MUSICA, Alba. “Ciao”, Debutto discografico della giovane cantautrice e attrice napoletana, ma romana d’adozione

Il perfetto epilogo da cui ricominciare a scrivere la storia della propria vita. Alcuni brani sono un viaggio, o per meglio dire, una guida, un faro capace di indicarci la direzione da seguire nel percorso a tappe dell’esistenza. Alba è una delle proposte più interessanti del nuovo cantautorato femminile italiano

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Uno di questi, è senza dubbio “Ciao” (Delma Jag Records/IGrooveMusic), il singolo d’esordio dell’intensissima cantautrice e attrice partenopea d’adozione romana Alba, che, attraverso la sua vocalità magnetica e incisiva, conduce l’ascoltatore in un universo parallelo, in grado di evidenziare prima, per dissipare poi, le ombre che ottenebrano la vera natura, l’essenza reale, di ciascuno di noi.

LA PENNA ICONOGRAFICA DI ALBA

Scritto dalla penna iconografica della stessa artista e prodotto dal tocco accorto ed elegante di Samuel Aureliano Trotta, Ciao è una lettera a cuore aperto a se stessi, un tappeto di anima e note su cui si stagliano quei frammenti interiori indeboliti dalla tossicità di relazioni distopiche e deleterie, intrattenute e consumate nel tempo.

UN AMARO COCKTAIL EMOTIVO

«Smarrimento, desolazione e caos interiore sono l’amaro cocktail emotivo con cui si nutrono le ferite dello spirito di chi – come la giovane cantautrice afferma – non fa altro che rimandare per paura di fallire», con quella pseudo coscienza, resa distorta da un’immagine di sé falsata e indebolita da etichette e pregiudizi, di chi decide di annegare la cognizione di sé e della propria condizione, a favore di una gabbia mascherata da dimora, di quell’ennesimo e sofferto colpo travestito da carezza – «consapevole di poter capire rompo lo specchio, giro ad occhi chiusi».

OSSIMORI IN UN TESTO MINUZIOSAMENTE CURATO

«Ripenso a quel silenzio, è un rumore assordante». «Quella voce che ti tira ancora indietro, odiala, poi respira guarda in alto e parla al cielo». «Svuoto la mente da memorie nude, copro il rumore dei tuoi passi con parole confuse»: passaggi di un testo che si identificano in snodi e svolte di vita, un nero su bianco minuziosamente curato che diventa simbolo della stessa attenzione con cui si curano le crepe, le lacerazioni e le discromie di chi trova il coraggio di ridisegnare se stesso «sopra un muro di lacrime scomposte». La release è accompagnata dal videoclip ufficiale, diretto da Andriy Yudka e girato a Napoli, in cui Alba ripercorre le tappe narrate nel testo, tra flashback, ricordi in fotogrammi ed una ritrovata e rinnovata consapevolezza di sé.

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