SALUTE, donna. Infertilità: un problema che riguarda sempre più persone

In Italia il tasso di natalità è di 1,18 figli per donna di cittadinanza italiana, posizionando l'Italia tra i paesi con la minore natalità in Europa. Età, alterazioni ormonali, tubariche, patologie uterine e malattie sistemiche o genetiche sono le principali cause. Valeria Pomponi ne ha parlato con un esperto, il ginecologo Marco Grassi

a cura di Valeria Pomponi – L’Italia si trova di fronte a una delle sfide demografiche più significative della sua storia recente. Secondo i dati dell’Istat del 2023, il tasso di natalità nel Paese si attesta a soli 1,18 figli per donna di cittadinanza italiana, posizionando l’Italia tra i paesi con la minore natalità in Europa.

LA DENATALITÀ IN ITALIA

Parallelamente, più del 15% delle coppie italiane affronta problemi di fertilità, come riportato dal Ministero della Salute. Questi dati, alquanto preoccupanti, delineano uno scenario futuro in cui la popolazione italiana potrebbe subire un significativo declino demografico. Secondo le proiezioni dell’Istituto nazionale di statistica, se i trend attuali dovessero persistere, la popolazione italiana potrebbe scendere da 59 milioni nel 2022 a 45,8 milioni nel 2080, con una diminuzione graduale nel corso degli anni.

INFERTILITÀ FEMMINILE

«L’infertilità femminile rappresenta un ostacolo alla capacità della donna di concepire – spiega il dottor Marco Grassi, ginecologo presso il reparto di ginecologia e ostetricia dell’ospedale Mazzoni di Ascoli Piceno –, cioé di non riuscire a ottenere una gravidanza dopo dodici mesi di rapporti intimi regolari e non protetti, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità dopo ventiquattro mesi di tentativi. In tale situazione è opportuno ricercare un supporto specialistico, in particolar modo se all’interno della coppia la donna ha superato i trentacinque anni di età, poiché con il passare degli anni la riserva ovarica diminuisce, fino al completo esaurimento che si raggiunge con l’arrivo della menopausa».

SI FANNO MENO FIGLI

A livello globale la situazione è altrettanto preoccupante, questo viene evidenziato dagli ultimi dati pubblicati sulla rivista “The Lancet” dal programma di ricerca GRB (Global Burden of Disease, Injuries, and Risk Factors), guidato dall’HME (Institute for Health Metrics and Evaluation dell’Università di Washington). Negli ultimi settant’anni, il tasso di fertilità è sceso drasticamente da circa 5 figli per donna nel 1950 a 2,2 nel 2021. Inoltre, preoccupa il fatto che nel 97% del mondo non si raggiungeranno tassi di fertilità adeguati per evitare il declino demografico entro il 2100.

FATTORI CHE INFLUISCONO NEGATIVAMENTE

Tra i fattori che possono favorire l’insorgere dall’infertilità in una donna può esserci l’età? «In generale – risponde il dottor Grassi -, il crescente aumento dell’età materna contribuisce al rischio di infertilità e alla ridotta probabilità di portare a termine una gravidanza, l’aumento del rischio di aborti spontanei, di gravidanze ectopiche, di parti prematuri e di condizioni genetiche come la trisomia 21». Oltre al fattore età, l’infertilità femminile, responsabile del 35-40% dell’infertilità di coppia, può dipendere poi da molteplici aspetti. «I motivi principali possono essere ricondotti alle alterazioni ormonali, tubariche, patologie uterine e malattie sistemiche o genetiche; in alcuni casi, disturbi come il vaginismo possono complicare i rapporti sessuali. La diagnosi di infertilità comporta esami ormonali e indagini strumentali per individuare le cause specifiche e pianificare il trattamento più adeguato».

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