ECONOMIA, banche. Visco lancia l’allarme: «Altissima incertezza, potrebbe esserci qualche vittima». Cosa dobbiamo aspettarci dal prossimo futuro?

Prendendo spunto dalle parole del governatore della banca d’Italia e alla luce dei possibili scenari economici nel futuro a breve e medio termine, a insidertrend.it il commento di EMILIO ROSSI, Senior Advisor di Oxford Economics, società di analisi e previsioni economiche sui mercati

Come si è espresso il governatore della Banca d’Italia al riguardo è noto, egli ha voluto lanciare un allarme riguardo alla diffusa incertezza che caratterizza questi tempi di profonda crisi economica e sociale. Riferendosi alle banche ha affermato che «potrebbe esserci qualche vittima», tuttavia rassicurando al contempo che il settore «è complessivamente solido».

Infatti, le banche sono entrate nella crisi generata dalla pandemia da Covid-19 con una posizione di capitale e di liquidità più forte rispetto a quella che avevano al momento della crisi precedente, questo anche grazie alle misure imposte dall’Autorità di vigilanza, che ha loro vietato la distribuzione degli eventuali dividendi imprimendo, al contrario, una spinta agli accantonamenti.

Permane in ogni caso il convitato di pietra dei crediti deteriorati, quei non performing loans (npl) dei quali si registra un incremento e che rappresentano un potenziale fattore di difficoltà per gli istituti meno capitalizzati.

Visco si è poi soffermato sulle necessarie misure di sostegno all’economia suggerendo al Governo «una proroga di quelle in scadenza e una loro cauta estensione», poiché esse sono di sostegno a un’economia in crisi e hanno efficacia nel breve termine in quanto stabilizzano il mercato, assicurano il credito alle famiglie e alle imprese, favorendo, seppur parzialmente, la ripresa.

Un’analisi di questi aspetti, oltreché dei possibili scenari economici futuri, viene fatta da Emilio Rossi, Senior Advisor di Oxford Economics, nell’intervista rilasciata oggi a insidertrend.it.

Perché un allarme adesso? Secondo Rossi, nel corso del 2020 gli indicatori di patrimonializzazione delle banche sono migliorati, questo grazie a una serie di misure adottate soprattutto dal legislatore europeo, che è intervenuto modificando alcuni elementi di valutazione del rischio, ritenuti più favorevoli per alcune categorie di attività nei loro conti.

Inoltre, al miglioramento ha contribuito la citata non distribuzione degli utili maturati nel corso dell’esercizio 2019, effetto della raccomandazione dell’Autorità di vigilanza seguita dagli istituti bancari.

Dunque, in questo momento la solidità del sistema bancario è soddisfacente, anche se il governatore Visco ha paventato il rischio di formazione di una bolla finanziaria derivante dal massiccio acquisto da parte delle banche di titoli del debito pubblico di diversi Stati nel mondo, operazione che potrebbe “gonfiare” questi medesimi titoli a dismisura.

Si tratta del circolo vizioso che in questi casi si instaura a causa dell’effetto combinato della necessità di finanziare i debiti pubblici e dei correlati rischi a carico delle banche che di tali titoli si imbottiscono.

Ma – sempre secondo il Senior Advisor di Oxford Economics -, in questa particolare fase e per il futuro prevedibile, anche grazie agli interventi della Banca centrale europea questo aspetto non parrebbe costituire un problema, in quanto Francoforte è intervenuta vigorosamente sul mercato secondario immettendovi 1.350 miliardi di euro nelle forme del Quantitative easing, azione di sostegno che proseguirà nel 2021 e, qualora necessario, il finanziamento dei debiti pubblici dei Paesi membri dell’Unione europea avverrà anche oltre questa data.

Non performing loans. A opinione di Rossi, il problema maggiormente significativo è quello dell’ammontare di quei crediti che potrebbero scivolare rapidamente verso il deterioramento nel  momento in cui il supporto del bilancio pubblico alle imprese e alle famiglie si dovesse affievolire o addirittura venire meno.

In quella deprecabile evenienza, le quantità precedentemente erogate, anche sulla base di moratorie e garanzie per decine di miliardi fornite dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, potrebbe divenire un serio problema patrimoniale per i bilanci delle banche.

«A livello sistemico – aggiunge al riguardo Rossi – negli ultimi anni si è registrato un notevole progresso nel campo della gestione dei crediti deteriorati, che adesso si è attestato a un 3% del complesso dei finanziamenti, quindi un valore di npl assolutamente accettabile, che comunque andrà ulteriormente migliorato».

Si tratta comunque di coperture finanziarie, quelle fornite per mezzo di moratorie e garanzie dello Stato, che non potranno protrarsi in eterno e, conseguentemente, esse conosceranno un ridimensionamento, atteso con ogni probabilità per la seconda metà del prossimo anno.

A quel punto, dalle banche in crisi affioreranno le reali difficoltà derivanti dalla sopravvenuta incapacità di imprese e famiglie nel fare fronte agli obblighi precedentemente contratti con loro.

Sostanziale ottimismo. La situazione sarebbe dunque sotto controllo, almeno per il momento, e il sostanziale ottimismo che traspare dalle risposte dell’analista della Oxford Economics interpellato da insidertrend.it investe anche gli aspetti relativi all’Europa, con le sue discordie intestine e le differenti vedute riguardo a bilancio e Recovery Fund.

Egli, infatti, ritiene possibile che la soluzione di numerose problematiche non è impossibile, poiché l’esperienza insegna che certi compromessi a livello politico europeo possono venire conseguiti anche inaspettatamente, poiché la situazione attuale è assolutamente anomala e c’è la consapevolezza di tutti del fatto che la situazione sia molto grave, dunque la spinta al raggiungimento di compromessi sarà maggiore rispetto a una situazione di normalità, anche se è sempre difficile esplorare ipotesi.

L’intenzione di affiancare il sistema bancario e l’economia con un set di misure appropriate e tempestive risulta presente nell’agenda dei decisori politici.

Di seguito è possibile ascoltare l’audio integrale dell’intervista con il dottor Emilio Rossi, Senior Advisor di Oxford Economics (A270)

 A270 – ECONOMIA, BANCHE E SCENARI ECONOMICI A BREVE-MEDIO TERMINE: PER IL MOMENTO LA SITUAZIONE È SOTTO CONTROLLO. L’allarme recentemente lanciato dal governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco alla luce dei possibili scenari economici nel futuro a breve e medio termine costituisce lo spunto per intavolare una discussione con EMILIO ROSSI, Senior Advisor di Oxford Economics, società di analisi e previsioni economiche sui mercati, al quale insidertrend.it ha chiesto un commento sulla situazione.

Nel corso del 2020 gli indicatori di patrimonializzazione delle banche sono migliorati, questo grazie a una serie di misure adottate soprattutto dal legislatore europeo, che è intervenuto modificando alcuni elementi di valutazione del rischio, ritenuti più favorevoli per alcune categorie di attività nei loro conti.

La Banca centrale europea è intervenuta vigorosamente sul mercato secondario immettendovi 1.350 miliardi di euro nelle forme del Quantitative easing, un’azione di sostegno che proseguirà anche nel 2021 e, qualora necessario, anche oltre questa data.

Il problema maggiore sono i crediti che potrebbero scivolare rapidamente verso il deterioramento quando il supporto pubblico alle imprese e alle famiglie dovesse affievolirsi o addirittura venire meno. In quell’evenienza le quantità precedentemente erogate, anche sulla base di moratorie e garanzie per decine di miliardi fornite dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, diverrebbero un serio problema patrimoniale per i bilanci delle banche.

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