TUNISIA, crisi economica. I conti sono in rosso: nel 2020 registrata una contrazione dell’8,8%

Nel quarto trimestre ad andare peggio è stato il settore manifatturiero (industria chimica, agroalimentare, tessile, abbigliamento, calzature, meccanica, elettronica); in calo anche il settore minerario, trascinato in basso dal decremento della produzione di fosfati grezzi. In calo gli investimenti esteri, il tasso di disoccupazione è cresciuto del 17,4%

I dati sono stati resi noti dall’istituto statistico del Paese nordafricano. Nel quarto trimestre del 2020 l’economia tunisina ha registrato una contrazione del 6,1% rispetto allo stesso periodo del 2019, -0,3% rispetto invece al terzo trimestre dell’anno, mentre la contrazione su base annua è stata pari all’8,8 per cento.

Durante il quarto trimestre 2020 ad andare peggio è stato il settore manifatturiero, in primo luogo l’industria chimica, seguita da agroalimentare, tessile, abbigliamento, calzature, meccanica ed e elettronica; in calo anche il settore minerario, trascinato in basso dal decremento della produzione di fosfati grezzi.

Minori i cali registrati nell’Oil&Gas, nell’edilizia e nel comparto energetico elettrico; crollo invece dei servizi: -49,1% alberghiero e ristorazione, -23% trasporti; minore difficoltà registrate nel settore produttivo primario (agricoltura e pesca).

Investimenti esteri

Sensibile calo degli investimenti esteri, la critica situazione preesistente è stata aggravata dalla pandemia da coronavirus in atto, che ha inesorabilmente colpito anche la Tunisia, paese già provato da una grave crisi economica.

Tunisi nel corso del 2020 ha visto contrarsi il flusso di investimenti esteri. Lo scorso anno sono affluiti soltanto 1.885 milioni di dinari, a fronte dei 2.648 del 2019, un calo pari al 28,8%, di conseguenza, i posti di lavoro creati ammontano a 9.630.

A essere colpiti, in modo particolare sono stati i settori dell’energia (-31,8%), il manifatturiero (-17%), quello dei servizi (-44%) e l’agricoltura (-3,6%).

Per quanto concerne la distribuzione territoriale all’interno della Tunisia, la regione della Grande Tunisi ha assorbito la quota maggiore di investimenti esteri (46%), seguita dalla Regione nordorientale, mentre, con riferimento al mondo arabo, il Paese che nel 2020 ha investito di più in Tunisia figura il Qatar.

Tra i Paesi esteri che maggiormente hanno investito in Tunisia al primo posto figura la Francia (38% della quota totale), seguita da Italia, Lussemburgo, Germania e Regno Unito.

Al riguardo va rilevato che nel suo ultimo rapporto la Conferenza dell’Onu sul commercio e lo sviluppo (UNCTAD) ha stimato che i flussi di investimenti esteri diretti, globalmente considerati, dovrebbero registrare una diminuzione del 40 per cento.

Disoccupazione

Nel quarto trimestre del 2020 il tasso di disoccupazione in Tunisia è cresciuto all’allarmante tasso del 17,4%, una cifra corrispondente a 3.433.000 persone che posseggono un lavoro (per tre quarti uomini), a fronte dei 3.511.000 del terzo trimestre, registrando quindi una diminuzione di 78.300 unità.

A essere maggiormente colpito il settore dei servizi, seguito a notevole distanza da quelli manifatturiero e da agricoltura e pesca. Attualmente la popolazione attiva nel Paese è pari a 4.158.000 persone, 2.949.000 uomini e 1.209.000 donne.

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