ETIOPIA, emergenza Covid-19. Addis Abeba aumenta la spesa sanitaria grazie agli stanziamenti emergenziali del Fmi

Stanziati 411 milioni dollari per l’assistenza nella fase emergenziale, approvata anche la richiesta di Addis Abeba per una sospensione dei pagamenti del servizio del debito; insidertrend.it riporta l'intervista rilasciata all’house organ del Fmi dal vicegovernatore e capo economista della Banca nazionale etiopica, Fikadu Digafe Huriso

Il Fondo monetario internazionale (Fmi) ha stanziato 411 milioni dollari da destinare a iniziative di assistenza all’Etiopia nel contrasto della pandemia da Covid-19.

A causa della fase emergenziale attraversata dal Paese del Corno d’Africa, il Fmi ha anche approvato la richiesta del governo di Addis Abeba di sospensione dei pagamenti del servizio del debito allo stesso Fondo, per un ammontare di circa 12 milioni di dollari.

In un’intervista rilasciata a “Focus”, house organ del Fmi, il vicegovernatore e capo economista della Banca nazionale etiopica, Fikadu Digafe Huriso, descrive l’impatto del Covid-19 sul suo paese, unitamente alle misure che esso sta assumendo al fine di combattere la pandemia.

Focus – Qual è stato l’impatto della pandemia da Covid-19 Sull’Etiopia? E quali settori hanno sofferto di più?

Fikadu Digafe Huriso – L’impatto economico più diretto finora è stato quello sul settore dei servizi, in particolare trasporti, viaggi e turistico-alberghiero. La pandemia ha gravemente colpito il trasporto passeggeri, sia aereo che terrestre, che a sua volta ha scosso l’industria del turismo con la conseguente chiusura di molti grandi hotel.

La Commissione per la creazione di posti di lavoro ha stimato che circa 1,4 milioni di persone verranno colpite dalla pandemia, in particolare nei settori dei servizi e del manifatturiero, alcuni parchi industriali hanno già licenziato il personale a causa del crollo della domanda globale.

Mano a mano che sempre più persone continuano a rimanere contagiate, ci aspettiamo che l’impatto sulle risorse sanitarie e sul settore fiscale cresca. Inoltre, una serie di studi suggeriscono che le interruzioni delle catene di approvvigionamento influenzeranno i settori maggiormente vulnerabili, in particolare quelli impegnati nei settori informali, poiché i loro guadagni e l’accesso agli alimenti saranno gravemente messi in discussione.

Quali misure hanno preso le autorità finora?

Misura di natura fiscale.

L’8 aprile 2020 il governo federale dell’Etiopia ha dichiarato lo stato di emergenza, ponendo in vigore diverse misure concernenti il distanziamento sociale e il trasporto urbano, mentre sul versante economico sono state introdotte diverse misure di natura fiscale, monetaria e settoriali.

Misure Fiscali: un pacchetto di stimolo preliminare Birr 5bn (pari a circa 150 milioni di dollari);

la rimozione delle tasse di importazione sui materiali per la prevenzione e la cura dagli effetti del virus Covid-19;

rimborsi più rapidi dell’imposta sul valore aggiunto (Iva) per le imprese.

Misure di natura monetaria:

21 bilioni di Birr 21 (pari a circa 630 milioni di dollari) stanziati in sostegno alle banche per permettere loro di affrontare la carenza di liquidità conseguente all’attesa riduzione dei depositi di denaro e alla raccolta di prestiti, rendendo disponibile il capitale circolante per i settori colpiti dalla pandemia da Covid-19;

accesso prioritario consentito agli importatori di valuta estera e ai produttori di beni correlati alla pandemia da Covid-19;

innalzamento dei limiti di trasferimento di denaro in contanti;

mitigazione del dispositivo della direttiva sui prestiti non performanti della Banca centrale per consentire alle banche di riprogrammare i pagamenti dei prestiti per i settori maggiormente colpiti, quali, tra gli altri, quello agricolo e quello turistico-alberghiero.

Misure Settoriali:

rimozione dei prezzi minimi imposti sull’esportazione dei fiori;

adozione di misure più severe nel contrasto del fenomeno della speculazione.

L’Etiopia avrà accesso a circa 411 milioni di dollari in finanziamenti di emergenza, come verrà utilizzato?

I fondi di emergenza sosterranno due ampi settori. In primo luogo, l’importazione di forniture sanitarie essenziali come i dispositivi di protezione individuale (disinfettanti, guanti, maschere, eccetera); essi copriranno anche le spese derivanti dalla campagna di informazione sulle problematiche della salute, in quanto la lotta al Covid-19 richiederà un grande impegno in termini di advocacy al fine di garantire che le persone si attengano alle raccomandazioni in  materia di prevenzione.

In secondo luogo, le risorse verranno impiegate per garantire un’adeguata fornitura di beni essenziali come gli alimenti, grano e olio in primo luogo, allo scopo di intervenire in aiuto delle fasce sociali maggiormente vulnerabili. Anche se sarà difficile attuare un intervento del genere su larga scala per contrastare la perdita di posti di lavoro e sostenere il settore produttivo informale, è comunque importante garantire che coloro i quali si trovano in condizioni di estrema povertà abbiano accesso al minimo che gli consenta di sopravvivere.

Il finanziamento di emergenza sarà utile per compensare le perdite in valuta estera e consentire al governo di finanziare l’importazione di materie prime di base come cibo e carburanti. Esso contribuirà inoltre ad alleviare la pressione esercitata sulla bilancia dei pagamenti, che potrebbe derivare da importazioni precedentemente non pianificate ma richieste a seguito dell’emergenza coronavirus.

Come sarà utilizzato questo finanziamento al fine di alleviare l’impatto della pandemia?

Quando la pandemia si sarà placata, si renderà necessario rilanciare i settori gravemente colpiti.

Ciò può essere fatto erogando prestiti a bassi tassi di interesse e rivedendo i termini di quelli contratti dalle varie imprese i cui fatturati si sono notevolmente ridotti, consentendone così un rilancio.

Sarà importante incoraggiare la spesa garantendo un’adeguata liquidità, una misura che dovrà venire integrata dalle risorse in valuta estera necessarie alla rivitalizzazione sia delle importazioni di beni dall’estero che delle esportazioni.

Infine, alcuni incentivi fiscali come gli sgravi fiscali potranno venire indirizzati alle imprese allo scopo di rafforzare i loro bilanci, il che a sua volta le indurrà ad assumere manodopera, alleviando l’impatto sulla disoccupazione causato dal rallentamento della crescita, in particolare nei fatturati delle imprese attive nei servizi e nell’industria manifatturiera.

I fondi potranno anche trovare impiego nel varo di programmi di sicurezza sociale e per evitare l’incremento del numero di persone che scivoleranno in una condizione di povertà assoluta.

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