DIFESA, Marina militare italiana. Consegnata alla Forza armata Nave Trieste

Nell’occasione, a bordo dell’unità ha avuto luogo la cerimonia di giuramento degli Allievi dell’Accademia navale. L'evento alla presenza del Presidente della Repubblica, del ministro della Difesa e del Capo di Stato Maggiore della Difesa. Si tratta della nave d’assalto anfibio multiruolo costruita da Fincantieri nei cantieri di Castellammare di Stabia e Muggiano

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Livorno, 7 dicembre 2024 – Si tratta della nuova ammiraglia della Marina militare italiana, la cui consegna è avvenuta nel corso di una cerimonia all’interno del suo hangar, evento durante il quale hanno anche giurato fedeltà alla Repubblica 150 allievi dell’Accademia navale. La nave d’assalto anfibio multiruolo costruita da Fincantieri nei cantieri di Castellammare di Stabia e Muggiano è la più grande unità militare finora mai costruita in Italia a partire dal secondo dopoguerra.

LA CERIMONIA DI CONSEGNA

Alla cerimonia di consegna erano presenti le più alte cariche civili e militari, a cominciare dal Presidente della Repubblica Sergio Matterella e dal ministro della Difesa Guido Crosetto; inoltre, il Capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Luciano Antonio Portolano (del quale in calce si riporta una sintesi dell’intervento) e il Capo di Stato Maggiore della Marina militare, ammiraglio di squadra Enrico Credendino. Portolano ha sottolineato come, con la consegna del Trieste, la Marina militare si dota di «un simbolo della modernità e del livello tecnologico nazionale, un assetto pregiato, che migliorerà la nostra capacità di proiezione di potenza e di deterrenza, in un momento storico, come quello attuale, caratterizzato da nuove ed emergenti minacce alla sicurezza, anche alla luce dei recenti eventi in Medio Oriente».

UN RISULTATO DELL’INDUSTRIA ITALIANA

«Oggi celebriamo un momento di grande orgoglio nazionale – ha commentato Pierroberto Folgiero, amministratore delegato e direttore generale di Fincantieri –, questo straordinario risultato è il frutto della visione strategica e delle competenze manifatturiere che il nostro paese sa esprimere. Con le sue avanzate capacità tecnologiche e operative, questa unità non solo rafforza la proiezione internazionale dell’Italia, ma testimonia l’eccellenza di Fincantieri come partner affidabile e innovativo per la difesa. Desidero ringraziare le nostre maestranze, che con il loro impegno e la loro competenza hanno reso raggiungibile questo traguardo, e la Marina militare, per la collaborazione virtuosa che rappresenta un modello esemplare di sistema paese. Nave Trieste è il simbolo tangibile di un’Italia che guarda al futuro con determinazione e ambizione».

NAVE TRIESTE: FUTURI IMPIEGHI OPERATIVI

Nave Trieste, la prima unità del suo genere realizzata dalla cantieristica italiana, è un’unità d’assalto anfibio multiruolo in grado di condurre assalti anfibi garantendo una prolungata permanenza in area operativa in virtù della sua elevata autonomia logistica e di un ponte di volo di 230 metri. Essa esprime le capacità di condurre l’intero spettro delle operazioni anfibie proiettando e supportando un battaglione di 600 fucilieri. Il ponte garage, inoltre, dispone di 1.200 metri lineari destinati ad accogliere veicoli gommati e cingolati, sia civili che militari, consolidando il ruolo della nave quale elemento strategico di supporto e versatilità. Concepita come una Landing Helicopter Dock (LHD), Nave Trieste combina diverse capacità operative, tra cui trasporto truppe, supporto logistico e operazioni aeree.

PROIEZIONE DELLA FORZA DAL MARE

Il suo ruolo principale sarà quello di unità anfibia multiruolo, cioè una piattaforma di supporto delle operazioni di sbarco e proiezione della forza dal mare e sul mare nelle aree di crisi dove le Forze armate verranno eventualmente chiamate a intervenire. Grazie a un ampio bacino allagabile interno, l’unità è in grado di operare come una vera e propria base mobile per operazioni di sbarco in qualsiasi contesto operativo. La sua versatilità operativa le permetterà di adattarsi rapidamente a contesti molteplici spazianti dall’intervento militare alla gestione di emergenze umanitarie. Il Trieste è la nave ammiraglia dell’Amphibious Task Group (ATG), che assieme al Carrier Strike Group (CGS), che rinviene la sua nave ammiraglia nella Cavour,  compone l’Expeditionary Task Force (ETF), elemento operativo della squadra navale italiana. In qualità di Alternate Carrier Vessel, l’unità navale sarà altresì in grado di supportare la componente aerotattica di 5ª generazione basata su velivoli F-35B. A consegnare la bandiera di Nave Trieste al suo comandante è stata Laura Mattarella, figlia del Presidente della Repubblica.

