VATICANO, relazioni internazionali. Il Pontefice riceve per la seconda volta il presidente di Albania

a cura di Andrea Gagliarducci, vaticanista dell’agenzia giornalistica ACI Stampa – Era già stato da Papa Francesco nel 2022, e ora il presidente di Albania Bajram Begaj è tornato, al culmine di un viaggio in Italia che lo ha visto in Calabria prima, dove ha inaugurato la più grande statua dell’eroe nazionale Skanderberg che si trova in Italia e a colloquio anche con le autorità italiane. Ma è anche un viaggio che cade nel decimo anniversario della visita di Papa Francesco a Tirana. La conversazione tra Papa Francesco e il presidente albanese è durata trenta minuti. Nello scambio di doni, il Papa ha donato una fusione in bronzo dal titolo “Mani”, con la scritta “Riempiamo le mani di altre mani”, i volumi dei documenti papali, il Messaggio per la Giornata Mondiale per la Pace di quest’anno e il libro sulla Statio Orbis del 27 marzo 2020. Il presidente Begaj ha donato un quadro a olio del pittore albanese Helidon Haliti, molto noto a livello internazionale. Il presidente ha poi avuto un bilaterale in Segreteria di Stato con il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato, e l’arcivescovo Paul Richard Gallagher, ministro vaticano per i Rapporti con gli Stati. Si legge in un comunicato della Sala Stampa della Santa Sede che «nel corso dei cordiali colloqui in Segreteria di Stato, è stato espresso apprezzamento per le positive relazioni bilaterali e si è fatto cenno anche ad alcune questioni aperte nei rapporti Chiesa-Stato». Inoltre, ci si è «soffermati sul cammino di adesione dell’Albania all’Unione europea e su diverse tematiche di carattere internazionale, con particolare attenzione alla Regione dei Balcani occidentali ed ai conflitti nel Medioriente ed in Ucraina». Lo scorso anno, l’arcivescovo Paul Richard Gallagher è stato in visita in Albania e ha dichiarato che il Paese, come tutti gli Stati dei Balcani occidentali, è tra le priorità della Santa Sede e ne sostiene il futuro europeo. Il Cardinale Parolin aveva visitato il Paese nel 2019. La Santa Sede stabilì nel 1920 la delegazione apostolica di Albania, ma dal 1947 al 1991 non fu possibile nominare un rappresentante pontificio, dato che il Paese delle aquile fu in quel periodo uno stato ateo, quindi la nunziatura venne ristabilita soltanto dopo la fine del comunismo, nel 1991.

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