Lo sforzo di sembrare, indefettibile in una brava attrice, ma allo stesso tempo anche di essere, «questo attraverso la rinuncia a molte cose – ella confidò in precedenza a insidertrend.it – e il farsi carico di pregiudizi», poiché «la bellezza è una forza interiore e non soltanto qualcosa di esteriore, infatti, quest’ultima prima o poi sfiorisce, la bellezza dell’animo invece no».
SEMBRARE ED ESSERE
Già, perché di questo ne è fermamente convinta: «È bello invecchiare quando la tua anima è libera, e te ne accorgi soprattutto oggi, timida e con le rughette, quando recepisci quei commenti, sicuramente benevoli ma… come ad esempio: guardala, non sai come era bella da giovane». E anche in questa occasione, all’ETRU, Eleonora si è raccontata tutta, senza riserve, nei sette capitoli della sua esistenza, partendo dalla sua famiglia: i genitori, il fratello e la sorella. Nel suo libro ella si racconta con sincerità e con un pizzico di ironia, illustrando l’intero suo percorso dall’infanzia agli anni della celebrità, con gli amori e i dispiaceri, gli incontri avvenuti e quelli mancati, i personaggi famosi, i viaggi esotici, fino all’ideazione di una disciplina sportiva, l’AquaGym, che oggi si pratica ovunque. Non è casuale che la Vallone sia anche l’ideatrice di un evento, l’Aqua Film Festival, del quale è altresì organizzatrice.
UNA VITA NON BASTA
È anche il racconto della figlia di un «padre molto amato ma ingombrante», della bellezza nota e corteggiata, quella della Eleonora dapprima mamma e poi nonna, la donna sportiva, pittrice, stilista e talmente molto altro che non le è bastata una sola vita. Un ritratto autobiografico sfaccettato, emozionante, pieno di sorprese, illustrato dalle foto a colori dall’archivio intimo dell’autrice. Tuttavia, è bene muovere alcuni primi passi nella sua storia dal narrato collettivo della elegante sala di Villa Giulia, dove ieri ha avuto luogo la presentazione del libro, evento al quale hanno preso parte anche la psicoterapeuta Irene Bozzi, il neopresidente dell’Accademia delle Belle Arti di Roma, Umberto Croppi, e lo scrittore e giornalista Fulvio Abbate.
L’IMPONENTE FIGURA PATERNA: RAF
Eleonora la figlia di Raf, padre tanto severo quanto da lei venerato. Divo del cinema e uomo di profonda cultura, partigiano, sportivo, calciatore nel Grande Torino, insomma: un gigante sovrastante che trasfuse ai propri figli la passione per il bello, cioè i musei, le poesie (che imponeva di imparare a memoria), lo sport e molto altro. Sporte che per Eleonora sarebbe divenuta una ragone divita. Ma questo padre gigante fu, forse, anche fonte di insicurezza per la fragile timida figlia allora giovanissima. Una insicurezza che, tuttavia, non sempre si configura come elemento del tutto negativo, poiché a volte è in grado di aiutare nella crescita. «Ci impartì una educazione terribile, ma allo stesso tempo stimolante – confida Eleonora -, però era comunque un padre divertente, scherzoso e, in ogni caso, quando era assente facevamo tutto quello che volevamo.
LA «QUINTA VITA»: MAMMA… MAMMINA
«Mia madre fu più moglie che madre», confida Eleonora. «Ricordo la sua tenerezza quel giorno, che io non potevo immaginare che fosse l’ultimo della sua vita. Ero piccola e un tremendo temporale mi spaventò, allora corsi da lei nel suo lettone e lei mi fece stare vicino. Mi strinse la manina con la sua calda mano confortante che mi rasserenò». L’acqua. Quella dello spaventoso temporale con tuoni e fulmini che evoca quel particolare, intenso e drammatico momento della sua esistenza. Ma, l’acqua è anche il suo elemento essenziale, non soltanto fisico, quanto mentale e onirico. Già, poiché la sua «sesta vita» è il mare, inteso anche come sorta di lavacro, che elimina la tristezza e le delusioni… «tanto, poi dopo me ne vado al mare e non ci penso più», sovente ripete.
LA «SESTA VITA»: IL MARE
Il mare la rilassa. Lei ci fa il bagno ogni primo di febbraio, giorno del suo compleanno. «È fantastico – afferma -, uno spazio orizzontale che induce alla riflessione sull’infinito». Ed elenca alcuni dei luoghi che la attraggono di più, dove si sente meglio: Tropea, Sabaudia, la Sardegna e anche la California con il suo oceano dalle alte onde. Acqua per lei è stato anche la ripresa dopo il grave incidente subito. Attraverso la ginnastica in acqua è riuscita a inventare una disciplina in seguito divenuta pratica di molti, non solo per la riabilitazione. E poi l’Aqua Film Festival, evento che la impegna ormai da qualche anno. Un libro autobiografico che è lo spaccato di una gioventù, con i suoi contesti familiari, affettivi e sociali, una narrazione resa interessante dalla molteplicità di personaggi con i quali Eleonora Vallone ha avuto a che fare nel corso della sua vita.
INFO
Titolo: Quante vite per una? Le mie sette vite;
autrice: Eleonora Vallone;
editore: Castelvecchi;
pubblicazione: 2024;
ISBN: 9788868268930