ECONOMIA, investimenti esteri. Austria: Italia seconda solo alla Germania

Nonostante l’impatto della pandemia Covid-19, nel 2020 Aba-Invest in Austria, società austriaca per la promozione degli investimenti esteri nel Paese alpino che fa capo al Ministero federale dell’Economia e Digitalizzazione, ha assistito 353 società internazionali e regionali nel loro processo di insediamento o espansione

Nonostante l’impatto della pandemia Covid-19, nel 2020 Aba-Invest in Austria, società austriaca per la promozione degli investimenti esteri nel Paese alpino che fa capo al Ministero federale dell’Economia e Digitalizzazione, ha assistito 353 società internazionali e regionali nel loro processo di insediamento o espansione in Austria.

L’Italia nel 2020 ha contato trentacinque nuovi progetti di insediamento o di espansione in Austria e si riconferma secondo investitore dopo Germania e Svizzera, che l’aveva preceduta nel 2019. In quell’anno, il numero di insediamenti, Italia compresa, era stato più alto (Italia quarantacinque); il calo di insediamenti nel 2020 è dovuto all’emergenza Covid-19, ma nonostante la crisi economica e le difficoltà logistiche, per trentacinque imprese italiane il 2020 è stato l’anno giusto per posizionarsi in un mercato nuovo e attraente, per rivolgersi a nuovi clienti o per espandere attività già esistenti.

I risultati di Aba del 2020 rappresentano un segnale importante, infatti l’Austria conferma anche in tempi di crisi pandemica la propria elevata attrattività per le aziende italiane, grazie alle condizioni infrastrutturali avanzate, alla qualità della forza lavoro, alla snellezza della burocrazia e alle condizioni eccezionalmente favorevoli per la Ricerca e l’Innovazione.

Con una quota di ricerca sul prodotto interno lordo (Pil) pari al 3,19%, Vienna si pone infatti al secondo posto tra i paesi dell’Unione europea a investire in ricerca e sviluppo (R&D). Inoltre, il sussidio per la ricerca del 14% per le imprese austriache è unico nel confronto internazionale.

Ben trentadue società hanno scelto il Paese alpino anche come sede per le proprie attività di R&D nel 2020. L’anno della crisi non ha impedito neanche ai giovani imprenditori internazionali di investire in Austria: nel 2020, infatti, sono state fondate ventidue start up in Austria con il supporto di Aba.

Anche gli effetti della Brexit si sono fatti sentire: dal Regno Unito si sono insediate in Austria ventiquattro imprese e la quota di aziende provenienti da oltre Manica sul risultato complessivo è triplicata rispetto al 2017.

Nel suo ruolo di agenzia orientata all’innovazione col compito di promuovere gli investimenti di aziende internazionali, nei prossimi anni Aba si rivolgerà sempre più ad aziende internazionali dei settori della digitalizzazione, delle tecnologie medicali e delle Life Sciences.

Nel 2020, l’Ict è stata l’industria più rappresentata per il quinto anno consecutivo. Ciò dimostra non solo che questo settore è resistente alla crisi, ma anche che l’Austria è ancora considerata una meta attraente per gli imprenditori dell’high tech. Per mantenere la competitività sarà necessario continuare a promuovere e sostenere innovazioni e tecnologie digitali.

Condividi: