MEDIO ORIENTE, Iran. Arsenale missilistico: Teheran rivela il possesso del nuovo sistema d’arma a elevata precisione “Khaibar-buster”

Capacità effettive e operazioni psicologiche: fonti ufficiali della Repubblica Islamica hanno reso noto l’avvenuto sviluppo di un nuovo sistema missilistico la cui gittata viene accreditata nella misura tale da consentire l’ingaggio di obiettivi nella regione mediorientale, quali le basi militari statunitensi e il territorio dello Stato di Israele

fonti ufficiali della Repubblica Islamica hanno reso noto l’avvenuto sviluppo di un nuovo sistema missilistico la cui gittata viene accreditata nella misura tale da consentire l’ingaggio di obiettivi nella regione mediorientale, quali le basi militari statunitensi e il territorio dello Stato di Israele.

COLPIRE OBIETTIVI AMERICANI E ISRAELIANI

La televisione di Stato iraniana ha riferito che il propulsore del missile è alimentato a carburante solido e avrebbe, appunto, una portata di 1.450 chilometri (900 miglia). La sua denominazione è «Khaibar-buster», un evidente richiamo propagandistico ai fatti d’armi che videro protagoniste le armate musulmane guidate dal Profeta, quando nel muharram 7 dell’Egira (corrispondente nel calendario giuliano al periodo a cavallo tra i mesi di maggio e giugno del 628) conquistarono Khaybar, un’oasi dell’Ḥijāz situata a 150 chilometri a nord di Medina e a quel tempo popolata prevalentemente da ebrei, per lo più dei Banu Nadir, una delle tre tribù ebraiche allora insediatesi nella zona meridionale della città-oasi di Yahtrib, che sarebbe divenuta in seguito Medina.

GITTATA E PRECISIONE ACCREDITATE DA TEHERAN

Teheran afferma che il suo nuovo sistema d’arma possiede un’elevata precisione ed è stato sviluppato totalmente a livello nazionale sulla base dei requisiti specifici relativi a capacità di perforazione delle difese anti-missile occidentali, tuttavia si tratta di informazioni diffuse dagli organi di propaganda della Repubblica Islamica che, al momento, non vengono ancora suffragate da riscontri obiettivi da parte di fonti indipendenti che abbiano potuto avere accesso a dati certi. Va comunque considerato che il punto più vicino all’Iran del territorio dello Stato ebraico  dista dal quello della Repubblica Islamica all’incirca mille chilometri (620 miglia), dunque una gittata non impossibile da coprire con un missile potenziato, una minaccia incombente da tempo sugli israeliani, da quando Teheran sarebbe riuscita a dotarsi di vettori aventi gittate fino a duemila chilometri (1.250 miglia).

PROGRESSI IRANIANI NEL CAMPO MISSILISTICO

Timori accentuati dalle più recenti attività condotte nel settore missilistico dai tecnici e dai militari iraniani, che all’inizio dello scorso mese di gennaio hanno testato un propulsore per razzi alimentato a combustibile solido e concepito ufficialmente allo scopo di lanciare in orbita dei satelliti. La diffusione della notizia non avviene con casualità, poiché essa è stata resa nota in perfetta coincidenza con la ripresa a Vienna dei difficili negoziati internazionali per il rilancio dell’accordo sul programma nucleare di Teheran, da non pochi osservatori ritenuto ormai «logoro», che vede la Repubblica Islamica asserire di non lavorare allo sviluppo di un proprio arsenale nucleare, argomentando con insistenza che il suo programma missilistico abbia esclusiva valenza sul piano della deterrenza.

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