LIBANO, palestinesi. Campi profughi e scontri intestini: islamisti armati controllano le scuole UNRWA

La denuncia è pervenuta da Abu Iyad Shaalan, elemento apicale del Fatah e responsabile della sicurezza nazionale palestinese nell’area di Sidone in Libano. Egli, intervenendo nel corso di una trasmissione televisiva di un’emittente libanese il 18 agosto scorso, ha ripreso una recente dichiarazione resa dal direttore dell’UNRWA nel Paese dei cedri, che aveva stigmatizzato la presenza di gruppi armati all’interno delle scuole dell’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei rifugiati palestinesi, appunto l’UNRWA. Al riguardo Abu Iyad Shaalan ha sottolineato che tali dichiarazioni «non erano sufficienti», poiché il direttore dell’UNRWA «avrebbe dovuto identificare i gruppi in questione, imponendone l’allontanamento dalle scuole al fine di restituire queste ultime allo Stato libanese». Shaalan ha inoltre rimarcato come attualmente «le scuole dell’UNRWA vengano utilizzate in funzione di caserme da gruppi terroristici takfiri», cioè di vere e proprie basi militari dalle quali «intendono affrontare le forze di Fatah». Le dichiarazioni rese da Shaalan hanno luogo a nel particolare clima venutosi a creare a seguito degli scontri verificatisi nelle scorse settimane all’interno del campo profughi palestinese di Ain Al-Hilweh, alla periferia di Sidone nel sud del Paese, nel corso dei quali avevano trovato la morte undici persone, tra cui il predecessore di Shaalan, Abu Ashraf al-Armoushi, assassinato da militanti islamisti. Ain Al-Hilweh è per dimensioni il maggiore dei dodici campi profughi palestinesi in Libano, in esso vivono almeno 80.000 persone tra rifugiati palestinesi, siriani, libanesi e migranti provenienti da altri paesi.

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