MUSICA, incisioni. Schumann attraverso il pianoforte di Giuseppe Rossi: For a Beloved Listener. A Secret Lament

Nuovo impegno discografico del musicista romano che si aggiunge al personale cammino di approfondimento dedicato ai grandi autori della letteratura pianistica

Un nuovo capitolo si aggiunge al personale cammino di approfondimento che Giuseppe Rossi dedica ai grandi autori della letteratura pianistica. Dopo aver sondato l’universo beethoveniano, con il nuovo album in uscita per Dynamic il pianista si addentra nella mirabile poesia di un’altra figura al centro da tempo della sua ricerca musicale: Robert Schumann. Intitolato For a Beloved Listener. A Secret Lament, l’album riunisce la Fantasia in Do maggiore op. 17, l’Albumblätter op. 124 e il Canon über “An Alexis”. In apertura, a immergere subito nella straordinaria ricchezza inventiva schumanniana, è la Fantasia in Do maggiore op. 17, in tre movimenti, composta come nobile omaggio a Ludwig van Beethoven e come una canzone d’amore alla futura moglie Clara Wieck.

IMMERSIONE NELLA STRAORDINARIA RICCHEZZA INVENTIVA

Nel continuo svolgersi tra sentimenti contrastanti, con momenti di passionalità e altri di ripiegato intimismo, è annoverata tra le opere centrali del primo periodo romantico. Conclusa nel 1836, fu pubblicata, riveduta e corretta, nel 1839; Schumann la dedicò a Franz Liszt che la giudicò un’opera meravigliosa. Nella presente incisione la terza traccia viene proposta con il finale, raramente eseguito, presente nel manoscritto originale schumanniano ed eliminato al momento della pubblicazione della partitura. Alla Fantasia op. 17 segue l’Albumblätter (Fogli d’album) op. 124, raccolta pubblicata nel 1854 e nata dalla rielaborazione di brani pianistici risalenti ad anni precedenti. La raccolta riunisce 20 piccoli pezzi che spaziano da pagine di carattere sognante e drammatico ad altre più scherzose, fino anche alla deliziosa ninna nanna del numero 16, composto nel 1841 per la nascita della figlia Marie.

RIFLESSO DEL FASCINO PER BACH

Chiude l’album il brevissimo Canon über “An Alexis”, composizione giovanile risalente ai primi anni Trenta, riflesso del fascino di Schumann per Johann Sebastian Bach. Con il Canon über “An Alexis” Canon, rimasto inedito durante la vita del compositore e pubblicato postumo nel 1858, Giuseppe Rossi conclude questo percorso nella straordinaria creatività di Robert Schumann, in un intreccio di trame che rivelano ad ogni nuovo ascolto un infinito bagaglio di storie e sentimenti. «Possiamo pensare – afferma Giuseppe Rossi – che Schumann abbia preso il suo doloroso sentimento d’amore e, probabilmente per l’insostenibile strazio, l’abbia infine indotto ad una trasformazione, sublimandolo nell’opera meravigliosa che oggi conosciamo. All’imponenza della Fantasia ho voluto contrapporre questa serie di piccoli pezzi, minori per durata ma non per qualità affettiva, tutti caratterizzati da un sentimento di dolce nostalgia».

GIUSEPPE ROSSI

Giuseppe Rossi ha studiato con Almerindo D’Amato ed Elisabetta Pacelli al Conservatorio di Santa Cecilia di Roma, diplomandosi con lode nel 2006. Ha poi continuato gli studi con Aldo Ciccolini, Ivan Donchev e Maurizio Baglini. Nel 2012 si è diplomato in Musica da Camera all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, perfezionandosi in seguito sotto la guida di Bruno Canino, Andrea Lucchesini e il Trio di Parma. Rossi ha suonato in sale prestigiose, quali il Teatro dell’Opera di Roma, Teatro Torlonia (Roma), Teatro Bibiena (Mantova), Auditorium Giovanni Arvedi (Cremona), Palazzo Borromeo (Milano), e Médiathèque Centrale de Montpellier. La sua attività concertistica lo ha portato attraverso l’Europa, con concerti in Germania e Russia, dove si è esibito al Conservatorio Rachmaninov di Kaliningrad.

UN VASTO REPERTORIO MUSICALE

Ha partecipato a numerose interviste e programmi radiofonici, quali “Primo Movimento” e “Piazza Verdi” (RAI Radio Tre), e “La Recensione” (RSI Radio Svizzera Italiana). Il suo repertorio va da William Byrd alla musica contemporanea passando per artisti meno noti quali Alice Tegner e Charles Tournemire, e la sua ricerca musicale è focalizzata sulle figure di Beethoven e Schumann. Rossi ama inoltre dedicare parte della sua attività a nuove collaborazioni nel campo della musica da camera, e suona regolarmente con la violinista Alessandra Xanto nel “Duo Fenice” da loro fondato. Ha registrato per le label Da Vinci Classics e Dynamic.

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