NAVE TRIESTE: DATI TECNICI

Dislocamento: 36770 tonnellate;

lunghezza: 245 metri;

larghezza: 36 metri;

pescaggio: 11 metri;

propulsione: CODLOG (Combined Diesel elettric Or Gas- 2 TTAAGG + 2 MM.PP.TT. + 2 MM.EE.PP.) con eliche a pale orientabili;

velocità: 25 nodi;

autonomia: 7.000 miglia a 16 nodi;

capacità aerea: 9 spot per elicotteri EH-101, NH-90, CH-53, MV-22, CH-47 e velivoli AV 8B+ ed F-35B;

capacità anfibie: bacino tipo asciutto (larghezza 15 metri x lunghezza 50 metri x altezza 10 metri) per l’ingresso di 4 LC-23 (Landing Craft Motorizzate) o di un LCAC (Landing Craft Air Cushion); 750 metri quadrati di superficie; garage (18 metri x 50 metri x 6 metri) fino al possibile contenimento del carro armato Ariete, mezzo corazzato dal peso di 62 tonnellate attualmente schierato in linea dall’Esercito italiano;

armamento: 3 cannoni 76/62; 3 mitragliatrici 25/80, 2 x 16 VLS-:- predisposizione per 2 ODLS20 (Decoy Launching System) livello 1; sistema LRAD;

equipaggio: fisso 360, posti letto 1.064.

INTERVENTO DEL CAPO DI STATO MAGGIORE DELLA DIFESA

Di seguito viene pubblicata la sintesi dell’intervento del generale Luciano Portolano, Capo di Stato Maggiore della Difesa.

Il nome di questa unità navale «Trieste», evoca il compimento del processo di unificazione nazionale. Un percorso di unità di popolo, di coscienze e di territorio, che ha intriso le pagine della nostra storia con valori, ideali e spirito di sacrificio, portati all’estremo. È, dunque, per me, motivo di soddisfazione partecipare alla cerimonia odierna che assume una duplice valenza, in quanto coniuga la tradizione e i valori delle forze armate, con l’espressione delle migliori competenze tecnologiche e industriali della nazione. Con il giuramento solenne, gli Allievi della prima classe hanno compiuto un passo decisivo nel loro percorso al servizio della Patria. Un percorso che li porterà a operare a bordo di splendide unità navali, come questa.

Con la consegna del Trieste, la Marina militare si dota di un simbolo della modernità e del livello tecnologico nazionale, un assetto pregiato, che migliorerà la nostra capacità di proiezione di potenza e di deterrenza, in un momento storico, come quello attuale, caratterizzato da nuove ed emergenti minacce alla sicurezza, anche alla luce dei recenti eventi in Medio Oriente.  I mari del mondo sono sempre più arene di confronto di attori statuali e non, sia sopra che sotto la superficie. Essi non rappresentano solo delle vie di comunicazione, le cosiddette sea lines of communication, da preservare, ma racchiudono anche risorse preziose, che vanno custodite e protette, nel rispetto di un modello di blue economy.

In questo contesto, anche grazie a unità multiruolo come questa, la Marina Militare contribuisce, insieme alle altre forze armate, alla difesa dei confini e degli interessi vitali e strategici nazionali nonché alla sicurezza internazionale… in stretta cooperazione con i paesi alleati, amici e partner.  Il Trieste rafforza la capacità expeditionary della Difesa per la condotta di operazioni interforze, a presidio degli ideali democratici e di libertà, propri della nostra Costituzione. Gli stessi valori che voi, allievi della Prima classe, vi siete impegnati a difendere, pronunciando solennemente la formula del giuramento, con cui avete deciso di intraprendere una vita ispirata a nobili principi: «Essere fedele alla Repubblica italiana», significa servire con onore la Patria e implica dedizione, obbedienza, disciplina e abnegazione; «osservarne la costituzione e le leggi», richiede rettitudine morale e onestà; «difendere la Patria», presuppone il possesso di carattere, competenze, coraggio e spirito di sacrificio.

Avete deciso, dunque, di affrontare un’esperienza nuova e sfidante, misurandovi per primi con voi stessi, con i vostri limiti e, sono certo, troverete la forza per farlo. Siete gli eredi di un’illustre tradizione marinara, che ha dato all’Italia uomini straordinari come Paolo Thaon di Revel, Salvatore Todaro o Gino Birindelli, i cui discendenti sono oggi tra noi. Le loro eroiche imprese furono rese possibili dalla competenza tecnica, che dovrete coltivare, unitamente alla salda fede negli ideali e al coraggio fisico, ma, soprattutto, abbiate sempre il coraggio morale, che rappresenta la dote che consente al comandante militare di assumere, anche in brevissimo tempo, decisioni talvolta scomode e anche rischiose, ma adottate nell’esclusivo interesse dell’istituzione.

Allievi ufficiali della Prima classe, in quest’epoca tanto complessa avete fatto una scelta che richiede coraggio, dedizione e profonda consapevolezza del significato di questa professione e richiede tanti sacrifici, che avete già imparato a conoscere nella fase di preparazione al concorso e che vi hanno consentito l’accesso alla prestigiosa Accademia Navale e di questo vi do merito. Sacrifici che, come ogni militare, avete condiviso e condividerete con i vostri cari, che desidero qui ringraziare. Vi assicuro che non sarete mai soli; perché da oggi fate parte di una grande famiglia, quella delle Forze Armate, nella quale nessuno viene mai lasciato indietro. 

Agite sempre con lealtà ed onore, ripagando la fiducia dell’Italia, che crede in voi e che, in voi, riconosce professionisti di valore: i futuri leader del nostro paese, protagonisti delle incalzanti sfide che si profilano all’orizzonte. Proseguite l’impegno di coloro che ci hanno preceduto e siate pronti, sempre, ad «andare oltre». Concludo augurandovi di incontrare sempre mare calmo e vento in poppa.

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