SOCIETÀ, sessualità e cultura. Pride Month, la manifestazione gay a cinquant’anni dalla rivolta di Stonewall

A seguito della protesta degli omosessuali newyorkesi prese vita il Movimento di liberazione gay; insidertrend.it ha affrontato l’argomento con Franco Grillini, presidente onorario di Arci Gay e direttore della testata giornalistica “Gay News”

Cinquant’anni fa esplosero i moti di Stonewall, noti anche come «rivolta di Stonewall» o semplicemente «Stonewall», serie di violenti scontri fra gruppi di omosessuali e la polizia di New York.

I primi incidenti si verificarono nella notte del 27 giugno 1969, quando gli agenti irruppero all’interno del Stonewall Inn, un bar di Christopher Street frequentato da gay, nel quartiere di Greenvich Village, nel distretto di Manhattan.

Stonewall divenne un simbolo, poiché il fatto in sé, portato dell’accumulazione di frustrazione per le discriminazioni fino ad allora subite dagli omosessuali, è generalmente considerato come il momento di nascita del moderno movimento di liberazione gay nel mondo.

È per questo che il 28 giugno è stato scelto dal movimento LGBT (Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transgender) quale data di celebrazione della “Giornata mondiale dell’orgoglio LGBT” o Gay Pride.

insidertrend.it ha affrontato l’argomento con Franco Grillini, Presidente onorario di Arci Gay e direttore della testata giornalistica “Gay News”, la registrazione audio dell’intervista è fruibile di seguito (A155).

 

A155 – SOCIETÀ, SESSUALITÀ E CULTURA: IL “PRIDE MONTH”, la manifestazione gay a cinquant’anni dalla rivolta di Stonewall. Intervista con FRANCO GRILLINI, presidente onorario dell’Arci Gay e direttore della testata giornalistica “Gay News”. A seguito della protesta degli omosessuali newyorkesi prese vita il Movimento di liberazione gay. Gli scontri di piazza che opposero gli omosessuali alla polizia newyorkese divamparono dipo un’irruzione degli agenti in un bar di Greenvich Village. Erano anni di discriminazioni e divieti, che insidertrend.it ha ripercorso con Franco Grillini. Partendo dalle misure poliziesche e dagli ossessivi controlli dell’FBI di Edgar Hoover (peraltro anch’egli omosessuale) fino all’abbattimento delle misure discriminanti in Occidente. Ma permango comunque il pregiudizio e, non infrequentemente, la violenza, mentre in non pochi paesi del mondo per gli omosessuali vige la pena di morte.

 

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