Firenze, gli Stati Uniti e la Spagna, Andreas Senoner tende sempre più a un forte ermetismo e a una conseguente letterale scarnificazione progressiva dei personaggi ritratti. Le opere più recenti – forse le più e compiute ed emancipate dalla tradizione della Val Gardena – mostrano un inesorabile abbandono della rappresentazione della figura intera per concentrarsi su singole parti di corpo. Ormai lontano dai maestri del legno – quali Aron Demetz e Willy Verginer – prende forma un’inedita quanto originale e opportuna analisi del frammento quale metafora stessa dell’esistenza».

È lo stesso Senoner a sottolineare come «la storia umana è fatta di frammenti, nell’archeologia per esempio si studiano le culture antiche attraverso le tracce e i frammenti rinvenuti. Nel frammento si ritrovano storie, azioni passate e simboli che hanno un impatto molto forte anche a livello di immaginario collettivo. Lavorare sui frammenti è lavorare intimamente al tutto».

«L’artista non può che focalizzare la propria attenzione sulla ricerca di quel senso più profondo e “vero”, per cui sente l’urgenza di abbandonare ogni orpello – spiega ancora il curatore Frassà -, l’iniziale rifugio trovato nella natura non riesce a sopportare il continuo riaffiorare di antiche ferite interiori: abbandonati i corpi-involucri di piume e licheni, la leggerezza e la speranza del volo sembra oggi del tutto persa. Non è quindi un caso che l’opera scelta per rappresentare il completamento di tale percorso sia Fear, una mano trafitta da spine. Il nuovo Andreas Senoner modella la propria inquietudine attraverso una ritrovata poetica ermetica, che ben si adatta al complesso momento storico che viviamo. Per l’artista diventa importante rappresentare le viscere dell’interiorità, ritratte attraverso la bellezza del legno mangiato dai tarli o attraverso un’inedita e acuta stratificazione materica».

IL PERCORSO ESPOSITIVO

 Dal dialogo tra le opere di Francesco Messina e le sculture lignee di Andreas Senoner emerge un percorso espositivo che riporta alla memoria una “Wunderkammer ontologica”. Le opere non sorprendono lo spettatore soltanto per la straordinarietà tecnico-materica, ma per la capacità di muovere interrogativi sulla transitorietà e sulla natura stessa dell’esistenza umana, catturata e fissata dall’arte in un istante al di là del tempo. La mostra finisce quindi per essere anche una sofisticata riflessione sulla scultura contemporanea in Italia, tra plasticismo, echi classici, colore e materia.

“Transitory Bodies” si inserisce nel solco della collaborazione tra lo Studio Museo Francesco Messina e il progetto non-profit Cramum: Andreas Senoner è infatti il vincitore del sesto Premio Cramum, conseguito nel 2018. Inoltre, ospitando questa personale, il Museo si conferma nel ruolo di laboratorio e centro di sperimentazione artistica. La mostra fa parte de “La Bella Estate”, il palinsesto culturale estivo promosso dal Comune di Milano che, fino al 21 settembre, proporrà ai milanesi e ai visitatori della città un ricco calendario di iniziative artistiche, culturali, sportive, ricreative e del tempo libero (programma in continuo aggiornamento su yesmilano.it/labellaestate). Come sottolinea la direttrice dello Studio Museo Maria Fratelli «tra le diverse modalità espressive presentate negli ultimi mesi presso lo Studio Museo Francesco Messina, la scultura di Senoner pare essere la più affine alla figurazione del Maestro. In realtà, la scelta di Senoner documenta quanto la varietà dei sentimenti, degli stati d’animo e delle intenzioni veicolabili attraverso le forme del corpo possa essere infinita e al contempo unica e personale, nella scultura come nella vita».

TRANSITORY BODIES

Personale di Andreas Senoner a cura di Sabino Maria Frassà

16 luglio-29 agosto 2021

Studio Museo Francesco Messina

Via San Sisto 4/A, Milano

Da martedì a domenica 10-17.30 (ultimo ingresso 17) Ingresso gratuito

Info: +39.02.86453005 | c.museomessina@comune.milano.it www.studiomuseofrancescomessina.it

Facebook/Instagram: @museofrancescomessina

@cramum @andreassenoner

PROGETTO CRAMUM

Cramum è un progetto non profit che dal 2012 sostiene le eccellenze artistiche in Italia e nel Mondo. Il nome è stato scelto proprio perché significa “crema”, la parte migliore (del latte) in latino, lingua da cui deriva l’italiano e su cui si è plasmata la nostra cultura. Cramum promuove attivamente mostre e progetti culturali volti a valorizzare Maestri dell’arte contemporanea non ancora noti al grande pubblico, sebbene affermati nel mondo dell’arte. Dal 2014, sotto la direzione artistica di Sabino Maria Frassà, Cramum intraprende con successo un piano di sviluppo di progetti di Corporate Social Responsibility in ambito artistico, ottenendo numerosi riconoscimenti tra cui la Medaglia del Presidente della Repubblica Italiana nel 2015. Progetto principale di Cramum è l’omonimo premio, giunto alla sua ottava edizione e vinto negli anni da: Daniele Salvalai (2013), Paolo Peroni (2014), Francesca Piovesan (2015), Matteo Fato (2016), Giulia Manfredi (2017), Andreas Senoner (2018), Ludovico Bomben (2019).

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