È importante il contributo che Pianura e Soccavo hanno dato al grande teatro della città col piperno utilizzato per costruire le facciate e i portoni del centro storico di Napoli. Esistono, poi, riferimenti e connessioni al territorio nella storia dello spettacolo napoletano e nelle biografie di alcune sue figure di riferimento: da quelli alle campagne tra Soccavo e Pianura nelle commedie pastorali e nelle opere buffe sei-settecentesche al Cratere degli Astroni nelle vicende drammatiche di Gesualdo da Venosa fino alle citazioni di Soccavo e Pianura nelle commedie degli anni Ottanta, dal carattere vulcanico e sulfureo del territorio (con l’immediata associazione alle origini delle maschere della commedia dell’arte), agli affascinanti spazi teatrali iniziati negli anni Settanta e mai portati a termine.
PIANURA OPERA HOUSE
Il progetto Pianura Opera House valorizza, dunque, una terra di confine tra l’immateriale e il materiale. La kermesse, inserita nel vasto programma di Affabulazione promosso dal Comune di Napoli e finanziato dal Fondo Nazionale per lo Spettacolo della Direzione Generale Spettacolo del Ministero della Cultura, vuole rappresentare, nel titolo, una speranza e una provocazione carica di positività e si presenta come una rassegna che ibrida l’eccellenza culturale con elementi di community project: i percorsi di operatori locali dello spettacolo si intersecano con prestigiosi professionisti dalla visibilità nazionale e internazionale. Il progetto valorizza, inoltre, il patrimonio storico materiale e immateriale dei territori di Pianura e Soccavo esaltando figure simbolo e elementi costitutivi della cultura napoletana connessi al Municipio che li comprende. I cinque spettacoli, di cui quattro in prima assoluta, sono ospitati nell’Arena del Parco Attianese con inizio sempre alle 20:15 per permettere la partecipazione agli spettatori esterni al Municipio che volessero raggiungere Pianura attraverso il trasporto pubblico.
PIPIERNO
Si parte con “Pipierno” in scena il 23 settembre che porta Pulcinella in una cava di Soccavo grazie al lavoro drammaturgico di Fabio Pisano, giovane drammaturgo napoletano attivo al Piccolo Teatro di Milano e messo in scena la scorsa stagione da Davide Iodice al Teatro Nazionale di Napoli. I materiali di ricerca in vista della preparazione del testo, che debutta in prima assoluta per la rassegna, sono di Gaetano Gagà Esposto. L’attore protagonista è Francesco Luongo della Compagnia Liberaimago. Segue, il 24 settembre, “Murga!”, una spettacolare contaminazione tra la popolare danza latino-americana evocata dal titolo e un testo inedito di Rafael Spregelburd, interpretato in prima mondiale dal giovane attore Matteo Bertolotti. Motore dell’evento è BandAssurda Murga Flegrea.
LA MAGIA DELL’UOVO
Il 25 settembre Luca Iervolino, attore per grandi registi internazionali come Stein e Pasqual, con la regia di Flavio Albanese, porta in scena “La magia dell’uovo”, opera che si configura come cosmografia napoletana e ha al centro un essere polifonico. Ei, il personaggio centrale, un po’ Pulcinella un po’ Arlecchino, rappresenta la condizione plurisecolare del lazzarone e porta in scena gli aspetti sulfurei della commedia, del concetto stesso di commedia, assumendo varie voci da Berni a Di Giacomo e Petito, fino ad arrivare a inserti personali di Gian Maria Cervo, drammaturgo napoletano attivo e acclamato internazionalmente, autore del pezzo.
LA CACCIA AGLI ASTRONI
Il 26 settembre è attesa “La caccia agli astroni”, micro-opera concerto di Matteo Bertolotti con Emanuele Carlino dedicata a Gesualdo da Venosa. Equivalente musicale e amico del Caravaggio, Gesualdo è noto per le sue vicende di sadomasochismo e soprattutto per l’assassinio della moglie a seguito di complesse manipolazioni famigliari. Proprio nel giorno in cui commise il suo crimine Gesualdo finse di dover andare a caccia nel parco del Cratere degli Astroni, ricompreso in parte nella IX Municipalità del Comune di Napoli. Bertolotti ricava un’opera che si sviluppa in due universi paralleli, quello che è stato e quello che avrebbe potuto essere, che occasionalmente si intersecano.
NELLE AMENE CAMPAGNE TRA SOCCAVO E PIANURA
Infine, il 1 ottobre chiude la rassegna “La festa de Bacco” (musica) ispirata a un’opera settecentesca ambientata «nelle amene campagne tra Soccavo e Pianura», costituisce una festa delle diversità e pone in connessione la locale bandita sbandata con il popolare stand-up comedian Massimo Bagnato, che introduce la serata con un prologo tra il serio e il faceto in cui parla della sua grande passione per l’opera lirica. L’evento è in collaborazione con l’importante realtà dell’Associazione Lemuseperloro che da anni opera nel sociale a Napoli.
CREDITI
Pianura Opera House si svolge in collaborazione con le associazioni Arci Movie Napoli e Napolinmente con apporti di studio del professor Roberto D’Avascio, presidente Arci Movie Napoli, e gli interventi di mediazione sociale di Virginia Capuano. Tra le attività laboratoriali previste – oltre alla serata “Le quattro morti di Pier Paolo Pasolini”, curata da Cervo, D’Avascio e dal regista de La Fura del Baus, Pep Gatell, presentata nell’anteprima del 17 settembre scorso. Ci sarà, sempre al parco Attianese, una restituzione didattica aperta al pubblico il 27 settembre (ore 19) con la Compagnia Liberaimago sulla praefatio di Roberto De Simone al “Cunto” di Basile con interventi di Roberto D’Avascio, e il 29 – 30 settembre (ore 19) un laboratorio sulla maschera di Pulcinella.
INFO
Gli spettacoli sono tutti ad accesso gratuito, tuttavia è necessaria la prenotazione da effettuare tramite messaggio Whatsapp al 3478874694, oppure inviando una e-mail all’indirizzo ufficiostampaquartieridellarte@gmail.com