AGROALIMENTARE, frodi. Val di Fiemme: formaggio grana DOP in vendita con falsa etichetta

Berni (Consorzio Grana Padano): «Il Governo deve adottare norme più dure a tutela dei consumatori»

Desenzano del Garda (BS), 8 agosto 2023 – L’attenzione del servizio di vigilanza del Consorzio Tutela Grana Padano ad agosto si concentra in modo particolare sulle località di vacanza, in particolare dove sono diffuse seconde case e appartamenti in affitto.

FRODI NEL SETTORE LATTIERO-CASEARIO

Una di queste è la Val di Fiemme, dove in un punto vendita gli agenti vigilatori del Consorzio, nel banco frigorifero dedicato ai prodotti lattiero caseari e formaggi, hanno trovato esposte per la vendita ventidue porzioni di formaggio duro stagionato, in media del peso di ottocento grammi e vendute a 13,90 euro al chilogrammo, senza nessun elemento distintivo del vero Grana Padano DOP sullo scalzo. Erano avvolti in pellicole trasparenti, sulle quali il titolare del punto vendita aveva attaccato etichette adesive che, oltre alle indicazioni obbligatorie, recavano la denominazione «Grana Padano». E proprio vista l’assenza dei marchi d’origine distintivi del formaggio Grana Padano DOP sullo scalzo, gli agenti vigilatori hanno immediatamente fatto rimuovere il prodotto esposto e disposto la sua corretta etichettatura, togliendo ogni riferimento al Grana Padano DOP. Inoltre, il servizio di vigilanza e tutela del Consorzio comminerà al commerciante una sanzione ammontante da tremila a ventimila euro, ai sensi del decreto legislativo n.297/2004.

«IL GOVERNO TUTELI PRODUTTORI ONESTI E CONSUMATORI»

«Ancora una volta la nostra denominazione viene utilizzata per valorizzare e vendere delle ciofeche – questo il commento espresso da Stefano Berni, direttore generale del Consorzio Grana Padano –, essa costituisce un ulteriore e valido spunto per introdurre la norma che imponga la distinzione negli scaffali della distribuzione tra prodotti similari e loro omologhi DOP. Inoltre, chiediamo siano adottate sanzioni severissime nei confronti di chi si rende responsabile di questo reato, teso a ingannare colpevolmente e volgarmente la buona fede del consumatore». Questo nuovo sgradevole episodio avvenuto in Italia ha spinto il Consorzio a sollecitare di nuovo e adeguatamente il governo in carica. «Chiediamo all’esecutivo di fare propri interamente i nostri suggerimenti – ha dichiarato lo stesso Berni -, tesi esclusivamente alla tutela del consumatore».

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