SOCIETÀ, temi etici. Fine vita: «boom» di richieste a seguito della bocciatura del referendum

Seminario in Senato promosso sul tema dall’Associazione Luca Coscioni al quale interverranno alcuni malati discriminati dall'attuale testo. In tre mesi 1.172, 300 in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Secondo Marco Cappato «il testo di legge va calendarizzato e migliorato». Sarà possibile seguire il seminario giuridico anche online mediante il canale YouTube e la pagina Facebook dell’associazione promotrice

Domani, presso la Sala Zuccari del Senato della Repubblica, avrà luogo il seminario “Proposte per una buona legge sul Fine Vita”, nel corso del quale sono previsti gli interventi di alcuni malati che, ad avviso dell’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica, sarebbero discriminati dall’attuale testo di legge. Essi esprimeranno il loro disagio attraverso una la lettera (Mario), un video (Laura Santi) e il ricordo del dolore testimoniato da Daniela.

EUTANASIA LEGALE

Tra il febbraio e l’aprile del 2022 l’Associazione Luca Coscioni ha registrato, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, circa trecento chiamate in più da parte di persone che, a mezzo posta elettronica oppure telefonando al numero bianco 06993340, hanno chiesto, tra l’altro, assistenza per poter accedere al suicidio assistito all’estero, nei paesi dove questa pratica è legale. A seguito della bocciatura del referendum sull’eutanasia legale, molti italiani si sono attivati contattando cliniche estere, si è trattato specialmente di coloro i quali, qualora il Senato approvasse l’attuale testo di legge in discussione, rimarrebbero esclusi dalla possibilità di accedere legalmente all’aiuto al suicidio in Italia. Lo scorso anno in questo stesso arco di tempo all’Associazione Luca Coscioni sono pervenute novecento richieste di informazioni, rispetto alle attuali 1172.

UN PROBLEMA MANTENUTO NELL’OMBRA

«Nonostante il tema dell’eutanasia sia ritornato nell’ombra dopo la bocciatura da parte della Corte costituzionale del nostro referendum – afferma Marco Cappato, tesoriere della Coscioni -, le persone che ci contattano per essere aiutate a terminare una vita per loro divenuta insopportabile continuano ad aumentare. E’ solo un piccolo segnale di quanto la grande questione sociale del fine vita sia sempre più importante e sentita nel nostro Paese. Per questo, è fondamentale che finalmente arrivi una risposta dal Parlamento, con la immediata calendarizzazione al Senato della legge approvata alla Camera dei Deputati. Il testo in discussione va però migliorato per eliminare l’odiosa discriminazione nei confronti dei pazienti oncologici terminali e di altri pazienti che non siano tenuti in vita da trattamenti di sostegno vitali e che il disegno di legge esclude dal diritto ad accedere all’aiuto alla morte volontaria. Anche di questo parleremo nel corso del seminario di domani».

IL SEMINARIO AL SENATO

Il giorno 6 aprile 2022, dalle ore 09:30 alle 13:00, presso la Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani (Senato della Repubblica), oltreché in diretta streaming sui canali Facebook e You Tube dell’Associazione Luca Coscioni, avrà luogo il seminario “Proposte per una buona legge sul Fine Vita”, che raccoglierà le testimonianze di quelle persone discriminate dall’attuale testo di legge, come quella relativa al paradossale caso di «Mario». Egli – affermano all’Associazione Coscioni – è il primo cittadino italiano ad avere accesso al suicidio assistito in questo Paese per il tramite dei Tribunali dello Stato, questo in forza delle condizioni legalizzate dalla Consulta in virtù della sentenza “Cappato-Dj Fabo”, suicidio assistito al quale, stante l’attuale legislazione in materia, però potrebbe non avere accesso. Inoltre verrà trattato il caso di Laura Santi, giornalista affetta da sclerosi multipla e attivista per una buona legge sul fine vita, così come verrà ricordata Daniela, paziente oncologica che, al pari di Mario, stava tentando la via dei tribunali per far valere un proprio diritto, ma che è morta come non avrebbe voluto, nell’agonia dei dolori insopportabili mentre procedeva lento l’iter giudiziario del suo caso.

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